Provo a sviluppare l' argomento di cui al' ogetto prelevando alcune righe da "La Regia Aeronautica 1939-1941" del Gen. Frncesco Pricolo, ed. Longanesi & C. Milano - 1971 -
pag. 382 e seguenti (stralcio)...
Visita a Goering.
... Com' era naturale desideravo presentarmi in Germania - racconta Pricolo ndr - con un buon apparecchio italiano, possibilmente di modello recente - e capace di trasportare, oltre all' equipaggio, i dieci membri della delegazione, tra i quali erano compresi i generali von Pohl e l' aiutante, Bernasconi e Mattei. Il solo aeroplano che sembrava adatto allo scopo sarebbe stato il Fiat G. 12, ma non era ancora a punto, e dovetti accontentarmi di un SM. 75 della SIAI, già* da vari anni in servizio nelle linee aeree civili. - (tralascio il resoconto dell' atterraggio di fortuna in seguito a un guasto, forse a sabotaggio) -
Le condizioni del tempo essendo ancora peggiorate, per non correre il rischio di fare un' altra brutta figura, feci venire da Venezia-Lido uno Junkers 52 della nostra società* di bandiera, aeroplano che in caso di necessità* avrebbe potuto raggiungere e superare i seimila metri (lo Ju 52 era un velivolo del 1936, e si era già* nel tardo 1941, ndr).
Con questo provvedimento dovetti rassegnarmi con disappunto ad arrivare in Germania con un apparecchio tedesco.
(!!!)
Il mattino seguente, 2 ottobre 1941, partimmo per la Prussia orientale dove atterrammo dopo due ore e mezza di volo sempre con lo stesso Junkers 52 pilotato dal comandante Caggiano.
^^^^^ Ma tornando un attimo indietro a pag. 108:
I primati e le altre competizioni ci avevano procurato almeno il vantaggio non indifferente di poter vendere a molte nazioni, diciamo cos', minori un notevole quantitativo di aeroplani, motori e parti di ricambi. Ma anche questa affermazione nel campo commerciale, così esaltata ancora oggi, va riveduta almeno in parte, perchè nel 1941 il ministero fu costretto a ricomprare una parte degli aerei venduti. E ciò per il buon nome stesso della nostra Aeronautica e della nostra serietà*, a seguito di un grave e allarmante rapporto del colonnello Longo, addetto aeronautico in Brasile. In tale rapporto si denunciava la violenta insoddisfazione di quasi tutte le nazioni acquirenti dell' America Latina; le quali ritenevano addirittura di essere state defraudate con la vendita da parte nostra di materiale scadente e pericoloso; e minacciavano di fare uno scandalo su scala mondiale. Furono ripresi altresì anche tutti gli aeroplani Liberccio Ca. 310 dall' Ungheria in cambio di circa trenta bombardieri Ca. 135, poco efficienti e per noi esuberanti...
(to be continued)
Cordialità*
baffobruno