Cari amici,
durante le poche manifestazioni alle quali ho partecipato (Colonna, Giogo e Peschiera (da turista)) ho colto pareri discordanti sulle armi acquistate già disattivate, e con certificato, dall'estero.
Alcuni sostengono che è tutto legale perchè siamo in Europa, e si godono i loro fucili scarrellanti.
Altri non sono d'accordo e richiamano la dura legge italiana (dura Lex sed Lex) che massacra queste povere armi rendendole pezzi di ferro.
Mi sono messo in contatto allora con un amico: Edoardo Mori, ex giudice bolzanino e grande esperto di armi, girandogli il quesito e lui gentilmente mi ha risposto concedendomi di pubblicare il suo scritto:
Sent: Tuesday, August 21, 2012 7:18 PM
Subject: R: disattivazione armi
La direttiva europea prevede un futuro regolamento europeo per regole di disattivazioni unitarie.
Per ora non c'?è e quindi valgono le circolari italiane; le circolari vincolano la pubblica amministrazione, non i cittadini che devono rispettare solo la legge.
Quindi la risposta è: se uno prende un'?arma disattivata in Germania o Inghilterra, dove non sono meno esperti ed intelligenti dei burocrati italiani, l?'arma è senz'?altro inefficiente e quindi di libera detenzione ? se arriva; se però viene spedita e controllata da una dogana, questa deve osservare le circolari e la rimandano indietro!
Avevo affrontato il problema in questa sentenza:
http://www.earmi.it/diritto/giurisprude ... azione.htm
Va detto che in caso di controllo sulle armi in casa può capitare l?'ispettore Cacace che sequestra tutto e ci si ritrova denunziati e non è improbabile che il giudice trovi il perito Cacace che ci fa condannare!
Pubblichi pure.
Cordiali saluti ed auguri di buona riabilitazione.
E. Mori
Spero di avervi fatto cosa gradita e utile!![]()
RedRob



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