[GENOVA] 251a Batteria RE (Interni)...

[Italien]

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[justify:lxyj7wgu]Saluti a tutti e ben ritrovati.
A proposito di questo luogo (che ha avuto un posto nella storia della città* di Genova), fiumi di parole e di inchiostro sono stati versati nel corso degli anni, mentre sinistre quanto improbabili leggende (persino di fantasmi!) sono state tramandate di padre in figlio nel corso delle varie generazioni succedutesi dalla fine del secondo conflitto mondiale. Stranamente però, seppur prodigo di parole, il tempo trascorso... è stato alquanto avaro di immagini.
E` venuto il momento di colmare tale grave (e ingiusta) lacuna: questo spettacolare tour fotografico condurrà* i lettori a conoscere l'interno di questo luogo (stimolante e allo stesso tempo sinistro) quasi palmo a palmo.

Una planimetria "ex-novo":
Dopo svariati anni di onorato servizio, possiamo finalmente sostituire la planimetria vista finora tra le pagine di un famosissimo testo (frutto di un disegno della memoria e sicuramente realizzata in un periodo in cui l`opera non era accessibile), con una realizzata "ex-novo" ma certamente più coerente con quella che è la struttura architettonica della batteria (qualche imprecisione nelle proporzioni ci sarà* indubbiamente ancora, ma se non altro la disposizione interna degli ambienti è sostanzialmente esatta), e della quale, viene allegata la necessaria legenda.
Per quanto riguarda la funzione originaria degli ambienti, solo di alcuni è stato possibile individuarla con ragionevole logica in quanto all`interno dell`opera... nessuna indicazione è sopravvissuta alla barbara azione dell`uomo.
(1) Ingresso principale; (2) Corpo di guardia; (3) Garitta; (4) Corridoio principale; (5) Locale non identificato; (6) Locale cisterne; (7) Locale generatori e centrale elettrica; ( Uscita di emergenza; (9) Salone non identificato; (10) Deposito proietti "Est"; (11) Deposito cariche di lancio; (12) Deposito proietti "Ovest"; (13) Deposito inneschi; (14) Corridoio centrale; (15) Corridoio di raccordo; (16) Corridoio "Ovest"; (17) Corridoio "Est"; (1 Scala di accesso al bunker-osservatorio; (19) Locale direzione tiro; (20) Locale non identificato); (21) Pozzo della torre binata da 381/40.
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Tour fotografico:
Cominciamo dunque la nostra "visita guidata" ovviamente dall`ingresso principale (1): immediatamente ai lati di questo, troviamo subito due strutture "minori" facenti parte della batteria (per contenere le dimensioni del topic non sono state allegate immagini): a destra, i due locali di quello che potremmo definire come un corpo di guardia (2); mentre a sinistra, le macerie di quella che (un tempo) era una garitta di guardia (3).
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Dopo pochi metri il tunnel (come tanti altri analoghi), realizzato secondo la tipologia "a baionetta", compie due svolte (sinistra-destra) in rapida successione e si addentra nelle "misteriose" profondità* della montagna...
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Il primo locale che incontriamo (5), è quello di cui si vede uno degli ingressi a destra nell`immagine: ricavato dividendo (mediante una paratia) un tratto del tunnel realizzato a "doppia larghezza"...
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Lo stesso locale come appare all`interno: la sua funzione originaria, è per adesso: sconosciuta.
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Ecco l'ingresso del locale delle cisterne (6): queste si trovano in un secondo locale (posto ad un livello più elevato) al quale accediamo mediante la scala...
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La scala suddetta fotografata dal locale cisterne...
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Una vista più estesa delle cisterne: l'immagine appare un po' sfocata perchè ripresa alla fine dalla visita, quando lo batterie della digitale erano ormai "esauste" (e di ciò mi scuso con i lettori)... sarà* mia premura sostituirla quanto prima con una migliore.
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Proseguendo il cammino, arriviamo all'ingresso del locale generatori/centrale elettrica (7)... da notarsi come, proprio a questo punto, il corridoio principale piega visibilmente verso sinistra.
