Da: Il Giornale di Vicenza del 2 giugno 2007

Si è risolto il caso dei corpi dissotterrati nella zona di CAMPOGALLINA sull`Altopiano la settimana scorsa. Le ossa rinvenute vicino a delle grosse buche scavate da ricercatori di cimeli bellici e segnalate alle autorità* da alcuni escursionisti che passavano nella zona, sono risultate ossa di animali, molto probabilmente di pecora.
La conclusione è arrivata ieri dopo che sul luogo si sono recati i carabinieri della stazione di Asiago accompagnati da un medico legale, che dopo aver esaminato le ossa ha stabilito che i resti non sono di origine umana. Le ossa sono in avanzato stato di degrado e questo spiega l`equivoco, L`ipotesi più accreditata è che nelle buche scavate dai ricercatori ci siano stati effettivamente dei cimeli di poca importanza che hanno fatto suonare il metaldetector; anticaglie buttate nella buca da pastori che, seppellendo le pecore, hanno anche voluto ripulire la zona adibita a pascolo.
La notizia ha smorzato la polemica nata da questo ritrovamento, fermo restando che molti altopianesi censurano il comportamento dei ricercatori che, dopo aver scavato, non hanno ricoperto le buche fatte. Una disapprovazione del comportamento dei ricercatori che arriva anche da Alfredo Tormen, presidente dell`associazione "Il Piave" che raggruppa oltre 350 recuperanti dislocati in 12 Regioni.
«Appena saputo della notizia la nostra associazione si è mossa per avere notizie su chi poteva compiere un atto così incivile - spiega Tormen -. Chiaro che quando abbiamo saputo che i resti erano di animali siamo stati sollevati anche se rimane deprecabile il comportamento di lasciare il terreno disseminato di buche scavate». «Tra le nostre finalità* c`è anche il rispetto dell`ambiente, quindi l`educazione su come regolarsi nella ricerca di cimeli risalenti alla Grande Guerra - continua Tormen -. La nostra associazione collabora con vari istituzioni per lo studio delle vestigia mobili ed immobili della Grande Guerra, elementi importanti ai fini della conoscenza storico culturale. Questa coscienza umanizza il soldato combattente che obbediva agli ordini del proprio paese».
Bhe, almeno qualche giornalista ha il coraggio di rettificare le notizie false...certo che prima di alzare tutto questo polverone potevano pensarci prima....spero che questo articolo smorzi un pò "l'odio" che molti ricercatori suscitano.
Un saluto Andrea