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La Battaglia per Roma....
I primi di giugno, all`Infernetto, la stagione estiva è già* iniziata.
I suv cedono, parzialmente, il passo alle biciclette.
La sera si popolano gli spazi esterni dei ristoranti.
L`odore dei camini è rimpiazzato da quello dei barbecue.
L`Infernetto è un quartiere che pur essendo abbastanza giovane, sta vivendo una seconda giovinezza: le grandi ville abusive e poi condonate degli anni settanta ed ottanta si "immolano" per diventare quadrifamiliari con taverna, mansarda e quel minimo di giardino che convince molti romani ad affrontare un traffico infernale pur di "vivere" fuori da Roma.
Vicino al mare. Nel verde.
Di verde effettivamente ce n`è ancora molto, nonostante gli odiosi incendi che sistematicamente colpiscono la Tenuta Presidenziale (già* "Reale") di Castel Porziano.
Verde ce n`è ancora parecchio anche all`interno del quartiere: parchi, parchetti e giardini.
Per il resto ville e villini, e spazi magari non (ancora) edificati ma comunque curati o adibiti a piccoli orti.
C`è però uno spicchio di terreno ancora incolto ed aspro, che costeggia uno dei tanti canali di bonifica della zona sud di Roma.
Un cuneo il cui apice termina su un ponticello in cemento sul canale.
Ci sono volute le mappe dell`istituto Geografico Militare del 1936 per dargli un nome, o meglio, per capire che quel ponte era il ponte che tanto avevo cercato "su strada".
I primi di giugno del 1944, all`Infernetto, la battaglia per Roma era già* iniziata.
I blindati inglesi erano antesignani dei suv.
Ristoranti per servire il rancio quotidiano non ce n`erano.
L`odore era quello intenso del bosco, mitigato da quello del mare.
I paracadutisti italiani del battaglione Azzurro del Folgore erano dislocati non solo all`Infernetto ma lungo una direttrice che da lì arrivava fino all`argine del Tevere sulla via Ostiense, a difesa della ritirata tedesca da Roma.
Da Est le avanguardie americane erano già* praticamente dentro Roma.
Ma da Sud gli inglesi venivano pesantemente rallentati dalle azioni di guerriglia dell`Azzurro che sfruttavano al meglio la fitta vegetazione della Tenuta Reale.
La fitta vegetazione che ancora (incredibilmente) ricopre lo spicchio di terreno che termina sul Ponte Olivella, questo il suo nome dell`epoca, dove 65 anni fa uomini dell`Azzurro si dislocarono in avamposto.
Cercarlo, in base ai riferimenti dei vari testi è stato durissimo.
Identificarlo finalmente è stato molto emozionante.
Una gettata di cemento, due ringhiere arrugginite ed uno spicchio di macchia aggrovigliata, avvinghiata a qualche eucalipto.
Nulla di più. Insignificante ai più, che ignorano totalmente quanto le strade percorse giornalmente possano raccontare.
Un semplice ponticello di cemento.
Fissarci lo sguardo ad escludere le strade e le case adiacenti dà* emozione.
Pensare a quei ragazzi, al loro stato d`animo di quel 4 giugno del ‘44, dà* emozione.
Senza esaltazione. Senza troppa retorica. Con un doveroso ricordo.
Ragazzi che in ripiegamento si coprirono poi di gloria a Castel di Decima ed al Malpasso, ma questa è un`altra storia...
Al mio nuovo amico Massimo – Grunf56 ed al suo Papà*, combattente nell`Azzurro, Croce di Ferro di 2da Classe per i fatti d`arme di Castel di Decima – Battaglia per Roma 4.6.1944
Fabrizio

(in foto due dei bunker a difesa di Roma, sulle colline propicenti Castel di Decima)
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