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Panoramica del locale generatori (7)... è possibile notare come fosse suddiviso in due parti: in quella anteriore erano situati i generatori e in quella posteriore la centrale con i quadri elettrici (sullo sfondo è ancora visibile la paratia che divideva gli ambienti, realizzata "a vetri"). Il relitto in primo piano invece, è quanto rimane della mitica "500" su cui tante "storie piccanti" si sono svolte (ma sopratutto raccontate) nel corso degli anni...
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L'ingresso del piccolo e angusto locale dove arriva il condotto della scala di emergenza (...
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Il condotto della scala di emergenza nel suo tratto terminale verso l'alto (pubblicamente ringrazio l'amico Attilio per la gentile concessione di questa foto).
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Ritorniamo sui nostri passi e vediamo (dal lato interno) lo sbocco del locale generatori verso il corridoio principale...
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Procedendo ancora verso gli ambienti più interni (e interessanti) dell'opera, notiamo come il corridoio continui a "piegare verso sinistra" (inquietante in un opera costruita... dal regime!!!).
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Esaminando le volte, possiamo notare come questo, che sulle carte sembra un semplice "slargo"... sia invece una vera e propria stanza (della quale però non conosciamo la funzione originale).
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L'ingresso che conduce dentro a quello che riteniamo possa essere stato il deposito proietti "Est" (10), all'interno del quale avvistiamo un altro relitto... no: non si tratta di una kubelwagen. Anche in questo caso il tunnel non è rettilineo, stavolta piega leggermente verso destra.
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Proseguendo ancora (e voltandoci nella direzione da cui siamo venuti) ecco un immagine "panoramica": sulla sinistra notiamo l'ingresso del salone di cui non siamo riusciti a stabilire la funzione (9), al centro in lontananza si scorge l'ingresso del locale generatori (7) e sulla destra c'è il vano laterale da cui parte il tunnel che conduce al deposito proietti "Est" (10).
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Una ripresa del salone "non identificato" (9). Qui, il soffitto è nettamente più basso che negli altri (oltre che non completato), inoltre nella parte in fondo si trova uno "scavo nudo" che finisce nel nulla... segno evidente che il complesso, nonostante fu dichiarato pienamente operativo, non venne mai terminato completamente.
Questa è la stanza più difficile da fotografare: la fortissima umidità* presente all'interno crea un effetto nebbiolina che sotto la luce del flash diventa praticamente un "lenzuolo".
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Arrivati al prossimo incrocio, vediamo sulla destra questo piccolo tratto di corridoio (che finisce nel nulla), mentre sulla sinistra (fotomosaico successivo), quello che ragionevolmente potrebbe essere stato il deposito inneschi (13)...
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L'incrocio tra il corridoio principale e quello centrale, sulla destra l'ingresso del (presunto) deposito cariche di lancio (11)... proprio di fronte a noi il tratto in curva del corridoio principale che finisce nel deposito proietti "Ovest" (12).
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L'ingresso del (presunto) deposito delle cariche di lancio (11). Notare quanto sia sensibilmente più "lungo" di quello del locale generatori/centrale elettrica (e pure di quello dell'altro salone).
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E (ovviamente) lo stanzone ripreso dal suo interno...
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Nel tratto in curva del corridoio principale, la volta (forse realizzata in un secondo tempo e/o con materiali scadenti)... si è completamente sgretolata finendo per crollare.
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Due immagini (riprese verso il senso da cui siamo venuti) del presunto deposito proietti "Ovest" (12).
