Questo elmetto pur non bellissimo, ritengo sia un interessante esempio di elmetto catturato e riutilizzato dalla Resistenza.
Tecnicamente si tratta di un NS62 lotto E116, originariamente verniciato nel cosiddetto verde mela, probabilmente bidecal, con cerchio in alluminio non rinforzato datato 1937 (sono riuscito a intravedere il marchio); il controcerchio è anch'esso in alluminio e la pelle, a causa suppongo di polvere, è divenuta bianco-grigiastra.
Il soggolo è piuttosto irrigidito, ma in buone condizioni e marcato con un marchio che non mi sembra tanto comune; l'anno è 1940.
Successivamente l'elmetto è stato sovracolorato, come da norma, con vernice più scura e opaca, poi col tempo e l'uso buona parte se n'è andata; il verde mela, piuttosto lucido, non consentiva una buona presa, fenomeno già* riscontrato molte volte.
Il soldato tedesco aveva anche scritto il proprio nome sulla falda posteriore, prassi molto comune, che è giunto ai giorni nostri.
A questo punto interviene il nostro "Maquis" che trova/cattura questo copricapo, lo utilizza e lo decora a sua fantasia.
Mi chiedo spesso se queste scritte e decorazioni che si vedono siano effettivamente operative, o un vezzo esibizionistico nelle giornate di trionfo e di sfilate, o addirittura reducistico, ma sono domande sostanzialmente poco importanti.
Il significato storico è comunque questo.
Le scritte come vedete sono le classiche Liberté e Victoire, sulla calotta, oltre al simbolo V e Croce di Lorena, tipico delle FFI, il nostro ha aggiunto un minaccioso teschio piratesco con tibie incrociate.
Inoltre doveva essere un ragazzo pignolo e preciso poiché pare aver rimosso con cura certosina e maniacale i due scudetti tedeschi, non col solito sistema del "gratta e vinci" ma evidentemente con un altro metodo, per esempio solvente, perché l'impronta degli stemmi appare piuttosto nitida, ma la sottostante vernice verde mela è quasi intatta e degli scudetti non è rimasto il benché minimo frammento.
Infine, i due attacchi del soggolo sono stati leggermente spostati dalle posizioni originali, anche qui comunque con un lavoro piuttosto preciso e accurato, poiché evidentemete per qualche motivo che può essere un violento strappo il cerchio in alluminio si era rotto in corrispondenza di detti attacchi, quindi è stato nuovamente forato il cerchio, spostando di circa un cm. per lato i due reggisoggolo e applicando nuovi rivetti, o utilizzando gli stessi, non lo so; dalle foto si dovrebbe capire quello che dico.
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