Marinai piombinesi scomparsi nell'affondamento della nave da battaglia ROMA
CHELLINI IVANO (Matricola 89652/E)
Ivano Chellini nacque il 6 giugno 1919 a Piombino. Studente,fu arruolato nella Regia Marina a La Spezia l'otto luglio 1938 frequentando successivamente la Scuola Furieri di Pola. Dopo vari incarichi, promosso sottocapo furiere disegnatore, fu imbarcato sulla Regia Nave Roma con la quale scomparve il 9 settembre 1943.
LATINI SAVERIO (Matricola 126813/I)
Saverio Latini nacque a Campiglia Marittima il 10 ottobre 1923. Giovanissimo, venne arruolato nella Regia Marina il 16 febbraio 1942 con qualifica di allievo carpentiere. Dopo aver ottenuto la qualifica presso il Gruppo Scuole CREM di Pola fu imbarcato sulla Regia Nave Roma scomparve con l'unità* il 9 settembre 1943.
Alla memoria del marinaio carpentiere di prima classe Saverio Latini fu tributato un Encomio Solenne:
"Imbarcato sulla nave ammiraglia della squadra navale, sottoposto nel corso di ardua missione di guerra a lungo e ostinato contrasto aereo, con esemplare dedizione rimaneva al posto di combattimento fino al sacrificio. Scompariva in mare quando la nave colpita irreparabilmente da nuovi mezzi distruttivi s'inabissava in fiamme.
Acque della Sardegna 9 settembre 1943"
LETTORI LUIGI (Matricola 66017/L)
Luigi Lettori nacque il 12 maggio 1921 a Piombino. Arruolato nella Regia Marina il 16 giugno 1941 fu inviato, come allievo cannoniere armarolo, alla scuola di specialità* di Pola. Imbarcato come mitragliere sulla nave da battaglia Roma, ammiraglia della Squadra Navale, scomparve nell'affondamento dell'unità* il 9 settembre 1943.
LOGI GIULIO (Matricola 66054/L)
Giulio Logi nacque il 28 settembre 1921 a Piombino. Arruolato alla Spezia il 12 agosto 1940 fu inviato come allievo alla Scuola Motoristi di Pola, dalla quale fu qualificato marinaio fuochista. Imbarcato sulla Regia Nave Roma, nave ammiraglia delle Forze Navali da Battaglia di base a La Spezia, durante una licenza si sposò a Piombino, in data 19 luglio 1943. Non erano passati ancora due mesi che,il 9 settembre 1943, scomparve tragicamente in mare nell'affondamento della sua unità*.
MORGANTI MAURIZIO (Matricola 89803)
Maurizio Morganti nacque a Piombino il 6 settembre 1919. Impiegato come manovale, fu arruolato il 25 luglio 1938 nella Regia Marina fu assegnato come allievo alla Scuola Cannonieri di Pola. Qualificato marinaio cannoniere era imbarcato sulla nave da battaglia Roma quando essa fu affondata dalla Luftwaffe il 9 settembre 1943, scomparendo in mare con essa.
RIGHI OTTAVIO (Matricola 35127)
Ottavio Righi nacque a Suvereto il 28 marzo 1915. Trasferitosi a Piombino, era impiegato come operaio caricatore presso la locale industria siderurgica. Fu arruolato il 9 luglio 1936 per gli obblighi di leva e inviato come allievo al Comando Gruppo Scuole di Pola dove conseguì la qualifica di cannoniere armarolo. Dopo un periodo di tre mesi al Deposito CREM di Spezia fu assegnato alle batterie costiere dipendenti dal Comando Difesa di Taranto per circa un anno. Il primo ottobre 1937 ebbe il suo primo imbarco, sul vecchio rimorchiatore di salvataggio Titano del 1912. Successivamente fu imbarcato sulla torpediniera Castelfidardo, sull'incrociatore di preda bellica Bari della Grande Guerra e sulla nave appoggio idrovolanti Giuseppe Miraglia. Dopo un periodo di permanenza al deposito CREM di La Spezia il 7 febbraio 1942 fu assegnato al Comando Marina Piombino, prestando servizio presso le locali batterie costiere. Il 21 luglio 1943 Ottavio Righi, promosso sottocapo cannoniere, fu trasferito alla Spezia per essere imbarcato sulla Regia Nave Roma. Scomparve in mare con l'unità* il 9 settembre 1943 al largo dell'Asinara.
L'8 settembre 1943 l'Ammiraglio Bergamini, prima di salpare in adempienza alle clausole armistiziali, indirizzò ai comandanti delle unità* della Squadra Navale un discorso nel quale, rimarcando la sua scelta di disciplina in quanto non era soltanto la via dell'onore ma anche quella della salvezza della Patria in gioco, ebbe a dire:
"...dite tutto questo ai vostri uomini. Essi sapranno trovare nei loro cuori generosi la forza di accettare questo immenso sacrificio. Dite loro che i 39 mesi di guerra che, insieme, abbiamo combattuto, ora per ora, nell'impari lotta, che le navi affondate lottando strenuamente, che i morti gloriosi, hanno conquistato alla Marina il rispetto e l'ammirazione dell'avversario.
E la flotta, che fino a un'ora fa era pronta a muovere contro di esso, può, ora che l'interesse della Patria lo esige, andare incontro al vincitore con la bandiera al vento e possano i suoi uomini tenere ben alta la fronte.
Non era questa la via immaginata. Ma questa via dobbiamo noi prendere ora senza esitare, perché ciò che conta nella storia dei popoli non sono i sogni e le speranze e le negazioni della realtà*, ma la coscienza del dovere compiuto fino in fondo, costi quel che costi. Sottrarsi a questo dovere sarebbe facile; ma sarebbe anche un gesto inglorioso e significherebbe fermare la nostra vita e quella dell'intera Nazione e concluderla in un gesto senza riscatto, senza rinascita, mai più.
Verrà* un giorno in cui questa forza vivente della Marina sarà* la pietra angolare sulla quale il popolo italiano potrà* riedificare pazientemente le proprie fortune. Dite tutto questo ai vostri uomini ed essi vi seguiranno obbedienti come vi hanno sempre seguito nelle ore dell'azione piena di pericoli ".
Onore a tutti i caduti della Regia Nave Roma!
 



 
			
			 
					
					
					
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