Oggi il quotidiano L'Arena di Verona pubblica un articolo su uno dei forti austriaci ottocenteschi meglio conservati della città e sul piccolo museo privato che vi è ospitato, ho pensato di segnalarlo qui sul nostro forum, trascrivendolo per quando non fosse più disponibile online:
Biondella, il forte ospita reperti bellici
L'ITINERARIO. Nel «werk» sulle Torricelle il museo della Grande guerra
Grazie alla Fondazione Ederle questa struttura è stata salvata dal degrado. Nella sua collezione tanti oggetti di vita quotidiana sul fronte del 1915-18
Forte Biondella, sulle Torricelle, conserva, oltre alla memoria degli Austriaci che lo costruirono nel 1838, quella della Grande Guerra. Grazie alla Fondazione Carlo Ederle, questo piccolo ma interessante museo è stato reso fruibile al pubblico. Andiamo a conoscerlo meglio con il presidente della fondazione, il dottor Andrea Ederle, al tenente colonnello Massimo Beccati, dottore in Scienze strategiche e perito di armi e munizioni, e all'avvocato Enrico Scognamillo cultore di temi storici.
IL FORTE, costruito su progetto di Franz Von Scholl, è di piccole dimensioni, collocato sull'altura denominata Biondella, allo scopo di coprire una lacuna difensiva sul versante orientale della collina, per impedire ad eventuali nemici provenienti da Vicenza di avvicinarsi non visti alla cinta magistrale. La struttura ha una pianta irregolare e, come gli altri forti del fronte collinare, risulta perfettamente adattato al profilo naturale in cui è inserito.
LA STRUTTURA è una delle poche ben tenute, grazie all'opera di volontariato della Fondazione Ederle, che ne cura anche lo sfalcio dell'erba ed evita l'intrusione dei vandali. Il fronte principale era verso est dove si nota ancora un ampio terrapieno a forma arrotondata. Tra esso e il forte c'è ancora il profondo fossato scavato alle origini, a protezione della struttura che era circondata anche da un fosso diamante più piccolo, ancora ben visibile, a ulteriore difesa della postazione.
L'INGRESSO principale era sul fronte di gola e sopra si legge ancora la numerazione asburgica, N XXIX. A sinistra si trova la casamatta con postazioni di fucileria, che costituiva il ridotto, l'alloggio per i soldati. Ci giriamo intorno seguendone il perimetro ammirando l'elegante fattura del muro secondo il disegno dell'opus poligonale, l'insieme di pietre tagliate e sistemate come un puzzle. Procedendo si scende nel fosso magistrale mentre sul lato del forte si aprono le cannoniere. Sul lato opposto si trova la cosiddetta controscarpa, parzialmente rivestita di pietra, che rivela una grande finezza costruttiva come per il forte. «Mio papà aveva comprato il forte dal demanio», spiega il dottor Ederle, «e nel 1964 venne istituita la fondazione».
COMPLETATO il giro nel fosso, da dove si nota la massiccia struttura del «werk», il forte, entriamo all'interno nel corpo principale. All'ingresso è sistemata una serie di disegni di divise austriache e una foto austriaca della costruzione del forte. Nel ridotto utilizzato come deposito per le polveri si notano le bocchette per la ventilazione per mantenerle asciutte. Un elegante corridoio circolare ci porta ad una stanza più ampia con foto di militari e le copertine originali della Domenica del Corriere dell'epoca della Grande Guerra.
I CIMELI BELLICI sono numerosi e raccontano tante storie, come le cucine da campo, le attrezzature per fornire i pasti ai soldati, alcune ancora perfettamente funzionanti, e poi gli elmetti, i ramponi per la neve, le gavette, le pale per scavare nel terreno, le borracce austriache e italiane, la barella, le maschere antigas, gli occhiali da ghiaccio, le racchette da neve, le mazze ferrate, le bombe a mano. Man mano che ci si sposta all'interno compare una storia che l'anno prossimo sarà centenaria. Ci sono anche due bombarde da 240 per spezzare i tratti di reticolato avvitato nel terreno e tanti strumenti di lavoro per le trincee.
A CARLO EDERLE è dedicato un piccolo sacrario con i suoi cimeli, in una stanzetta ricavata nel ridotto, con i suoi abiti militari, il suo ritratto e le motivazioni che gli valsero la medaglia d'oro al valor militare.
Per chi fosse interessato alla visita del forte e del suo museo i recapiti della Fondazione sono
045.8408395,
e-mail: fondazionemedagliadorocarloederle@hotmail.it.
Le visite alla Fondazione e al Museo vengono fatte su appuntamento.5-continua Elena Cardinali
Una foto che accompagna l'articolo:



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