INTRODUZIONE.
L`arcipelago di La Maddalena è forse la parte più bella della Sardegna, è comunque quella che io consiglio di vedere a chi si vuole fare un`idea di cosa la natura possa fare unendo il granito e il mare.
Dal punto di vista più strettamente forumistico, sintetizzare la storia militare dell`arcipelago di La Maddalena in maniera sintetica e leggibile è un`impresa molto difficile, ma ci proverò. Altra premessa fondamentale è che il mio interesse principale sono le batterie della Seconda Guerra Mondiale, il resto lo ho fotografato e ve lo racconto perchè sono strutture comunque belle ed interessanti. Quella che segue è la prima puntata.
IL PERIODO PRE-UNITARIO
L`interesse dei Savoia per le cosidette Isole di Mezzo si concretizzò attorno al 1767 quando fu chiesta ai pastori corsi (unici abitanti dell`arcipelago) la formale sottomissione. La guarnigione sabauda creò un primo trinceramento in località* Trinita poi negli anni successivi iniziò la costruzione di una serie di forti che ancora oggi si mostrano nella loro severa bellezza.
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Una vista generale dell'arcipelago con le fortificazioni settecentesche
Il primo forte chiamato semplicemente La Torre, venne costruito sull`isola di Santo Stefano, nella zona della frequentata (perchè riparata e dotata di sorgente d`acqua potabile) Cala di Villamarina. La Torre risulta terminata nel 1773.
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La Torre vista dal traghetto tra Palau e La Maddalena
Successivamente furono costruiti altri forti a difesa dell`abitato di La Maddalena e dell`intero arcipelago. Una posizione chiave per il controllo del traffico era (ed è tuttora, visto che vi è installato il centro di controllo V.T.S. delle Bocche di Bonifacio) quella di Guardia Vecchia, il punto più elevato dell`isola con i suoi 146 metri sul livello del mare. Il forte fu denominato San Vittorio ed aveva la funzione di proteggere dall`alto tutte le altre opere, oltre che di avvistamento del traffico, specialmente di quello proveniente dalla ostile Corsica.
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Guardia Vecchia vista da Tegge, con il temporale che si avvicina.
I cardini della difesa dell`abitato erano la Batteria Balbiano ad ovest di Cala Gavetta, la Batteria Sant`Agostino ad est della stessa cala e il Forte S.Andrea alle spalle dei due precedenti ed in posizione dominante.
La Batteria Balbiano costruita nel 1792 è ora inglobata da altre costruzioni ma è ancora riconoscibile, mentre quella di Sant`Agostino è praticamente indistinguibile nel tessuto urbano. Il Forte S.Andrea del 1790 domina ancora l`abitato con la sua mole bianca.
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I pochi elementi riconoscibili della Batteria Balbiano.
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Forte Sant'Andrea
Ad ovest dell`abitato in località* Tegge fu costruito dopo il 1793 il forte Santa Teresa, abbandonato a metà* del 1800 ed ora quasi completamente in rovina.
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Forte Santa Teresa
A questo punto è necessario fermarsi nella descrizione (sommaria) delle fortificazioni per raccontare uno degli episodi più salienti della storia di La Maddalena. I nomi Domenico Millelire e Tommaso Zonza probabilmente non dicono niente alla maggior parte di voi, quello di Napoleone Bonaparte è noto invece a tutti. Cosa hanno in comune questi 2 maddalenini, il corso persone e La Maddalena?
Riporto la vicenda rielaborando la voce Domenico Millelire presa da Wikipediarosa
Nell'ultimo decennio del Settecento la neo-repubblica francese, spinta da mire espansionistiche, preme sui confini del Regno di Sardegna. I soldati di Vittorio Amedeo III contrastano efficacemente l'armata francese ai piedi delle Alpi ma i transalpini cambiano strategia: mettono a punto un piano per invadere la Sardegna per fiaccare così la resistenza del Regno. Una flotta di 22 navi, ben equipaggiate e armate, salpa da Bonifacio alle 4.00 del mattino del 22 Febbraio e già* alle 9.00 una parte delle truppe da sbarco comandate dai luogotenenti Bonaparte e Quenza si impossessano dell'indifesa isola di Spargi. Sull'isola della Maddalena intanto la popolazione civile viene evacuata nell'entroterra di Palau e ci si prepara alla difesa nonostante la manifesta inferiorità* di uomini e mezzi. Sull'isola madre i miliziani sono circa 500 di cui la metà* volontari e mal equipaggiati mentre sulla costa gallurese ci sono circa 200 combattenti, principalmente pastori e artigiani galluresi. La flotta Sarda è composta di due mezze galere, la Beata Margherita e la S. Barbara, di 4 galeotte e di legni minori, l'isola di S.Stefano è armata di tre cannoni alla Torre e presidiata da 25 uomini mentre in quella della Maddalena sono presenti le batterie S. Andrea, Balbiano e Sant`Agostino.
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Vista della zona di Tegge, sullo sfondo la Sardegna
La fregata francese Fauvette nel frattempo si avvicina all'isola madre ricevendo il fuoco dei cannoni della batteria Balbiano e quello delle mezze galere e viene costretta a ripararsi nella rada di Mezzo schifo dove cala l'ancora.
Nel pomeriggio, i francesi sbarcano, senza essere visti, sull'isola di S.Stefano, dove il luogotenente Bonaparte fa piazzare un mortaio d'assalto e alcuni cannoni che nella notte bersagliano senza sosta i forti maddalenini, la flotta all'ancora e lo stesso abitato della Maddalena. La situazione è grave e il nocchiere Millelire sa che La Maddalena non può resistere a lungo, prende il comando di una piccola lancia sulla quale è imbarcato il piu grosso cannone della "Balbiano", e lo trasporta a Punta Tegge nella parte ovest dell'isola per metterlo in batteria.
Da qui, con una pioggia di palle riesce a danneggiare la fregata "Fauvette" e costringerla a riparare in un luogo più sicuro per gettare l'ancora nella cala di Villa Marina a S. Stefano.
La vicina isola di Caprera non può più essere presidiata, gli uomini vengono richiamati per difendere il difendibile ma Millelire non si arrende e da Punta Tegge, dove si trova, concepisce un piano molto ardito: fa montare una batteria sul litorale della Sardegna per cannoneggiare le navi francesi ancorate nella Cala di Villa Marina.
Si imbarca sul suo lancione, scortato dalla galeotta Sultana e con l'aiuto di Tommaso Zonza, altro eroico Maddalenino, approda nei pressi di Palau e, con l'aiuto di alcuni pastori piazza il cannone da dove apre il fuoco sulla flotta all'ancora, la quale subisce danni pesantissimi ed è costretta nuovamente alla fuga ma Millelire ne anticipa ancora le mosse: Fa spostare la batteria a Capo d'Orso, a sud di Palau e colpisce ancora i francesi in fuga provocando un ammutinamento nell'equipaggio il quale, in preda allo sconforto, chiede di navigare in gran fretta verso la Corsica.
Il Generale Colonna-Cesari, Comandante della spedizione emana l'ordine di ritirata ma Buonaparte non ci sta e continua il fuoco sulla Maddalena che risponde, seppur a corto di munizioni. Il Nocchiere Millelire ora reimbarca il suo cannone sul lancione e insegue il convoglio nemico in una disordinata fuga, s'imbarca poi su di una scialuppa cannoniera e insegue, non ancora pago, la flotta francese fin quasi in Corsica.
Domenico Millelire è la prima medaglia d`oro della Marina Sabauda, il primo di una lunga serie di eroi che arriva fino a noi.








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