Senza andare tanto lontano, direi che potremmo soprannominare così la vecchia Palmaria per le sorprese che non manca di riservare anche ad un esperto bunkerologo ed un profondo conoscitore dell`isola come Stefano Danese insieme al quale ho portato a termine questa esplorazione.
Proprio partendo da un suo ricordo "ancestrale" abbiamo potuto localizzare l`oggetto della ricerca e, aprendoci la strada in un intrico spinoso senza la minima traccia di sentiero, finalmente lo abbiamo intravisto:
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Purtroppo (o per fortuna?) non si riesce a rendere un`immagine più chiara perché già* a pochi metri di distanza risulta invisibile:
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Sulla copertura, pulita ed in ottimo stato, si vedono tracce di basamenti:
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La parte laterale con lo spigolo della copertura a sbalzo:
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Ai due lati della cupola due tubi verticali: strumentazione? antenne? o semplici camini per stufe?
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La feritoia priva di supporti e impedimenti grazie alla copertura a sbalzo:
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Non essendo possibile vedere sul pavimento le tracce di basamenti non sono in grado di affermare con certezza se era una postazione per arma o un posto di controllo tiro per un telemetro e/o altre apparecchiature
Non mi pare che ci sia sufficiente spazio per il rinculo di un`arma di dimensioni confacenti all`importanza della costruzione pertanto sono più portato a pensare che potrebbe una D.T. costruita forse in sostituzione di quella che precedentemente serviva la vicina batteria contronave divenuta ormai obsoleta e troppo esposta specie all`azione aerea.
La struttura mi ricorda molto queste tipiche stazioni telemetriche del Vallo Atlantico
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L`importanza del ritrovamento è, al di là* della solita esperienza bunkerologica, la conferma sia della gestione (e direi della rielaborazione) tedesca della difesa dell`isola sia delle leggende circolanti a proposito di misteriosi tunnel come vedremo più avanti
L`interno della postazione ora accessibile solo attraverso la feritoia (vedremo poi l`entrata ostruita)
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Veduta attraverso la feritoia
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Nel muro interno canalizzazioni per cavi elettrici (e forse anche di portavoce?)
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A proposito di questa tubazione non so proprio cosa pensare (si trova più in basso al centro)
A memoria il tubo ha un diametro di circa una ventina di centimetri (fosse un deposito munizioni si potrebbe pensare all`allagamento ma qui non è proprio il caso):
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Ed ecco una vera "chicca" a conferma della nazionalità* degli occupanti: sul muro sono precisamente riportati le distanze e i rilevamenti di alcuni punti notevoli visibili dalla casamatta Presumo servissero per la taratura e verifica degli organi di punteria (capirete che il mantenimento delle iscrizioni giustifica l`elusività* sulla precisa collocazione geografica del sito visto che altrove sono state scalpellate)
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Ed i settori di tiro rosso e verde disegnati probabilmente dietro ad uno strumento
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Scendiamo nei locali inferiori retrostanti (notare il rivestimento in lamiera ondulata del soffitto)
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Il vasto locale interno (notare i numerosi supporti e agganci per il cablaggio elettrico) con il soffitto anche qui rivestito in lamiera ondulata
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La scala originale di accesso dall`esterno ora completamente ostruita (dal mucchio di terra dell`immagine precedente sembrerebbe che qualcuno abbia scavato per tentare di ripristinarla)
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Un`apertura di comunicazione tra i due locali più interni
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Una delle varie nicchie a parete rivestite in legno con tracce di fuoco
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Sul fondo del secondo locale più interno, dove normalmente i bunker finiscono....si apre un corridoio (anche questo con il soffitto in lamiera ondulata)
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Il passaggio appare sbarrato da travi in cemento armato crollate...
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....ma dopo un attento controllo della stabilità* del tutto ed un po` di contorsionismi il buon Stefano si infila......ed ecco aprirsi una galleria scavata nella roccia a perdita di... lampada
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Che si snoda all`interno del monte tutta ad altezza d`uomo e di buona e costante larghezza
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Dietro ad un tramezzo (forse per una porta tagliafuoco?) un basamento in mattoni (per un generatore di emergenza?)
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Dopo diversi saliscendi si raggiunge la parte più alta...
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Dove, a circa metà* del percorso si dirama un corridoio in salita di oltre un metro di diametro completamente intasato da spazzatura gettata dall`alto: era forse una sfuggita di emergenza, un pozzo di ventilazione o poneva in comunicazione con una struttura più alta (forse la vecchia D.T.?)
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Ancora variazioni di quota: si scende
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In diversi punti si possono ancora vedere fori di mina praticati e non utilizzati
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Altre diramazioni portano in piccoli locali laterali (forse depositi defilati?)
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In fondo il tunnel si biforca in due uscite indipendenti non molto lontane una dall`altra, usciamo e.... Incredibile! siamo dall`altra parte dell`isola dietro ad alcuni piccoli fabbricati completamente imboscati! (ero talmente stupito che ho dimenticato di fare le fotografie delle 2 uscite, della diramazione e dei 2 fabbricati - me ne accorgo solo ora e mi mangio le mani....)
Purtroppo la visita è stata abbastanza frettolosa per altri impegni della giornata, per l`attrezzatura precaria (una sola lampada in due!) e l` abbigliamento non consono.
Ci riproponiamo un`ispezione più accurata magari con l`amico CampoTrincerato cui questa volta è toccato rimanere fuori dal giro...


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