Per la precisione devo purtroppo contraddirti: la dizione esatta è che una nave è "ai lavori", non "in cantiere". La sigla per indicarlo, per ciò che concerne una nave militare, è NPL (Non Pronta ai Lavori).Originariamente Scritto da digjo
La riparazione può essere eseguita o meno in un cantiere navale.
All'epoca i bacini galleggianti sopperivano alla mancanza di infrastrutture, specie oltremare. Erano per lo più di proprietà* della stessa R.Marina e l'esercizio ne era curato da militari ed operai militarizzati.
Questo è importante in quanto, al contrario di quello che accade spesso oggi, essi si trovavano laddove non esisteva un cantiere: ad esempio ad Augusta esisteva un bacino galleggiante della R.Marina il cui esercizio era affidato alla locale officina della RM (Marinarsen-Augusta).
A Tobruch (vado a memoria) ve ne erano due, a Tripoli idem.. uno era anche a Messina, per la riparazione dei sommergibili.
La nave, si nota abbastanza bene dalla foto, poggia solo la chiglia. Nei bacini galleggianti le pareti sono verticali per cui si costruiva una "sella" sotto l'unità* (ovviamente ogni tipo di nave aveva già* pronto il disegno con le indicazioni tecniche relative). Una volta costruita la "sella" questa, mediante l'affondamento del bacino, veniva posta sotto lo scafo. Una volta riemersa la nave era in equilibrio, tenuta da tiranti, senza bisogno di legname fisso tra pareti (a gradoni nei bacini in muratura) e murate (che difatti non si vede nella foto).
Fammi sapere che ne pensi della postazione DT..
Un caro saluto
:P :P



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