Il Battaglione Carabinieri Reali Paracadutisti
Il Battaglione Carabinieri Paracadutisti, costituito a Roma il 1° luglio 1940 su tre Compagnie e posto in approntamento il 1° gennaio 1941, venne inviato in Africa Settentrionale senza però essere impiegato in aviolanci. Dislocato al bivio di Eluet el Asel, si rese protagonista in un episodio degno delle più fulgide pagine di eroismo dei Carabinieri. Il 14 dicembre 1941 il Battaglione, composto di tre Compagnie ed un plotone genio guastatori, in complesso 400 uomini al comando del maggiore Edoardo ALESSI, ricevette l’ordine di schierarsi al bivio di Eluet el Asel, a sud di Berta. Al bivio confluivano le piste provenienti da el Mechili – già occupata dagli inglesi – e Chaulan. La consegna era di difendere ad oltranza la posizione per consentire la ritirata strategia delle nostre unità. Rinforzato da 6 cannoni da 47/32 dell’8° Rgt Bersaglieri e dotato di 400 bombe anticarro tipo “passaglia”, di 12 mitragliatrici e di una sessantina di fucili mitragliatori, il Battaglione si schierò a cavallo delle due piste. La sera del 18 dicembre il bivio di Eluet el Asel venne lasciato dagli ultimi reparti italiani che si allontanarono sulla via Balvia. Una pattuglia eslorante del Btg riferì che sulla pista di Chaulan, a 2 Km, era attestato uno scaglione nemico forte di circa 20 automezzi, di alcune camionette e di carri armati; altri mezzi erano in movimento a distanza imprecisata. Alle ore 5,55 del giorno successivo sulla pista el Mechili si videro avanzare cinque camionette inglesi: la 1^ compagnia le accolse con il tiro dei suoi cannoni da 47/32. Gli automezzi avversari vennero colpiti e bloccati. Gli inglesi si ritirarono, lasciando sul terreno alcuni morti. Poco dopo le posizioni del Btg furono investite dal tiro di preparazione dell’artiglieria avversaria, particolarmente violento sulle posizioni tenute dalla 3^ compagnia. Il maggiore ALESSI, intuendo che quel settore era scelto dal nemico per l’attacco, lo rinforzò con due pezzi da 47/32. La 3^ compagnia era schierata su una zona quasi pianeggiante, delimitata a sud dal fosso di un “uadi”, oltre il quale sorgeva una collina e verso nord da un rilievo dietro il quale era ubicato il Comando del Btg. Alle ore 15,15 un Btg nemico cominciò a scendere dal crinale della collina, sfruttando ogni anfrattuosità del terreno e mimetizzandosi fra i cespugli. La reazione di fuoco dei carabinieri fu immediata. Gli inglesi si arrestarono. Il duello di fucileria riprese violento. I carabinieri piazzarono alcune armi automatiche sulla loro destra e aprirono il fuoco, riuscendo a neutralizzare, in parte, quello avversario. Il movimento riprese, ma quando i militari dell’Arma, aggirato il rilievo, si portarono sul terreno pianeggiante, vennero nuovamente investiti da intese raffiche di armi automatiche provenienti da nord. Il momento era critico, gli inglesi attaccavano alle spalle del Btg in direzione del comando, ad ovest in direzione della 3^ compagnia. La fanteria, ormai vicinissima, era sostenuta da carri armati, autoblindo e camionette. Resistere sulle posizioni significava farsi annientare. I carabinieri si lanciarono allora al contrattacco. Dopo un po’ carri armati e autoblindo ardevano sotto il fuoco delle micidiali bombe “passaglia”. Gli attacchi ed i contrattacchi si susseguirono cruenti, finchè il nemico cominciò ad arretrare, cercando riparo. Col calare della sera arrivò l’ordine di ripiegare per le ore 18,40. Il Btg aveva già assolto il suo compito. Le Divisioni Bologna, Trieste ed Ariete nonché altre truppe italiane erano ormai sufficientemente lontane dalla zona. Sul posto rimasero tre plotoni per consentire il ripiegamento, con il compito di sganciarsi successivamente dal nemico e ricongiungersi al reparto. Il Capo di S.M. del Regio Esercito, Gen. AMBROSIO, in un messaggio diretto al Comando Generale dell’Arma così si espresse: “A conoscenza del valoroso comportamento del 1° Btg CC.RR. paracadutisti nei fatti d’arme ai quali ha preso parte di africa settentrionale durante il ripiegamento del dicembre 1941, esprimo il mio compiacimento per la brillante dimostrazione di saldo valore che il reparto ha dato nella dura prova sostenuta. Il Btg CC.RR., primo dei battaglioni paracadutisti italiani per data di fondazione e primo giunto fra questi al comento della guerra, ha saputo riconfermare le tradizionali virtù militari dell’Arma, scrivendo insieme la prima pagina di storia dei paracadutisti italiani”. Ma più di ogni altro riconoscimento vale quello del nemico. Subito dopo i fatti d’arme del 19 e 20 dicembre 1941, radio Londra citò il comportamento dei carabinieri paracadutisti, affermando che essi si erano battuti come leoni e che fino allora, in africa, i reparti inglesi non avevano mai incontrato così accanita resistenza. Per le eroiche gesta del 1° Btg CC.RR. paracadutisti, la Bandiera dell’Arma venne fregiata di Medaglia d’Argento al Valore Militare. (i carabinieri 1814 – 1980)