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					Camicia Nera. (Poesia di Vincenzo Cardarelli)
				
					
						
							Nata di certo tu sei in Toscana,
 camicia nera.
 Su per quei monti ove cadde Ferruccio
 e s’ aprono i valloni
 dell’ Inferno di Dante
 Io ti vidi (e non eri
 che un’ umile camicia
 da carbonai)
 mirabilmente fresca
 di recessi boschivi,
 nativa e pura come quella gente
 che vigila sulle alte fonti.
 Soavi monti
 nei crepuscoli mitici!
 Lassù ti vidi. E già del tuo colore
 si vestirono gli anni del riscatto,
 la Giovane Italia e Mazzini.
 Poi fosti manto di più duro lavoro,
 di utopie disperate.
 Hai conosciuto il fumo delle officine,
 la febbre degli anarchici,
 la lunga, eroica, faticosa storia
 d’ un popolo in esilio.
 O Italia dispersa e proletaria,
 non pensavi alla guerra ed eri fatta
 per ritrovarti in lei.
 Nel tuo color di morte
 si riconosce ormai
 la fiera gioventù.
 Ruggono al vento le Fiamme Nere.
 E le Camicie Nere che s’avanzano
 con violenza e voce d’ uragano
 hanno le insegne, il grido, il passo, l’ ordine
 delle antiche legioni.
 Quale cammino il tuo!
 Da quanto sangue fosti consacrata,
 camicia storica.
 Ed era sul tuo panno come il sangue
 d’ una rondine uccisa.
 Ora sei la gloriosa,
 austera veste dell’ Italia nuova.
 Beato chi sia degno di portarti
 a capo scoperto,
 lungo le vie soleggiate.
 __________________
 Vincenzo Cardarelli, A. XV E.F.
 
 
 
 
 
 
 
 
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
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