..che dire Ranville...questo topic è davvero toccante, sia per il suo contenuto, sia per la perfetta "sincronia" tra le parole e le immagini. Quello che più mi ha colpito è di certo il tono della lettera, nella quale ad una madre che non ha più il suo bambino (perchè poco piu di questo era il ragazzo quando è morto) si parla quasi di una "morte giusta" per una sorta di "crociata per la sopravvivenza del popolo tedesco".
E' truce il tentativo di dar sollievo dicendole che suo figlio "è morto per una giusta causa". Io ho un figlio più o meno dell'età* di "Fritz"...e sinceramente non me ne potrebbe fregare di meno della Patria se devo scegliere tra lei e la sua vita. Piuttosto darei la mia. Pari e patta.
Complimenti per la ricerca storica e per il modo con cui hai riportato questa storia...che dovrebbe far riflettere quanti ancora oggi, molto "bambinamente" tentano di "revisionare" un passato che non ha nulla di "revisionabile", tingendo un'immane tragedia con i colori della gloria, della fedeltà* eccetera eccetera. Sotto quella vernice ci sono 55 milioni di morti e le loro urla si sentono comunque. Tutto il resto sulla "bella guerra", sulla "bella morte" o sui tentativi di giustificare l'ingiustificabile sono tutte "pippe mentali" (perdonatemi, ma questa storia postata da Ranville mi ha davvero scosso) uscite dalla mente di persone che la guerra l'hanno fatta solo al pc su "Call Of Duty" o l'hanno vista al cinema.
Scusatemi se sono stato troppo crudo e di certo più di qualcuno non sarà* d'accordo con me...(moderatore, se pensi che il mio post non sia lecito cancella pure senza problemi...io sono un semplice utente) ma il bello di non avere più il nazismo tra i piedi è proprio questo: io ho un'idea e gli altri la loro...e nessuno mi viene a cercare alle 4 del mattino per caricarmi su un camion e portarmi chissà* dove.
Pace all'anima tua Fritz...e perdona il mondo che ti ha fatto finire a Pomezia anziché invecchiare serenamente in Germania.
Marco