Dalla mostra Donne nella Grande Guerra

Attivitā delle donne durante la guerra

Nella retrovie e in trincea

Molte donne erano impiegate direttamente al fronte come portatrici e lavoratrici militarizzate. Le donne vennero utilizzate come forza lavoro perché erano disponibili in grande quantitā e costavano meno degli animali da soma! Particolarmente famose sono le "Portatrici Carniche”, ma le donne lavorarono duramente lungo tutta la linea del fronte italo-austriaco, come in Val di Sole, in Val Rendena e nella zona dell’Adamello.
Dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia, donne, bambini e vecchi erano stati sfollati dai paesi di confine come Timau, Forni Avoltri e Cleulis, perché i comandi italiani temevano la collaborazione degli abitanti dei villaggi con gli austriaci. Pochi mesi pių tardi venne permesso agli uomini e alle donne di pių di 12 anni di fare ritorno, ma solo alla condizione di lavorare per il comando militare per rifornire le truppe. Il rifiuto comportava l’allontanamento immediato dal villaggio.
Le donne di etā compresa tra i 15 e i 60 anni dovevano superare ogni giorno 1000 metri di dislivello per raggiungere gli accampamenti nelle retrovie portando un carico del peso di 30/40 chili. Ogni viaggio era pagato 1,50 lire (circa € 3 di oggi). Molte donne furono ferite, Maria Plozner Mentil morė, probabilmente uccisa da un cecchino.