-
Morto sovietico della bandiera sul Reichstag
Morto sovietico della bandiera sul Reichstag
BERLINO - Mikhail Petrovic Minin, il soldato sovietico che innalzò la bandiera rossa con la falce e martello sulle rovine del Reichstag il 30 aprile 1945 a Berlino ancor prima della capitolazione di Adolf Hitler, è morto a 85 anni la scorsa settimana a Pskov, nella Russia settentrionale. Lo riferisce oggi il quotidiano tedesco Die Welt.
La fotografia della bandiera vincitrice innalzata sulle rovine del Reichstag da un soldato dell'Armata Rossa è diventata uno dei simboli della fine della seconda guerra mondiale, come quella del gruppo di soldati americani che innalzano la bandiera a stella e strisce sull'isola giapponese di Iwo Jima.
Come si è saputo recentemente però, nella realtà* la bandiera sovietica fu innalzata sul Reichstag durante la notte, intorno alle ore 23 del 30 aprile, approfittando del buio e in vista del Primo maggio, una delle feste più importanti dell'anno all'epoca dell'Unione sovietica.
La foto che ha fatto il giro del mondo, con il soldato pericolosamente aggrappato all'asta della bandiera mentre tutto intorno si vedono solo rovine fumanti della capitale tedesca ancora in preda ai combattimenti, fu invece realizzata due giorni dopo e a lungo la propaganda ufficiale disse che erano stati un soldato russo e uno georgiano a compiere il gesto eroico.
"Questo mi ha fatto male per tutta la vita" ha raccontato Minin ad un operatore della televisione pubblica tedesca Zdf, Joerg Muellner, che ha intervistato per l'ultima volta il russo ed ha scritto ora per il giornale la storia vera di Minin, i cui meriti in Russia sono stati riconosciuti solo nel 1995, nel cinquantesimo anniversario della conquista della Reichstag.
SDA-ATS
Permessi di scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regolamento del forum