"Voce certezza in un mondo incerto"
- La sua voce aveva raccontato l'assassinio di John F. Kennedy e lo sbarco sulla Luna dell'Apollo 11. Walter Cronkite è morto. Lo "zio Walter" come lo chiamavano milioni di americani, aveva 92 anni e se ne è andato al termine di una lunga malattia.
Dopo diverse collaborazioni con giornali nella cronaca e nello sport, è entrato nel mondo della comunicazione diventando annunciatore per la stazione radio WKY di Oklahoma City, Oklahoma. Entrò nella United Press nel 1937, e divenne uno dei principali reporter statunitensi durante la Seconda guerra mondiale, seguendo battaglie in Nord Africa e Europa. Dopo la guerra seguì il Processo di Norimberga, e lavorò come reporter della United Press a Mosca per due anni.
Cronkite aveva cominciato a lavorare come corrispondente televisivo della CBS nel 1950. Per quasi 20 anni, dal 1962 al 1981, era stato il conduttore della 'CBS Evening News'. La sintesi del suo modo di fare giornalismo è proprio il motto divenuto celebre con cui chiudeva i suoi telegiornali: "And that's the way it is", "E le cose stanno così".
Cronkite raccontò gli eventi della storia, la guerra in Vietnam, l'assassinio di Martin Luther King, le tensioni razziali, le manifestazioni pacifiste nei campus universitari, il caso Watergate, che portò alla rinuncia del presidente Richard Nixon. "Non mi capacito dell'impatto che ho nè del mio successo - disse un giorno - Che il mio modo di porgere sia diretto, spesso privo di verve è probabilmente una critica giusta, ma ho costruito la mia reputazione su un giornalismo onesto e diretto. Fare qualunque altra cosa mi suonerebbe finto".
La sua popolarità* era enorme. Tanto che quando concluse un commento sulla Guerra in Vietnam affermando che il conflitto non poteva essere vinto dagli Stati Uniti, il presidente Lyndon Johnson avrebbe detto con amarezza: "Se abbiamo perduto Cronkite, abbiamo perduto l'americano medio".
Cronkite si era ritirato dalla attività* di anchorman nel 1980 ma aveva continuato a prestare la sua famosa voce e la sua autorevole presenza a numerosi film e documentari e speciali Tv.
"Il Paese ha perso un'icona e un amico caro - ha detto il presidente Barack Obama - Walter fu sempre qualcosa in più di un presentatore: qualcuno a cui ci potevamo affidare perchè ci guidasse attraverso i temi più importanti del giorno, la voce della certezza in un mondo incerto. Era come uno di famiglia. Ci invitava a credergli e non ci deluse mai". -



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