6.I dispersi e i caduti dell`ARMIR
Le cifre riguardanti il numero dei soldati italiani che non sono tornati dalla Russia sono discordanti, in quanto varie cause ne hanno impedito l`esatto conteggio: l`impossibilità* di tenere una lista delle perdite durante la ritirata e la perdita e la distruzione di molti dati dopo l`8 settembre, nonchè il disinteresse delle autorità* politiche e militari nel dopoguerra50.
Il ministero della Difesa –Albo d`Oro- ha in archivio la documentazione relativa a circa 90.000 militari che non hanno fatto ritorno dal fronte russo; di questi circa 5.000 sono deceduti prima del 10 dicembre `42, ossia prima dell`offensiva russa.
Ai restanti 85.000 vanno aggiunti i circa 10.000 soldati che l`Unione Sovietica restituì nel dopoguerra, per indicare in circa 95.000 gli assenti dell`ARMIR alla fine della ritirata51.
Degli uomini mancanti, secondo l`UNIRR, 25.000 sarebbero morti durante i combattimenti e la ritirata mentre 70.000 sarebbero stati catturati; di questi ultimi 10.000 sono stati rimpatriati mentre gli altri 60.000 sarebbero morti nei lager sovietici o nei trasferimenti per arrivare ad essi52.
Dopo la temporanea apertura degli archivi sovietici nel 1992, l`UNIRR ha individuato 40.027 prigionieri deceduti nei campi53; in circa 20.000 unità* sono invece indicati coloro che perirono nelle marce e nei trasferimenti in treno54.
Di questi ultimi, come per gran parte dei militari morti durante la ritirata, è impossibile stabilire l`esatto numero e l`identificazione poiché nessuna registrazione venne effettuata dal momento della cattura sino all`arrivo nei campi; dei militari morti nei lager sono stati identificati 20.650 nominativi.55
Circa il numero dei soldati catturati, le fonti ufficiali sovietiche si espressero per voce di Togliatti, che così scriveva nel primo numero de "L`Alba":

L`Armata italiana operante in Russia non esiste più. L`offensiva dell`Esercito Rosso ha travolto anche l`8a Armata italiana. Dal 16 al 30 dicembre le divisioni "Ravenna", "Cosseria", "Pasubio", "Torino", "Sforzesca", "Celere", furono disfatte assieme ad alcuni battaglioni di CC.NN. sul Medio Don. Più di 50.000 soldati e ufficiali italiani vennero fatti prigionieri.
Nel gennaio le divisioni alpine "Julia", "Tridentina" e "Cuneense" e la 156a divisione di fanteria sono state a loro volta disfatte sul fronte del Voronez ed altri 33.000 soldati e ufficiali (fra cui tre generali di divisione) sono stati fatti prigionieri.56

Dunque, 83.000 prigionieri. In un`altra occasione, Togliatti, tramite i microfoni di radio Mosca, indicava in più di 40.000 i soldati italiani catturati57.
Come già* detto, le fonti italiane fissano intorno a 70.000 il numero dei soldati catturati.
Con questa cifra il delegato italiano riassunse, nel 1958, presso la commissione dell`ONU per i prigionieri di guerra, la situazione inerente i soldati italiani catturati durante la seconda guerra mondiale58.

Nazione detentrice Catturati Rimpatriati % rimpatriati
Inghilterra 420.322 414.710 98%
Stati Uniti 125.533 125.373 99,9%
Francia 68.267 67.194 98,4%
Germania 641.954 606.306 94,4%
Jugoslavia, Romania, Bulgaria, Grecia, Svizzera 142.072 128.833 90,7%
Unione Sovietica (soldati dell`ARMIR) 70.000 10.087 14%
Unione Sovietica (presi nei lager tedeschi) ? 11.059 ?

Le cifre riportate nella tabella dimostrano in tutta evidenza il divario dei rimpatriati dalla Russia con quelli delle altre nazioni detentrici di soldati italiani: la grande tragedia che colpì i militari dell`ARMIR è eloquentemente espressa proprio dalla tabella sopra riportata.

50M.T. Giusti, "I prigionieri...", pp.225-226
51UNIRR, "Rapporto...", p.20
52Ivi,p.37
53Ministero della Difesa-UNIRR, Elenco ufficiale dei prigionieri italiani deceduti nei lager russi, suppl. al "Notiziario" UNIRR, 1993, p.6
54UNIRR, "Rapporto...", p.37
55M.T. Giusti, "I prigionieri...", p.228
56"L`Alba", n.1, 10 febbraio 1943
57M.T. Giusti, "I prigionieri...", p.227
58Relazione del delegato italiano presso la commissione dell`ONU per i prigionieri di guerra riportato in UNIRR, "Rapporto...", p.40