Sulle pareti lunghe di questo locale (come in quelle del suo gemello sul lato "Est"), è possibile notare la presenza di massicce putrelle di ferro... forse quanto resta di una struttura metallica atta a sollevare e a trasportare oggetti molto pesanti.
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Il tratto terminale del corridoio "Ovest" (16): come si può notare il corridoio non si allarga (semmai si restringe). Sia questo condotto (che il suo gemello sull'altro lato della batteria) sono murati... oltre si trova il pozzo della torretta binata da 381/40, ma a questo non è possibile accedere (come sappiamo, l'area suddetta è affidata in concessione alla Telecom SpA).
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Ritornati indietro e passati nel corridoio di raccordo (15), giungiamo all'incrocio di questo con il corridoio centrale e vediamo che quest'ultimo, in questo punto era chiuso da una porta...
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Proprio di fronte (sull'altro lato del corridoio di raccordo) scopriamo che il tratto terminale del corridoio centrale è stato suddiviso in 3 stanze una di seguito all'altra... qui la parete divisoria è stata abbattuta quasi del tutto (ma il vano della porta si riconosce ancora).
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Proprio nella prima stanza si affaccia il vano della scala a chiocciola (1 che conduce all'interno del bunker-osservatorio. Nel corso degli anni è stata probabilmente utilizzata come... "vespasiano".
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Nella parete che separa le prime due stanze troviamo questa... "sorpresa". Una postazione armata a guardia della scala? O piuttosto della stanza più "interna"?
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Anche la parete successiva ha subito le attenzioni dei vandali... si intravvede la stanza più "interna" (19).
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Questa è la stanza più "interna"... potrebbe trattarsi della centrale di tiro della batteria (19).
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Ritornati fuori nel corridoio di raccordo (15), procediamo fino all'incrocio con il corridoio "Est" (17)... questo è l'ingresso opposto (a quello già* visto in precedenza) del deposito proietti "Est" (10).
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Un immagine è ripresa dall'interno del deposito proietti "Est" (10). Si vede chiaramente che il corridoio di uscita piega stavolta a sinistra (quello di ingresso piegava a destra, ricordate?)... la disposizione di questo deposito è quindi obliqua rispetto agli ambienti circostanti. Sullo sfondo... si intravvede l'inizio del corridoio "Est" (17).
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Percorrendo il tratto iniziale del corridio "Est", incontriamo sulla sinistra altri due locali (20)... anche la funzione di questi, è rimasta sconosciuta.
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Un immagine della prima stanza, e della porta che si affaccia sulla seconda (il muro che le separa è spesso almeno un metro!).
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Il tratto terminale del corridoio "Est" (17)... identico in tutto e per tutto (ma speculare) al suo gemello posto sull'altro lato della batteria.
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E per finire... un fotomosaico che raffigura due particolari tecnico-costruttivi: l'immagine a sinistra si riferisce ad uno dei numerosi pozzetti di ispezione di un condotto (oggi pieno di detriti e bloccato in più punti) dalla funzione sconosciuta; quella a destra è un particolare del rivestimento isolante (ben conosciuto da tutti noi) che originariamente ricopriva i muri del complesso (tale rivestimento, in molti punti, oggi è quasi completamente scomparso).
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Considerazioni finali:
Come avete potuto vedere lo stato attuale dell'opera è: disastroso (e forse è dire ancora poco): le superfici sono annerite dal fumo dei fuochi accesi dentro nel corso degli anni, il rivestimento è stato quasi completamente demolito (da recuperanti a caccia di "leggende") e in un paio di punti le volte in cemento sono crollate... chi mai avesse pensato ad un ipotesi di recupero della struttura, se lo può tranquillamente scordare (costerebbe forse meno ricostruirla daccapo).

