... il 20 settembre del 1870 l'esercito italiano entrava in Roma unendo la Città* Eterna alla più grande Patria italiana ...
nell'occasione del 140° anniversario l'Associazione Mazziniana Italiana ha diffuso agli studenti questo comunicato:
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Appello agli studenti italiani per il XX settembre
in vista del 150° Anniversario dell`Unità* d`Italia
1. Oggi, XX settembre - nel giorno in cui il nuovo anno scolastico è iniziato in tutto il paese - i mazziniani d`Italia dedicano a voi la festa di Roma capitale e dell`Unità* nazionale per rivolgervi l`appello che fu di Ugo Foscolo: "Italiani, io vi esorto alle storie".
Sì, proprio un invito allo studio della storia, perché un Paese che non ha passato non ha futuro. Quando, nel 1831, Giuseppe Mazzini fondò la Giovine Italia per ricucire i frammenti dell`identità* culturale del nostro Paese e indirizzarlo così verso il progresso dell`Umanità*, furono i vostri coetanei di allora, di tutte le regioni, i primi ad aderire al suo programma repubblicano: il progetto che avrebbe restituito agli italiani la coscienza di essere una nazione.
La Giovine Italia era giovane per davvero: i patrioti che vi aderivano non potevano avere più di 35 anni: un elemento dirompente in una società* patriarcale e conservatrice che oggi torna paradossalmente attuale!
Ma il Risorgimento ispirato da Mazzini non fu soltanto un processo di unificazione territoriale, quanto - soprattutto - un grande passo spirituale che gettò le basi della nostra comunità* nazionale, definendone il DNA con i valori dell`umanesimo, della cultura e della democrazia.
Per questo studiare la storia d`Italia significa capire le nostre radici, interrogarsi sui problemi di ieri e di oggi, formarsi una propria idea, acquisire la consapevolezza della cittadinanza, diventare capaci di costruire il futuro.
In modo particolare, studiare oggi il Risorgimento significa ripercorrerne le complessità* e le contraddizioni, che sono state molto profonde in un Paese che diventava molto tardi uno Stato nazionale e che nella pluralità* delle sue regioni aveva una ricchezza ma anche una debolezza intrinseca.
2. L`Italia sembra aver dimenticato il Risorgimento, ma non può entrare nel XXI secolo priva del patrimonio di valori morali che quell`esperienza storica ha significato, se non rischiando di perdere qualcosa di fondamentale.
Riscoprite il vero Risorgimento, quello che hanno fatto gli uomini e le donne di ogni parte d`Italia che aspiravano agli ideali della libertà* e della giustizia. Non la leggenda dinastica divulgata dalla monarchia sabauda; non la strumentalizzazione retorica e nazionalistica del regime fascista; e neanche il capro espiatorio che oggi più che mai movimenti localistici ed egoistici – ma anche un recentissimo film - vogliono farne per coprire gli errori delle classi dirigenti che hanno perseguito interessi ideologici e corporativi.
Noi mazziniani vorremmo condividere con voi una speranza, per sentirci meno soli nella nostra battaglia culturale e civile. Leggiamo ovunque del declino dell`Italia e ne vediamo i segni non solo nel tessuto sociale ed economico, ma anche nell`ormai permanente crisi istituzionale. Eppure sentiamo che mai come oggi i valori del Risorgimento sono attuali. L`idea mazziniana di una nazione plurale ed aperta è la sola che nel nuovo secolo può tenere in vita una comunità* proiettata verso l`integrazione europea e mondiale.
Il riscatto dei lavoratori, l`emancipazione delle donne, la costituzione repubblicana, la solidarietà* internazionale verso i popoli oppressi, l`obiettivo politico della federazione europea, l`educazione come libero sviluppo dell`uomo, la lotta di liberazione dal nazifascismo, sono state tutte conquiste dello spirito risorgimentale, mete anticipate nel pensiero di Giuseppe Mazzini e raggiunte dagli italiani che hanno saputo guardare all`avvenire delle proprie generazioni.
3. La scuola è stata nella storia dell`Italia unita un grande fattore di crescita civile e di sviluppo sociale. Sta a voi fare in modo che anche oggi le aule scolastiche non siano un parcheggio, ma un luogo di vera crescita in cui si forma lo spirito critico e si conosce per capire.
Studiate la storia del Risorgimento, riappropriatevi della storia del nostro Paese. E non fatevi scoraggiare se, a volte, non la troverete nei libri di testo, in manuali spesso ideologizzati, i cui autori vi raccontano soltanto di processi, strutture e tecniche perché hanno dimenticato che la storia è fatta dagli uomini e per gli uomini.
Chiedete ai vostri insegnanti, a tutti gli insegnanti, di darvi gli strumenti per studiare: andate nelle biblioteche e negli archivi, salvate dalla polvere libri e documenti, ispiratevi ai monumenti e alle lapidi, leggete i giornali del passato e i romanzi che restituiscono i sentimenti e gli ambienti di un`epoca, setacciate i siti internet che possono fornirvi un`informazione, un`opinione, una suggestione.
L`anno scolastico appena cominciato incrocerà* presto una ricorrenza importante: il 150° anniversario dello Stato nazionale. Sarete voi a decidere se il 2011 sarà* solo un anno in cui ascoltare passivamente la tiritera delle celebrazioni, o invece il momento di maturazione di una coscienza storica sulla quale costruire il vostro futuro di italiani e di europei che non si rassegnano a godere del mondo che hanno ereditato, ma lavorano per un mondo migliore.
Impegnatevi allora a recuperare dimensione storica, ad avere maggiore conoscenza e consapevolezza del passato, a discutere tra di voi, a cercare le ragioni – ed anche le illusioni – delle generazioni che vi hanno preceduto. Con lo stesso entusiasmo dei patrioti che a vent`anni, ormai due secoli fa, inseguivano un sogno che nonostante tutto si è fatto realtà*. E continuerà* ad esserlo se ci sarà*, come ci è stato in momenti difficili della nostra storia, chi ne prenda il testimone: il sogno di un`Italia libera e democratica affratellata alle nazioni di tutti i continenti.
Dopo il primo Risorgimento che ci ha dato l`unità* e la libertà*, dopo il secondo Risorgimento che ci ha dato la repubblica e la democrazia, è l`ora del Terzo Risorgimento, quello della Italia del Popolo, in cui potremo finalmente proiettare l`Italia nell`Europa federale e nell`Umanità*, diventando – da italiani e da europei - cittadini del mondo.
Genova, XX settembre 2010
Un caro saluto
Furiere Maggiore
 



 
			
			 
			 
					
					
					
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