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Re: Benedetto Brin
Vero della G.G. l'argomento marina è poco trattato, ma rispetto alla guerra di trincea vi è molto meno da raccontare.
Comunque purtroppo non so indicarti pubblicazioni.
Tempo fa mi ero riproposto di parlare un pò della Benedetto Brin e le altre, tratto da un racconto di un vecchio mensile,( che non riesco più a trovare) il quale appunto trattava di affondamenti misteriosi e che in sostanza diceva, che non si trattò (non vi è certezza al 100x100) di sabotaggi ma bensì di altro...................................trascrivo in parte quanto avevo già* scritto appunto per preparare un articolo in schegge di storia
LA BENEDETTO BRIN E LE ALTRE
Lunedì 27 settembre 1915, base navale di Brindisi.
La nostra Marina è in guerra da 4 mesi contro l`Austria.
Mancano pochi minuti all`alzabandiera per i bastimenti italiani, francesi e inglesi che si trovano in porto.
Sull`unità* ammiraglia della IIIa Divisione la Benedetto Brin, ormeggiata ad alcune centinaia di metri dalla riva, il contrammiraglio Ernesto Rubin de Cervin che comanda la sopradetta Divisione, ha affidato al suo segretario un plico da consegnare a terra, quando alle 8 in punto, la nave è scossa da una spaventosa esplosione.
Una colonna di fumo giallo-rossastro, tipico delle accensioni di balistite, misto a vapori bianchi, si leva dalla poppa della Brin salendo ad almeno 200 metri.
Attraverso il fumo si intravede la torre poppiera dei cannoni da 305, che pesa 245 ton., lanciata in aria fino ad una cinquantina di metri e poi ricadere in mare a sinistra della corazzata, pezzi d`acciaio vengono proiettati all`intorno con violenza.
Dissipato il fumo, si vide lo scafo della nave scendere lentamente, senza sbandamento laterale e posarsi sul fondo di 11 metri.
Tutta la parte poppiera è sconvolta, il terzo fumaiolo distrutto, l`albero di maestra caduto.
Dalle navi circostanti si muovono subito i soccorsi, francesi, italiani e inglesi salgono arditamente sulla Brin incendiata e tentano di domare le fiamme.
Purtroppo l`ammiraglio de Cervin, il comandante Fara Forni, 21 ufficiali e 433 sottufficiali e marinai sono morti, riescono a salvarsi 9 ufficiali e 473 tra sottufficiali e comuni.
Cause dell`esplosione???
La commissione d`inchiesta esaminò con cura ogni cosa, memore delle perdite della Mikasa, del Matsushima e della Libertè.
Alcune polveri infumi, adottate da varie marine per il caricamento dei cannoni, avevano rivelato di non potersi mantenere integre per lungo tempo.
Tra esse la balistite, che dopo qualche anno presentava difetti di stabilità*, in modo che in certe circostanze e condizioni, andava soggetta ad autocombustioni, perciò nonostante gli impianti e i sistemi di sicurezza delle santabarbare, potevano accadere disastri.
La decomposizione della cordite imbarcata sulle navi nipponiche e della polvere B francese aveva appunto provocato la perdita di quelle tre unità*.
La Regia Marina giustamente allarmata, aveva provveduto a sostituire con balistite nuova quella giudicata sospetta e anche sulla Benedetto Brin era stato effettuato il cambio delle cariche, quindi fu escluso che l`esplosione fu dovuta a queste cause, ma che fu un caso fortuito di una imprudenza oppure dolo.
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