Il 11 Dicembre 1941 due carabinieri (in realtà ufficiale SIM -Servizio Informazioni Militare, i servizi segreti italiani diretti a quel tempo da Cesare Ame, riescono ad entrare nel'ambasciata americana a Roma, via Veneto- e prendere possesso del BLACK CODE nel bagagliaio della addetto militare, colonnello Norman Fiske.
L'operazione è stata montata dal Maggiore CCRR(Carabinieri) Manfredi Talamo con l'aiuto di due ufficiali che avevano le chiavi.
Dopo il ritiro, i documenti sono fotagrafati dalla sezione "istantanee" del SIM, rapportate da Fiske.

Non avendo cambiato i codici, la corrispondenza tra il Dipartimento di Stato e dal'ufficiale di collegamento con il Colonnello Fellers britannici sono stati intercettati dal SIM e dato a Kesselring che li trasmette a Rommel in Nord Africa.
Così, i piani della 8a Armata erano noti in anticipo.
Con un errore tedesca, il capo dei servizi di informazione degli Afrika Korps, von Mellenthin aveva inviato la prima linea 621º battaglione di segnale del Hauptmann Seebohn che è stato catturato 9 Luglio 1942 e i codici scoperti.