LEGIO PATRIA NOSTRA
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"La legione e` la nostra Patria"
Motto della Legione Straniera
Vi erano due legioni straniere, una spagnola, denominata Legione_spagnola che giocò un ruolo molto importante nella guerra civile spagnola, schierandosi dal lato dei nazional-franchisti, mentre l'altra è la Legione Straniera francese.
La presenza degli italiani nella Legione è sempre stata numerosa, dalle origini ai giorni nostri, vi servirono circa in sessantamila. Patrioti del Risorgimento, aristocratici, criminali incalliti, antifascisti, anarchici, fascisti e avventurieri , cosi` come bande partigiane rimaste distaccate dalla loro brigata per motivi bellici cercarono tutti rifugio o azione sotto il kèpì bianco.
Il fenomeno dei reduci antifascisti confluiti nella Legione Straniera assunse grande rilevanza subito dopo la Guerra civile spagnola, allorquando un certo numero di miliziani spagnoli e di altre nazionalità , precedentemente inquadrati nell'esercito repubblicano, espatriarono in Francia: è stato il periodo della Retirada:diverse migliaia di rifugiati, decisi a riprendere le armi contro i tedeschi, si arruolarono nei "Battallions de Marche" della Legione Straniera.
Il primo contigente di rifugiati antifascisti impiegato in azioni militari fu quello integrato nella 13a Demi brigade de la légion étrangère.
La 13a Double fu parte integrante del corpo di spedizione anglo-francese inviato in Norvegia per impedire l'avanzata germanica.
Dopo il crollo della Francia (giugno 1940),moltissimi legionari spagnoli vennero inviati, dopo la cattura, nei campi di sterminio.
Contaddistini dal triangolo blu riservato agli apolidi, venivano chiamati "Spanischer Bolschewik". In 4 anni ne vennero deportati quasi 12.000 e meno di 2.000 fecero ritorno. Il loro internamento era ovviamente caldeggiato dalle autorità franchiste.
Lo Molti reduci antifascisti spagnoli, arruolati nella legione, parteciperanno ancora alla battaglia di Creta, inquadrati nei paracadutisti. Di una brigata originariamente formata da 5.000 uomini ne sopravivveranno 17.
Sempre con la Legione saranno presenti allo sbarco in Sicilia e nella Battaglia di Monte Cassino. Tali azioni non furono publicizzate come non fu pubblicizzata l'importanza dei goumiers maghrebini, fra i quali era arruolato il futuro presidente algerino Ben Bella che assieme ai legionari contribuirono alla liberazione della Provenza.
Essi fecero inoltre da apripista per la Liberazione di Roma, come si evince dalla testimonianza del montenegrino Frederic Rossif, legionario, nipote della regina Elena.
Da valutazioni degne di fede si può stimare che complessivamente solo un quarto dei miliziani antifascisti arruolati nella legione riuscì a sopravvivere.
Nell'immediato secondo dopoguerra non mancarono i casi di criminali di guerra nazisti che si erano dati alla fuga e che confluirono nelle formazioni legionarie .I quadri dirigenti di tale corpo, non si curavano infatti del passato degli aspiranti legionari. Emblematico a questo proposito fu il caso del celebre gerarca fascista Giuseppe Bottai, che si arruolò nella Legione nell'aprile del 1944 ed andò a combattere contro i tedeschi.
Rolf Steiner (1933-1980), tedesco. Ex nazista si arruolò nella Legione nel 1945.
 

 
			
			
 
					
					
					
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