Oggi durante un pranzo di compleanno sono venuto a conoscenza di una poesia scritta dal prozio di mia moglie, morto ad El Alamein il 24 Ottobre 1942, difendendo quota 128 guadagnandosi una MAVM, alla memoria.
Questa poesia, dal titolo "La buca" non č mai stata pubblicata.
Credo di rendere doverosa e riconoscente memoria al carab. par. Silvio Giacometti, 185^a sezione Carabinieri, Div. Folgore, riportandola qui di seguito

LA BUCA
Una buca č il mio abituro
le pareti son di terra
non c'č calce, non c'č muro,
c'č il rumore della guerra.

Tutt'intorno č sabbia e cielo
una tenda fa da tetto
che ripara il ghibli e il gelo
pur di sabbia č fatto il mio letto.

Per entrarvi passo chino
poi nell'antro, nello scuro,
per dormir fino al mattino
brancolando trovo il duro

e mi sdraio tutto stanco
con la mente all'altra sponda,
mi addormento sopra un fianco,
mentre il vento increspa l'onda.

Nel silenzio della notte
solo il mare mugghia ancora,
mi ridesto tante volte
per attendere l'aurora.

Sogno il mondo tutto bello,
vedo i monti e le cittā,
vedo un letto ed un castello
tutto adorno di lillā.

Vedo strade, corsi e piazze
brulicanti di allegria,
son fiorite le terrazze,
c'č profumo in ogni via.

Vedo donne belle e brutte,
che attraversan la mia mente,
le vorrei cullare tutte
sul mio cuore dolcemente....

Ma fra tutte ce n'č una
tutta grigia e tutta mesta,
come lei non c'č nessuna,
ch'č rimasta a notte desta.

Nel silenzio della stanza,
stanco il capo, china a terra,
prega muta sulla panca,
per suo figlio ch'č alla guerra.

Mentre il mare mugghia ancora,
tutt'intorno alla mia buca
sorge pallida l'aurora.


MAVM Carab.par. Silvio Giacometti, sacrario militare di El Alamein, tomba 116