Ti ringrazio per i complimenti.
Tornando alla tua domanda riguardo al 19° Rgt. Fanteria "Brescia" ti confermo che ha combattuto sul San Michele contro l'esercito austro-ungarico durante un attacco con i gas.
All`alba del 29 giugno 1916 la nube giallo-verdastra di gas cloro e fosgene, sprigionata da 3.000 bombole disposte lungo una dozzina di chilometri, spinta da un leggero vento favorevole, investì la prima e seconda linea italiana lungo le falde del Monte S. Michele tenuta dalla 21° e 22° Divisione (XI° Corpo d`Armata). L`effetto del gas fu particolarmente nocivo nel settore più a Sud, difeso dalle Brigate Regina (9° e 10° Reggimento) e Pisa (29° e 30° Reggimento). La fanteria austro-ungarica potè così penetrare facilmente nelle trincee di prima e seconda linea e finire con le mazze ferrate i difensori storditi per l`effetto dei gas, in particolare il fosgene, contro il quale le rudimentali maschere antigas in dotazione all`esercito italiano era inefficaci. Subito però i superstiti di quelle stesse Brigate, con in testa i generali Sailer (Comandante della Brigata Regina) e Briganti (della Brigata Pisa) ed i colonnelli Gandolfo (Comandante del 10° Fanteria), Faccini (del 29°) e Ronchi (del 30°) con un furioso contrattacco appoggiato dal fuoco di sbarramento dell`artiglieria italiana, ripresero le posizioni raggiunte dagli Austriaci e catturarono 380 prigionieri, tra cui 9 ufficiali. Al contrattacco parteciparono anche le Brigate Brescia (19° e 20° Fanteria) e Ferrara (48° Fanteria). Complessivamente le perdite italiane ammontarono a circa 200 ufficiali e 6.500 uomini di truppa, di cui la metà uccisi dai gas. Questi furono sepolti nel "Cimitero degli Asfissiati", nei pressi di un paesino vicino all`Isonzo. Degli altri 4.000 fanti rimasti gassati, molti morirono dopo lunghi e dolorosi ricoveri in ospedale.



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