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Scusa ma io continuo a non capire in che cosa possa essere definita bizzarra un'analisi di quel tipo: i fatti storici esistono, poi ovviamente ognuno può interpretarli come crede. Che l'Italia non abbia vinto la II GM lo stanno a dimostrare l'armistizio senza condizioni di Cassibile e i trattati del dopoguerra. Io peraltro non ho questionato l'eventuale legittimità* di rivendicazioni italiane (o, come dici giustamente tu, istro-venete...) sui territori assegnati alla Jugoslavia, ho messo solo in discussione l'idea che ci fossero le condizioni politiche e militari (1946-1954-1991) per un atto di forza. E l'ho fatto analizzando gli schieramenti in campo, e i rapporti politici dell'epoca. E' chiaro che non mi sto rivolgendo a te, ma qui c'è qualcuno che ha affermato che sarebbe stato posibile "riscattare "manu militari" anche altri pezzi d' Italia che con un po' di meno vigliaccheria e meno aumma aumma internazionalista avremmo anche potuto conservarci!". Beh, mi sembra lecito chiedere quando, con quali forze, con quali alleanze, in quale contesto di rapporti politico-strategici. Altrimenti significa solamente spararle grosse. Questo in nessun senso significa trascurare il dramma dei profughi, semmai comprenderelo più a fondo. Peraltro, com'è noto, la conferenza di Versailles non aveva stabilito nulla a proposito di Fiume, annessa all'Italia proprio grazie all'impresa di D'Annunzio. Forse in Italia questo è poco noto, ma tra l'altro l'impresa di Fiume ha costituito un precedente: l'"ammutinamento" delle truppe polacche del generale Zeligowski, che nell'autunno del 1920 si impadronirono manu militari della città* lituana di Vilna (Vilnius), rivendicandone la polonità*, per far riconoscere il fatto compiuto al proprio governo. Tra il 1920 e il 1941 Vilna sarà* la capitale della Lituania solo "de jure", visto che era stata annessa alla Polonia, e tornerà* a essere una città* lituana solo con il 1945. Mi sembra che ci siano notevolissime analogie col caso di Fiume, con un'unica, fondamentale differenza: la Polonia, al contrario dell'Italia, risulta tra le potenze nominalmente vincitrici della II GM. All'epoca c'era chi sperava che i due corpi d'armata polacchi, il I e il II, con l'appoggio degli alleati occidentali, potessero impegnarsi un una campagna militare per la riconquista dei territori polacchi che gli accordi di Jalta avevano assegnato ai sovietici. Insomma, gli alleati occidentali - che non si erano esattamente fatti scannare nel 1939 per Danzica - nel 1945 avrebbero dovuto attaccare l'Armata Rossa per restituire Vilna e Leopoli che proprio loro avevano assegnato ai sovietici. A me sembra - questa sì - un'ipotesi bizzarra, ma almeno era giustificata dal fatto che uno stato vincitore della guerra si era visto sottrarre dei territori, il destino dei vinti, come l'Italia, e soprattutto la Germania, privata di Slesia, Pomerania, Varmia, Allenstein e Prussia orientale, ben sapevano.
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