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Discussione: Restauro piccolo motore elettrico

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    Restauro piccolo motore elettrico

    Vi ricordate il recente recupero agli inizi di agosto del FW190 presso S.Casciano?

    viewtopic.php?f=241&t=25352&p=596344#p596344

    Ebbene, giorni dopo tornato per un giro in zona dalla superfice dello scavo richiuso si potevano ancora trovare decine di frammenti affioranti e facilmente visibili.
    Fra questi ho rinvenuto un'oggetto che è risultato poi essere un piccolo motore elettrico, probabilmente parte di un'azionamento aereodinamico del velivolo (ma per questa identificazione avrei necessità* dell'intervento di Micky & C.).
    Di seguito illustrerò i passaggi relativi agli interventi che ho eseguito per la pulizia dell'oggetto, non facile per sua stessa natura e per gli eventi che lo hanno coinvolto.


    Queste sono le immagini del pezzo dopo un primo veloce risciacquo, le incrostazioni di calcare-ruggine-terra sono notevoli...

    [attachment=4:zqmzyf43]DSCF1399.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    [attachment=3:zqmzyf43]DSCF1400.jpg[/attachment:zqmzyf43]

    Parte posterioredel motorino con l'asse e la ghiera di serraggio del cuscinetto a sfere:
    [attachment=2:zqmzyf43]DSCF1401.jpg[/attachment:zqmzyf43]

    Lato anteriore dove esisteva l'accoppiamento con la struttura e la trasmissione del movimento:
    [attachment=1:zqmzyf43]DSCF1402.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Passo a qualcosa di più incisivo, intervengo con un piccolo punteruolo per staccare i grumi più consistenti seguito da un bagno in petrolio per circa una decina di giorni.
    Come vedete i risultati sono poco incoraggianti, il lavoro procede con lentezza senza portare a risultati soddisfacenti.
    Occorre considerare che il motorino è un'organo elettro-meccanico con numerosi punti di accesso e cavità* all'interno delle quali si affacciano gli elementi conduttivi in rame e le parti di contatto col rotore. Riuscire a raggiungere con efficacia le varie parti non è semplice.


    [attachment=20:zqmzyf43]DSCF1675.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    [attachment=19:zqmzyf43]DSCF1676.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    [attachment=18:zqmzyf43]DSCF1677.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    [attachment=17:zqmzyf43]DSCF1678.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Cambio di tattica!
    Escludendo l'intervento con acidi perché i materiali da trattare sono molteplici e la neutralizzazione dei residui laboriosa scelgo di intervenire in modo drastico usando una sabbiatrice caricata con una sabbia in microsfere di vetro che adopero in officina per la pulitura dei pezzi, tecnicamente definita "pallinatrice". Le microsfere non incidono o scalfiscono il materiale ma lo colpiscono rimbalzandoci sopra disgregando i composti rigidi/cristallini risparmiando quelli di consistenza plastica/metallica.
    Il difetto è che si ottiene una finitura uniforme opaca e si elimina ogni traccia di "patina" e trattamento superficiale.
    Con questa tecnica si riescono a ripulire anche gli interstizi più piccoli agendo "a secco" e dosando la distanza e la forza del getto si assiste in diretta alla progressiva "evaporazione" delle incrostazioni presenti.



    Adesso il discorso cambia e vedo veramente cosa c'è che ostacola la pulizia: una colata di alluminio "schiumoso" ha coperto il motore ed è penetrata al suo interno!
    Il metallo, fuso per l'incendio e fortemente surriscaldato, tanto da andare in ebollizione, ha portato con se residui di combustione misti a terreno e scorie!!!
    La pulizia è ancora leggera e superficiale per avere una visione completa dello stato e decidere come proseguire...

    Appare adesso il pignoncino di trasmissione e le due viti M4 di montaggio del motore...

    [attachment=16:zqmzyf43]DSCF1680.jpg[/attachment:zqmzyf43]



    Si iniziano a vedere i portaspazzole con le leve di pressione deformate dal colpo ricevuto...

    [attachment=15:zqmzyf43]DSCF1681.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Attraverso questi due fori arrivava la tensione di alimentazione, lo spazio era occupato dal materiale isolante che sosteneva i cavetti in rame. Il fuoco ha carbonizzato gli isolatori che sotto il getto della pallinatrice sono svaniti in un'attimo...

    [attachment=14:zqmzyf43]DSCF1682.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Questo portaspazzola è completamente deformato!!

    [attachment=13:zqmzyf43]DSCF1683.jpg[/attachment:zqmzyf43]



    Il misto di alluminio-terreno, all'interno fanno capolino i fili dell'avvolgimento statico.

    [attachment=12:zqmzyf43]DSCF1684.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Nelle immagini che seguono si può notare come ogni vite, anche la più piccola, sia stata bloccata nella sede con un colpo di bulino per evitare allentamenti causati dalle forti vibrazioni.

    [attachment=11:zqmzyf43]DSCF1685.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    [attachment=10:zqmzyf43]DSCF1686.jpg[/attachment:zqmzyf43]




    Rimesso dentro la macchina per un'ulteriore ciclo di pallinatura mi sono accorto come la schiuma di alluminio ceda e si sgretoli facilmente. Con un pò di pazienza riesco ad eliminare tutta quella presente all'esterno ed a continuare la vuotatura dei vani interni.
    Occorre prestare attenzione alla reazione dei materiali morbidi come il rame che si danneggiano più velocemente rispetto agli acciai. La persistenza del getto deve essere modulata e limitata in modo da ottenere il massimo risultato col minimo danno fino al livello voluto di pulizia.

    [attachment=9:zqmzyf43]DSCF1687.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Il motore a pulizia terminata, adesso si vedono gli avvolgimenti di rotore e statore...

    [attachment=8:zqmzyf43]DSCF1688.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Questa e la finestra occupata dal portaspazzola. La carbonizzazione del supporto isolante lo ha lasciato libero e sotto il getto di aria e microsfere si è staccato dal resto.
    La base dei portaspazzole era un'anello di materiale isolante tipo bachelite o vetronite tenuto in posizione da quattro grani a punta conica. L'altro portaspazzola, più deformato l'ho lasciato attaccato non asportando tutta la scoria.

    [attachment=7:zqmzyf43]DSCF1689.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Il lato posteriore con il cuscinetto finalmente visibile

    [attachment=0:zqmzyf43]DSCF1696.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Il portaspazzola ripulito, si vedono i due rivetti in rame di fissaggio ed addirittura il carboncino ancora al suo posto!

    [attachment=6:zqmzyf43]DSCF1691.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    [attachment=5:zqmzyf43]DSCF1692.jpg[/attachment:zqmzyf43]


    Come avete visto il livello dell'intervento è a discrezione di chi opera la pulizia/restauro. Volendo potrebbe proseguire togliendo le viti e ripristinando la rotazione dell'albero ma il rischio di danneggiare pesantemente le filettature è altissimo, seguito dalla necessità* di sostituire le viti originali con altre nuove... ma allora cora rimarrebbe di "vero" in questo pezzo?

    Spero che questo esercizio di pulizia vi abbia interessato, in futuro ne posterò altri sempre sul tema "metalli".

    Centerfire
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    Io (ne) ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
    Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione;
    e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
    E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
    È tempo di morire. (Blade Runner)

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