In Italia, in tema di militaria, non è mai esistita (e stenta ad affermarsi) una "cultura", come ben dimostra la prassi degli stessi Enti che, negli hanni (anche in anni recenti), hanno burocraticamente distrutto mucchi di materiali che oggi ben figurerebbero nei musei.

I Collezionisti di militaria, piccoli o grandi che siano, hanno il merito di "cercare e salvare", anche se ancora oggi perdura una certa apatia delle Amministrazioni locali nel voler creare delle raccolte permanenti, che aiutino ad illustrare l'epoca, i fatti, le dotazioni e la vita dei nostri antenati in uniforme..cioè una parte della nostra Storia.
Non dimentichiamo, poi, che molti collezionisti di militaria non amano affatto "pubblicizzarsi", e fior fiore di materiali di valore storico restano gelosamente custoditi tra le mura di abitazioni private, in attesa (speriamo di no) di nebulosi destini.

Continuo a pensare che le aste on-line siano da valutare oggettivamente, infatti ad esse possono partecipare anche quei collezionisti tagliati fuori dai grandi eventi, e che investono il budget di un anno per un singolo pezzo, che difficilmente troveranno nella loro regione.
Non sono "oggettive", ma non sono il demonio.
A me per esempio sono servite, in un caso, per far valutare dall'assicurazione oggetti che ho prestato a mostre temporanee.

Per quanto concerne il discorso militaria=investimento=speculazione, beh dico solo che in tema di prezzi dovrebbe valere la prassi dell' "esame di coscienza"...ma questa prassi non usa più, da tempo.

E' destinato a finire?
Il collezionismo storico-militare NON è, per le sue alte implicazioni morali, un "collezionismo qualsiasi".
Io ho fiducia nei VERI collezionisti; sono certo che al momento di decidere, sapranno fare le scelte migliori, rinnovando il profondo significato della loro ricerca, incuranti del tempo dei soldi impiegati.