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seconda parte
Per l`Operazione Husky, il generale Eisenhower mantenne la stessa struttura di comando che gli aveva dato la vittoria in Tunisia.
Sotto il suo controllo, il generale Alexander avrebbe diretto le operazioni di un 15° gruppo d`armate comprendente la 7ª armata americana (generale Patton) e l`8ª armata britannica (generale Montgomery).
Secondo il piano originario l`8ª armata avrebbe dovuto sbarcare tra Siracusa e Gela, mentre la 7ª armata sarebbe sbarcata sulla destra e sulla sinistra di Trapani all`altra estremità* dell`isola.
Ma contro questo progetto Montgomery obiettò ad Alexander.
Il piano iniziale è stato basato sull`ipotesi che la resistenza sia debole e che la Sicilia venga conquistata facilmente. Se partiamo dall`idea di una debole resistenza e se disperdiamo i nostri sforzi, andremo incontro ad un disastro. Dobbiamo prevedere in ogni caso una resistenza accanita è quindi opportuno restringere il dispositivo iniziale, in modo da assicurare l`appoggio reciproco delle due armate
Eisenhower e Alexander accolsero subito le argomentazioni di Montgomery ed il piano riveduto assegnò a Patton come primi obiettivi Scoglitti, Gela e Licata, mentre Montgomery portava la sua ala destra dalla zona di Gela a quella di Capo Passero, onde poter agire a tenaglia sull`importante promontorio che forma l`estremità* sud-est della Sicilia.
Ciascuna delle due armate disponeva di una avanguardia aerotrasportata equivalente a una brigata e di una divisione di riserva, mantenuta provvisoriamente nell`Africa del nord.
Capitolazione di Pantelleria
Il 12 giugno l`effetto materiale e morale del bombardamento aereo aveva costretto l`ammiraglio Pavesi a consegnare agli alleati l`isola-fortezza di Pantelleria, con una guarnigione di 12.000 uomini, che accusava la perdita di 56 morti e 116 feriti.
L`episodio ha dato luogo a molteplici commenti.
Secondo Mussolini adducendo il pretesto della mancanza d` acqua per ottenere l`autorizzazione a capitolare aveva abusato della sua fiducia.
Secondo l`ammiraglio Pernotti non sarebbe mancata tanto l`acqua quanto i mezzi per distribuirla, consistenti in 4 autobotti che si rifornivano da 3 pozzi, il tutto per 10.000 civili e 12.000 militari.
Se si aggiunge il collasso fisico e morale provocato da 6.500 tonnellate di bombe in 6 giorni, non si condannerà* la capitolazione del 12 giugno.
Prigionieri italiani

Truppe inglesi sbarcano materiali a Pantelleria

Le informazioni circa i movimenti dei convogli alleati avevano consentito al comando della 6ª armata di avere un`idea della potenza avversaria e di non avere dubbi sulla gravità* della minaccia che incombeva sulla Sicilia.
Intanto i preparativi all'invasione erano già* cominciati.
Aerei pronti in Africa del nord

Inglese del corpo di sbarco consulta la guida della Sicilia di cui erano stati forniti gli ufficiali prima dello sbarco

Il porto di Susa durante i preparativi

Porto di Casablanca, americani in attesa di imbarcarsi


Alla sera del 26 giugno lo stato maggiore del generale Guzzoni prevedeva che il periodo di tempo più favorevole per uno sbarco era compreso tra il 26 giugno e il 10 luglio, perché il comando alleato avrebbe preferito scegliere una notte senza luna per l`avvicinamento dei mezzi da sbarco alla costa .
Il Comando Supremo della Wehrmacht è restio ad inviare altre truppe in Sicilia pur avendo in Calabria la 29ª divisione corazzata perché è convinto che gli alleati effettueranno lo sbarco in Grecia oppure in Sardegna, Hitler ha prestato fede ai falsi documenti rinvenuti addosso "all`uomo che non è mai esistito" (dopo la chiusura di questo capitolo racconterò in dettaglio questo fatto).
Dal 4 all`8 luglio gli alleati sferrarono una violentissima offensiva aerea contro gli aeroporti, lo stretto e le comunicazioni,
Nel pomeriggio del 9 luglio regna sull`isola un`insolita calma, il cielo è sgombro di aerei, improvvisamente alle ore 18 centinaia di bombardieri sganciano bombe sui centri abitati dove si supponeva fossero accantonate truppe: Caltanissetta, Palazzolo Acreide, Catania, Siracusa, inspiegabilmente non fu attaccata Enna sede del comando d`armata, l`offensiva fu contrastata eroicamente dall`aviazione da caccia, che alla sera del 9 era ridotta a 40 aerei italiani e altrettanti tedeschi ( L`Aeronautica italiana abbatte in quei giorni 53 aerei.)
Alle ore 19 il Comando è informato che aerei ricognitori hanno avvistato in mare sei convogli con rotta Capo Passero e rada di Gela.
Al tramonto è tornata la calma e il mare agitato appare sgombro di navi.
Verso le 22,30 le truppe costiere sulla costa sud orientale odono un intenso rombo di motori di aerei che provengono dal mare e sembrano a bassa quota.
Le batterie contraeree aprono il fuoco a casaccio perché la debole luce dell`ultimo quarto di luna non lascia scorgere i velivoli che si allontanano senza aver lanciato bombe.
L`invasione della Sicilia incomincia così con un grave insuccesso degli anglo-americani.
All`imbrunire erano decollati dagli aeroporti tunisini 144 aerei che trainavano alianti carichi di uomini e armi della brigata Alianti inglese, poco dopo ne erano decollati altri 222 . con un reggimento della 82ª divisione paracadutisti americana.
La scarsa luce lunare, l`inesperienza di molti piloti, il vento causano la dispersione delle formazioni.
Alcuni alianti inglesi ritornano alla base di partenza, 54 prendono terra un po` dovunque e soltanto 12 nella zona prevista, 61 cadono in mare.
I paracadutisti americani atterrano dispersi su una vasta zona a tergo delle difese costiere e quelli che riescono a raggrupparsi attaccano i caposaldi italiani che si difendono.
Alcune centinaia di aliantisti e paracadutisti sono catturati.
Paracadutisti britannici in addestramento

In complesso l`interruzione di qualche linea telefonica e l`occupazione di qualche caposaldo nel retroterra, non ottengono risultati corrispondenti alle perdite.
Un solo aliante ha preso terra presso il Ponte Grande sull`Anapo a sud di Siracusa.
Gli aliantisti poi rinforzati da altri riescono ad impadronirsi di sorpresa del ponte, sul quale potranno passare in seguito i carri armati della 5ª divisione britannica
fine seconda parte
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