-
[DOC] Smantellamenti - I Trattati di Parigi 1947
I trattati di Parigi furono firmati nella capitale francese il 10 febbraio 1947 fra
- gli Alleati vincitori della Seconda Guerra mondiale :
USA, URSS, Regno Unito, Francia, Polonia, Iugoslavia, Cecoslovacchia e Grecia
- e gli sconfitti alleati della Germania all'interno dell'Asse Roma-Berlino :
Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia.
Trasferimenti territoriali
L'Italia cedeva
- alla Francia: il comune di Tenda e parte dei comuni di Briga, Valdieri e Olivetta San Michele; il passo del Monginevro, la Valle Stretta del monte Thabor, il colle del Moncenisio ed una parte del territorio del colle del Piccolo San Bernardo;
- alla Iugoslavia: il territorio di Zara, l'isola di Lagosta e quasi tutta la Venezia Giulia (gran parte dell'Istria), del Carso triestino e goriziano, e l'alta valle dell'Isonzo;
Le colonie italiane:
- alla Grecia l'arcipelago del Dodecaneso;
- alla Cina la Concessione di Tianjin.
- la Libia passava sotto occupazione inglese
- la Somalia Italiana sotto occupazione inglese, poi sotto amministrazione fiduciaria ONU sotto controllo italiano fino al 1960
- l'Eritrea diventava parte dell'Etiopia
- l'Etiopia ritornava ufficialmente indipendente (lo era già* dal 1941)
- l'Albania ritornava indipendente nei confini del 1940 (lo era già* dal 1943)
La Romania
- recuperava la Transilvania del Nord trasferita da Hitler all'Ungheria,
- lasciava la Bessarabia e la Bucovina all'URSS.
Protezione dei collaborazionisti
Il trattato prevedeva una clausola specifica (articolo 16) per proteggere i collaborazionisti militari e civili che, fin dall'inizio della guerra, avevano appoggiato gli Alleati: "L'Italia non incriminerà* né molesterà* i cittadini italiani, particolarmente i componenti delle Forze Armate, per il solo fatto di aver espresso simpatia per la causa delle Potenze Alleate e Associate o di aver svolto azioni a favore della causa stessa durante il periodo compreso tra il 10 giugno 1940 e la data di entrata in vigore del presente trattato".
Conseguenze militari
Le restrizioni generali di carattere militare (articolo 51) imponevano all'Italia di non possedere, costruire o sperimentare armi atomiche, proiettili ad autopropulsione e i relativi dispositivi di lancio (ad eccezione dei siluri e dei tubi di lancio ad essi associati presenti sul naviglio concesso dal Trattato); era altresì vietato il possesso di cannoni con gittate superiori ai 30 km., di mine e di siluri provvisti di congegni di attivazione ad influenza.
Nel gruppo delle clausole limitative di carattere militare figurava inoltre il divieto di mettere in opera installazioni militari nelle isole di Pantelleria e Pianosa e nell'arcipelago delle Pelagie (articolo 49).
Marina Militare
Le restrizioni riguardanti la Marina Militare Italiana, (articolo 59), vietavano la costruzione, l'acquisto e la sostituzione di navi da battaglia, oltre all'utilizzazione e alla sperimentazione di unità* portaerei, naviglio subacqueo, motosiluranti e mezzi d'assalto di qualsiasi tipo. Il dislocamento totale del naviglio militare in servizio ed in costruzione, eccettuate le navi da battaglia, non doveva superare le 67.500 tonnellate, mentre il personale effettivo non poteva eccedere le 25.000 unità*. Il protocollo navale delle 4 potenze del 10 febbraio 1947 impegnava inoltre l'Italia a mettere a disposizione delle Nazioni vincitrici (in particolare Stati Uniti, Unione Sovietica,Regno Unito, Francia, Jugoslavia, Albania e Grecia)
le seguenti unità* navali in conto riparazioni:
- navi da battaglia : Italia,Vittorio Veneto e Giulio Cesare;
- incrociatori ed esploratori : Emanuele Filiberto duca d'Aosta, Attilio Regolo, Scipione
Africano, Eugenio di Savoia ed Eritrea;
- cacciatorpediniere : 5 unità* classe "Soldati", più l'Augusto Riboty e l'Alfredo Oriani;
- torpediniere : 6 unità* appartenenti a varie classi, fra cui le moderne Aliseo e Fortunale;
- sommergibili : 8 battelli, di cui 3 appartenenti alla recente classe Acciaio;
- navi scuola : Cristoforo Colombo.
In base al Trattato la Marina Militare rimaneva con le due vecchie corazzate Doria e Duilio (in discrete condizioni generali, ma oramai obsolete), 4 incrociatori (i due classe Duca degli Abruzzi e il Raimondo Montecuccoli in buone condizioni, più il Cadorna, subito declassato a pontone scuola e quindi radiato nel '51), altrettanti cacciatorpediniere (di cui uno il Nicoloso da Recco, in mediocri condizioni e posto quasi subito in disarmo) e 36 fra torpediniere e corvette (fra cui le 20 unità* classe Gabbiano, dotate di buone caratteristiche generali). Il panorama era completato dal naviglio minore (una ventina di unità* fra vedette antisom, dragamine e posamine) e da oltre 100 navi ausiliarie e d'uso locale. Di tutte queste unità*, l'unica superstite ancora oggi in servizio è la nave scuola Amerigo Vespucci.
Permessi di scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regolamento del forum