Si Mauro ha ragione, in effetti il materiale italiano RM č abbastanza difficile da trovare e comunque poco conosciuto, strano per un paese che ha 8000 km di coste e centinaia di isole! In effetti pur non dispicendomi affatto, č di difficile reperibilitā* soprattutto per ciō che concerne proprio il primo conflitto mondiale periodo in cui anche se non ci furono grossi scontri navali bisogna riconoscere che la RM contribuė non poco allo sforzo bellico, con la cessione delle batterie al fronte terreste, e all' affondamento della Santo Stefano e della Viribus Unitis alla fonda nelle basi istriane, come poi dimenticare i MAS, e il reggimento di fanteria da marina sul basso Piave e Cava Zuccherina nel 18.
Nelle fasi iniziali basilari furono le batterie costiere a Punta Sdobba da dove i poderosi 381 battevano perfino l'altipiano della Bainsizza oltre ai contini bombardamenti d'appoggio alla fanteria sulle alture carsiche tra Castagnevizza, Comeno, Flondar e l'Hermada.
Giā* mei primi giorni del conflitto la famosa batteria Grillo da Sagrado batteva le posizioni au di Castelnuovo e S.Michele. Grado divenne presidio munitissimo della Regia Marina e base per la partenza di operazioni nel Golfo di Trieste e la costa istriana, nonchč rifugio dei monitori, e punto di osservazione per scongiurare eventuali attacchi dell'Imperial Regia Marina spesso portati a termine anche con i temibili UBoot.
I cimeli della marina au invece sono molto ricercati ed apprezzati dai collezionisti anche d'oltralpe specialmente quelli del famoso Seebatalion di Trieste, che aveva compiti di sorveglianza e servizio alle batterie costiere poste a difesa della cittā* e degli impianti portuali e aereonavali.



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