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Ciao Giancarlo.
Secondo me si tratta di una replica.
Non è facile, specialmente solo col guscio, e solo dalle foto, ma a prima vista l'aspetto non è convincente.
Mi spiego, un elmetto con usura quasi nulla, con una decal in condizioni come appena uscita dalla fabbrica, e elmetto completamente vuoto?
Che senso ha?
Io posso capire di trovare (è capitato anche a me, in passato) gusci usati in campagna nel migliore dei casi per tenere sementi o materiali simili, cosa che li ha mantenuti un po' meglio del classico "abbeveratorio" per cani o galline, ma comunque gli anni si vedono e come.
Un elmetto in queste condizioni appare mai usato per questo tipo di impieghi, ma conservato come cimelio, e allora perché togliere il liner e il soggolo?
Ma, al di là* delle impressioni, ci sono i riscontri tecnici.
Su un guscio così, in foto, non è che se ne possano fare molti, avendolo in mano qualcuno di più, comunque quel che più non mi convince è il famoso rigo del bordino ripiegato; come oramai tante volte detto, questi righi erano prodotti dalla macchinetta bordatrice che nel chiudere il bordo lasciava questa specie di solco (avete presente gli apriscatole con la farfalla? qualcosa del genere) che se osservate si riscontra spesso (non sempre, evidentemente non tutte le macchinette erano uguali) anche sui M35 e M40.
In questo elmetto una sorta di rigo sembra esserci, ma mi pare un po' discontinuo e sembra più un rigo sottile fatto ad arte con un punteruolo, che quello che dovrebbe essere.
E' comunque un particolare che andrebbe osservato dal vero.
Poi la verniciatura, che a parer mio è molto dubbia, perfino il timbro ovale di accettazione all'interno della cupola; questo timbro doveva servire a far capire che l'elmetto era "approvato" e omologato; ma doveva essere visibile; con l'imbottitura tipica dei parà*, in quella posizione era impossibile, quindi a cosa serviva? per quanto mi risulta questo timbro sugli elmetti da parà* non dovrebbe essere presente, forse solo sui primissimi strettamente derivati dai M35, e portanti ancora l'imbottitura a patte tipo 31, che, come negli stahlhelm normali dà* modo di apprezzare questo particolare.
E' altresì vero che gli esemplari completi e sicuramente buoni che sono in giro, non credo siano mai stati smontati, per vedere se "sotto" c'è questo timbro.
Infine la decal: confesso che l'ho osservata a lungo e con molta attenzione; è quasi identica ad una vera ET, se non fosse l'aspetto generale dell'elmo e della decal stessa penso che ingannerebbe con grandissima facilità*; non essendo convinto ho VOLUTO trovare qualche differenza grafica, che potrei riassumere nella "gobba" eccessiva dietro la testa del volatile, nel profilo della "gola" non corretto, nelle piume della ali, parlo delle due serie di quelle larghe e corte, la cui punta è troppo arrotondata rispetto a quelle sicuramente buone, decisamente più appuntite. In più una eccessiva, secondo me, omogenia nello spessore dei molti tratti neri, che qui appaiono un po' tutti uguali, mentre nelle decal buone ce ne sono leggermete più o meno sottili; ci sono altri piccolissimi particolari nelle zampe, forse i bracci della svastica un pelino sottili; sono tutte inezie, comunque, ritengo graficamente questa decal come "imbarazzante".
In conclusione mi sembra una replica pericolosamente ben fatta, e direi che con un invecchiamento più sapiente, può mettere veramente in crisi.
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