Un pensiero alla mia cittadina-paesone...
distrutta dalla grande guerra e sconvolta dai palazzinari degli anni venti e sessanta...
cominciamo con una bella villa d'inizio secolo, nell'attuale via Enrico Toti..
Un pensiero alla mia cittadina-paesone...
distrutta dalla grande guerra e sconvolta dai palazzinari degli anni venti e sessanta...
cominciamo con una bella villa d'inizio secolo, nell'attuale via Enrico Toti..
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
Durante la guerra
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
Dura "legge" della guerra ma sulle speculazioni successive , nessuna pietà!
Dopo il mercatino domenicale (me l'ha prescritto il medico) mi sono accorto che non ho messo l'immagine di villa Baldassi oggi (ahimè)...
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
La villa, abbandonata, andò progressivamente in rovina e i suoi ruderi "abbellirono" Monfalcone fino all'inizio degli anni 60.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
Dettaglio
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
Il simbolo di Monfalcone è sicuramente la Rocca, costruita in epoca veneta sui ruderi di un castellere preistorico (di cui conserva la forma circolare), sul quale fu costruita una torre romana (di cui conserva la forma quadrata) e una fortificazione medievale che la tradizione vuole sia dovuta a Teodorico.
Monfalcone era una sorta di Australia della Repubblica Serenissima, una delle cittadine di frontiera dove venivano esiliati i Patrizi che avevano infranto la legge, in attesa del magnanimo perdono del Doge.
La Rocca all'inizio del secolo, meta delle scampagnate domenicali dei Monfalconesi.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
Durante la Grande Guerra la Rocca venne occupata dalle truppe italiane, che la utilizzarono come osservatorio per l'artiglieria, facendone un bersaglio per le granate dell'artiglieria pesante austro-ungarica.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
La parte posteriore della Rocca, non visibile dalla città, negli anni 50 era ancora una rovina come durante la grande guerra.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
A metà degli anni 50 la Sovraintendenza iniziò i lavori di recupero e di restauro della Rocca, purtroppo con metodi alquanto approssimativi, inventandosi di sana pianta una scalinata di pietra sul lato destro della struttura.
All'Archivio di Stato di Venezia si trovavano le piante originali della Rocca veneta, che evidentemente non vennero prese in considerazione.
Comincio un sacco di cose e non ne finisco nes
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