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Discussione: Restauro& piacevole sorpresa

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  1. #1
    Utente registrato L'avatar di Andrea58
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    Restauro& piacevole sorpresa

    Ho deciso di chiamare così il topic anche se non si è trattato di un vero e proprio restauro ma solo di una pulizia mooolto approfondita.
    Tempo fa in una discussione sulla carabina M1 si parlava delle calciature pieghevoli e delle caratteristiche ed i marchi che devono avere. Poi Kilroy passava a descrivere quelle presenti sui calci standard con dovizia di particolari.
    Io ho una Inland su cui per puro piacere personale avevo montato una calciatura pieghevole anche perchè quando la comprai mi venne consegnata con un'orrenda calciatura verniciata a poliestere. Oltre a quella però mi venne fornito anche un calcio di scorta completo ma così schifosamente ricoperto di grasso da sconsigliarne l'uso.
    L'altro giorno ho deciso di prenderlo in mano e di ripristinare la carabina come in origine.
    Il problema principale era come poter pulire il legno che era imbevuto di grasso ed olio al punto da essere quasi nero.
    Ho deciso di rischiare ed ho cominciato l'operazione con catino, pennello duro e della vecchia miscela per aeromodelli che avevo li. La miscela è composta da alcool metilico ed olio di ricino. La domanda spontanea a questo punto è perchè usare una cosa simile? I motivi sono due, l'avevo li e la presenza dell'olio di ricino. L'alcool sgrassa bene ma i grassi sono anche molto sensibili agli olii che essendo simili li ammorbidiscono e non lasciano il legno troppo decolorato. Quello che scendeva dalla calciatura era una morchia puzzolente e per evitare che il calcio riassorbisse per capillarità* il liquido ho messo al centro del catino uno spessore di ferro. Una volta eseguita una sgrossatura ho provveduto a rimuovere manualmente con uno scalpellino tutte le rimanenti tracce di grasso incrostato ancora presenti nello scasso e poi nuovo lavaggio con miscela pulita. A questo punto avevo tra le mani un calcio abbastanza pulito ma ancora unticcio. L'ho lavato in acqua a cui avevo aggiunto del detergente industriale da pavimenti che non fa schiuma ed è molto potente aiutandomi con un vecchio spazzolino da denti. Attenzione nella scelta del prodotto ad evitare quelli che contengono soda caustica sopratutto se non usate i guanti, al momento non succede niente ma il giorno dopo cambiate tutta la pelle delle mani, se vi va bene. Hanno poi il difetto di rendere il calcio viscido e se non ben rimossi di lasciare residui sul legno. Finito il lavaggio "chimico" ho sciacquato benissimo la calciatura in acqua tiepida corrente e l'ho asciugata bene. Il lavaggio in acqua non è dannoso a meno che non lasciate il legno a mollo per ore ad assorbire acqua. L'ho poi messa su un pezzo di stoffa e l'ho lasciata li per tre giorni all'ombra e lontano da fonti di calore fino a completa essicazione. Un trucco per sapere quando è essicato è quello di pesare la calciatura prima del lavaggio, quando avrà* di nuovo lo stesso peso sarà* pronta per le successive lavorazioni. A questo punto ho per le mani una calciatura chiara, reidratata e con il "pelo" sollevato. Comincio ad eliminare, tagliandole con il cutter tutte le fibre sollevate all'interno dello scasso, poca roba comunque dato che il legno è compatto ed il lavoro ben eseguito. Per l'esterno sono ricorso alla carta smeriglio fine 3/400 su tutta la calciatura, aiutandomi con un blocchetto di legno e stando ben attento a non arrotondare gli spigoli. Non ho insistito troppo perchè si tratta pur sempre di una carabina militare vissuta e non di un Perazzi e non deve essere eccessivamente rifinita. A questo punto un'ulteriore passata con la paglietta di ferro 1000 completa la lisciatura e cominciano le rogne. Bisogna soffiare bene il calcio per allontanare TUTTO il pulviscolo di legno ed io uso una combinazione di compressore e di aspirapolvere fino ad essere sicuro. Questo per evitare che nella fase di "verniciatura" si crei un simpaticissimo effetto "carta vetrata" sulle superfici. La finitura andrebbe fatta usando come da "legge" l'olio di lino ma ha un odore che non sopporto. Allora ho usato un prodotto non consono all'arma ma dai buoni risultati, il Tru-Oil che si trova nelle armerie prodotto da varie case e non puzza così tanto. L'ho dato a pennello all'interno e con le mani, protette da guanti in nitrile, all'esterno. Questo metodo ha il vantaggio di potere contemporaneamente maneggiare e verniciare il calcio mentre il calore delle mani scalda la vernice che penetra facilmente. Ho insistito maggiormente nei punti dove assorbiva di più e poi sfruttando i fori alla base del calcio l'ho lasciato ad asciugare un giorno in verticale. Una volta secco ho preso la paglietta di ferro fine e...l'ho grattato tutto. Nuova soffiata ed ho ripetuto la verniciatura senza insistere più di quel tanto. Il giorno dopo avevo una finitura semiopaca ed il calcio pronto per i ferri.
    A questo punto vi chiederete quali siano stati i vantaggi del restauro e la piacevole sorpresa oltre all'ovvio recupero del pezzo?
    Sono ricomparsi i timbri dell'arsenale e la P sotto il calcio di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza e di cui allego le foto [attachment=0:3m9nhwm1]calcio e mortaio 001.jpg[/attachment:3m9nhwm1][attachment=4:3m9nhwm1]calcio e mortaio 012.jpg[/attachment:3m9nhwm1][attachment=3:3m9nhwm1]calcio e mortaio 013.jpg[/attachment:3m9nhwm1][attachment=2:3m9nhwm1]calcio e mortaio 027.jpg[/attachment:3m9nhwm1][attachment=1:3m9nhwm1]calcio e mortaio 028.jpg[/attachment:3m9nhwm1]
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    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

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