Di Hiroshima (6 agosto 1945) si parla sempre nei ricorrenti anniversari, ma su Nagasaki dove, tre giorni dopo, un aereo USA sganciò il 2° ordigno nucleare, si tace. Per il saggista e filosofo tedesco Günter Anders, anch'egli ormai dimenticato, fu un crimine di guerra ancor più grave del primo perché, essendo ormai prossimo alla resa il governo giapponese, quella strage aveva uno scopo propagandistico: un avvertimento per l'Unione Sovietica. In un certo senso con Nagasaki si aprì la guerra fredda. Prodotto a basso costo dalla Shochiku e frettolosamente distribuito in Italia nel giugno 1952, il film affronta il tema nei modi sommessi di una cinebiografia dello scienziato Paolo Nagai. Uno dei primi radiologi giapponesi, sposò una cattolica, si convertì alla nuova religione, contrasse una leucemia, causata dai raggi X che stava studiando. Il 9.08.1945 a Nagasaki perdette la moglie. È un film triste, monocorde, senza colpi d'ala all'insegna di una drammaticità interiore espressa con una castigatezza di accenti e di gesti che a uno spettatore euroamericano appare incomprensibile, di un rigore che diventa rigidità. Su questa linea di intensità pudica i 2 protagonisti sono ammirevoli.



GENERE: Drammatico

REGIA: Tomotaka Tasaka
ATTORI:
Masao Wakahara, Yumeji Tsukioka
PRODUZIONE: SHOCHIKU
DISTRIBUZIONE: ATLANTIS
PAESE: Giappone 1952