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Discussione: Buonanotte, amore

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  1. #1
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    Buonanotte, amore

    L’ Esercito è impegnato da sempre contro il terrorismo, ma bisogna ricordare che lo è da più di trent’anni. Nel 1980 un gruppo di terroristi assaltò il distretto militare di Padova. Non era una caserma “operativa”, così fu facile dare due schiaffoni al soldato di guardia, immobilizzare tutti (ci fu un ferito abbastanza serio) e scappare indisturbati con garand, MG e pistole. Ferrivecchi magari, ma comunque armi da guerra.
    Le caserme erano diventate obiettivo dei terroristi, e la logica conseguenza fu un drammatico innalzamento della tensione. I soldati dovevano montare con il colpo in canna (cosa che oggi sembrerebbe folle), le ispezioni vennero aumentate, e la vigilanza alle caserme divenne cosa serissima, anche perché le consegne prevedevano che all’ occorrenza la guardia aveva il dovere di sparare.

    E’ difficile oggi immaginare un ragazzo appena ventenne, preso da poche settimane dalla vita civile e messo dentro una garitta umida, al buio e al freddo, con in mano un’arma da guerra carica a fare la guardia contro l’indefinibile. In più non erano rari i superiori fissati o frustrati che giravano la notte per sorprendere le guardie (magari addormentate) e sottrargli il fucile; e per chi si lasciava sorprendere non c’era una semplice consegna, ma un processo penale e il carcere a Gaeta o a Peschiera. Incidenti, spari e suicidi non erano frequenti ma succedevano. Insomma, la guardia era una faccenda dura. Il film “Soldati” lo descrive bene, con una drammaticità che non è esagerata.

    http://www.youtube.com/watch?v=veFps...eature=related

    Alle undici il centralinista di servizio metteva su la cassetta e nella caserma suonava il “silenzio”. Era un momento difficile da descrivere, ma di sicuro a ognuno venivano in mente le parole del Silenzio di Nini Rosso, quello che si sarebbe suonato la notte del congedo: “Buonanotte amore, ti vedrò nei miei sogni. Buonanotte a te che sei lontana”…
    Ed è così che è stato scritto questo bigliettino, più di trent’anni fa. L’ ha scritto un giovanissimo ufficiale di picchetto, in un corpo di guardia, in una notte carica di fatica, di tensione, di disagio, con tanta voglia di pace e di dolcezza, mentre suonava il silenzio.

    “Anche se la sera ci parlerà ancora di solitudine e di paura, ti ricorderai del nostro stare insieme, con un amore caldo che batte dentro al cuore?
    Anche se sarai sola avrai una canzoncina dolce che ti chiuderà gli occhi. Tu immagina una carezza e una voce che sussurra per te: buonanotte amore.”

    [attachment=0:fm1xaxz5]DSCN7142 (2).jpg[/attachment:fm1xaxz5]

    Questo pezzettino di carta è saltato fuori dopo tanto tempo, ed io l’ho trovato commovente. Ma non lo condivido solo per questo: è che esso mi ha dato lo spunto per parlare di situazioni ed emozioni che credevo dimenticate. E, se permettete, è anche un omaggio a tanti soldatini che dalle loro garitte, soli nella notte con i loro pensieri e le loro inquietudini, senza vocazione e senza paga hanno comunque vinto la loro guerra e hanno scritto, nel loro piccolo, magari senza saperlo, la Storia D’ Italia.

    Buonanotte, ragazzi.
    Ciao.
    Al.
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  2. #2
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    Grazie a Centerfire per i bei ricordi di una naia che ho vissuto anch'io negli stessi luoghi, e con una sovrapposizione di 8 mesi.
    Dalla foto non ho potuto ricavare di averti conosciuto, ma chissà quante volte ci saremo incrociati. A Salerno (arrivato a novembre '82) ero finito nella compagnia del soldato ucciso, e ricordo lo scoppiamento assurdo (ma motivato) del quadro permanente, impegnato in guardie quasi continue per il livello di pericolo che era al massimo grado. Mi capitò di montare di guardia persino prima di aver mai sparato e prima del giuramento: tanto era critica la situazione, avevano trascelto un po' di reclute "anzianotte" e dall'aria affidabile per farci montare di guardia, in un periodo particolamente critico con piogge continue e insistenti che, oltretutto, causavano continui black out (con allarme conseguente). Davvero, la compagnia comando era in condizioni pietose.
    Alla SCUST arrivai intorno al 10 dicembre. Feci una sola guardia e una lezione di telegrafista, poi fui "assunto in cielo" sul tetto del comando e ci rimasi come centralinista (e annunciatore) fino al novembre 1983.
    In questo ruolo certamente ci saremo incrociati e probabilmente ti avrò smistato in ufficio qualche centinaio di telefonate, ivi comprese quelle serali delle morose.
    Che tempi! senza telefoni e senza internet, ma si filava lo stesso. E tutto sommato ricordo di essermi divertito niente male. Anch'io ho passato qualche guaio, o meglio li ho schivati con un po' di fortuna.

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di stecol
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    Abrenna interessante testimonianza, ma che ne diresti passare anche nella stanza delle PRESENTAZIONI ? Grazie.


    stecol
    É difficile volare con le aquile quando hai a che fare con i tacchini ....

  4. #4
    Utente registrato L'avatar di fornasero
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    a proposito di inconvenienti durante il servizio di guardia .
    un po' di anni fa' alla scuola trasmissioni alla cecchignola
    bunker interno davanti alla carraia
    le due o tre di notte
    io in turno di guardia armato di FAL
    crollo improvvisamente colto da sonno improvviso
    il capomuta mi sveglia tempestando di pugni la porta in ferro del bunker
    siamo entrambi AUC , spirito di corso , nessuno dice nulla .

    gaeta scampata per un soffio .

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