Sperando che abbiate gradito... auguro buona visione a tutti.[/justify:lxyj7wgu]

[ciofatax]

Graditissimo è l'aggettivo giusto, anche perché il Tuo lavoro "aggiorna" con importanti annotazioni quanto dato fino ad oggi per buono. Impresa da medaglia!

Complimenti per le precisazioni, l'ardimento e la pazienza.


Indubbiamente, il recupero di un complesso del genere costerebbe un patrimonio, ma si son visti buttare fiumi di denaro per "cose" molto meno interessanti. Immagino che, comunque, nessuno abbia mai nemmeno provato ad ipotizzare una simile impresa.
Poi magari arriva Briatore e ci fa un locale trendy. . .

[FestungMessina]

è un peccato ed una vergogna

[Italien]

Quesito della settimana:
Come abbiamo potuto osservare, il salone (9) ha un aspetto "non-terminato" (soffitto a volta incompleto, e scavo nudo nella parte posteriore), ma non è tutto...
Il suo ingresso, più che ad un vero ingresso... somiglia ad una breccia nel muro (ciò è ben visibile nella 16a fotografia).

Non era compresa nel progetto originale? E' stata realizzata durante il periodo dell'occupazione? (certamente non dopo il 1945)
Saluti e... buona domanda a tutti.

[kanister]

Ciao Italien, ho già* avuto occasione di esprimerti i miei dubbi circa l'accessibilità* dei disegni di tutte le costruzioni di origine militare esistenti.

Quando mi ero interessato a due costruzioni esistenti nel savonese ero riuscito presso il locale ufficio del Demanio a trovare tutto quello che volevo, disegni, relazioni, verbali di consegna,..... So che ora è stato accentrato tutto a Genova.

Se per ipotesi assurda qualcuno volesse acquistare uno di questi edificii il demanio, civile o militare a seconda dei casi, dovrebbe poter effettuare una valutazione sulla base dei documenti esistenti, che devono essere quindi accessibili.

Quando ad esempio la sovrastante batteria contrerea ( od antiaerea, non ricordo..., già* ma manca il telemetro....) è stata concessa in uso al ristorante certamente è stato fatto un rilievo ed il relativo verbale di concessione, che dovrebbero esistere comunque (Vuoi dire che non c'era una clausola che prevedeva la "rimessa in pristino" del manufatto? E senza descrizione come si poteva rimettere in ordine?).

Possibile che voi di Genova non riusciate a procurarvi analoghi disegni per queste costruzioni in modo da chiarire una volta per tutte i dubbi che vi assillano? Finirebbe così l'ossessione di qualcuno che conosciamo per il "secondo livello", o magari verrebbe confermato.

[Leon]

bravo Italien, bravissimo, ottimo servizio, si ma, con le planimetrie, kanister, è tutto più facile, non è meglio scoprire le cose cercando di interpretare il sito !!!!
servizio da medaglia !!

[Andrea58]

Concordo con te sul fatto che senza planimetrie si riesca a mantenere quello spirito da Indiana Jones che rende la cosa più divertente. Però se si avessero le carte anche i tuoi "interventi" sarebbero più mirati.
Il fatto poi che alcune cose non seguano la logica rende la cosa ancora più divertente. Io sono per il ragionamento deduttivo ed alcune cose da te segnalate sono veramente illogiche. Gli ingegneri non sono tipi "fantasiosi" e quelli militari ancora meno e le disposizioni dei "canali di scolo" non mi tornano come hai fatto notare.
Comunque un bel servizio Antonio, adesso capisco perchè sei sparito durante la visita, io pensavo fosse perchè sei un asociale

[MAB]

Ottimo ed abbondante
Veramente un ottimo lavoro, come sempre però testimonia la distruzione di una cosa storica da parte del nostro stato e del nostro senso civile
Ancora complimenti

[Blaster Twins]

CA-PO-LA-VO-RO!!!

[kanister]

come sempre però testimonia la distruzione di una cosa storica da parte del nostro stato e del nostro senso civile

Ciao, indubbiamente senso civico e dello stato mancano, però non dimentichiamoci delle clausole del trattato di pace che ci imponevano la distruzione di tutte le opere militari esistenti vicino alle frontiere terrestri e marittime. E se ricordo bene di questo dobbiamo ringraziare i nostri cugini francesi.