Salve,
in merito all'analisi delle varie componeti della batteria costiera italiana "standard", inserisco una serie di immagini relativa al deposito di munizioni di riserva della R.Batteria Ludovico de Filippi di Capo Enfola, sull'Isola d'Elba. Spero che ne possa venir fuori una positiva discussione, in caso contrario invito i moderatori a riunire questo contributo al vecchio topic sull'isola..
La batteria, completata nei primi anni '30, era armata con 5 pezzi da 152/45. Oltre alle piazzole e le relative riservette, anche a causa della distanza dai depositi principali della zona spezina, l'opera fu dotata di un capiente deposito incavernato.
La batteria dipendeva dal Comando FAM di Portoferraio, sito nel forte Falcone.
Anche la gemella Sommi Picenardi, sulla costa continentale, era dotata di un deposito simile (ma più grande) che purtroppo fu fatto saltare dai tedeschi in ritirata nel giugno 1944.
Veniamo ora alla descrizione:
il deposito ha forma quadrangolare, in caverna. All'interno della stanza principale, solo parzialmente cementata, esisteva un manufatto per la custodia del munizionamento, una vera palazzina ad un piano, leggermente sollevata dal terreno. Questi accorgimenti erano necessari alla perfetta tenuta delle munizioni e delle cariche di lancio.
Per accedere alla caverna esistevano due vie: la principale, di generose dimensioni, munita di nicchia (corpo di guardia?).
La seconda, un lungo corridoio rettilineo ad arco di dimensioni più contenute, posto a pochi metri di distanza dall'ingresso secondario della riservetta n5.
Il deposito è orientato verso l'isola, in modo da non essere soggetto al tiro diretto di eventuali unità navali.
Sul frontale dell'ingresso principale si può ancora leggere il motto della batteria "all'impossibil volenti" e, sulla chiave di volta, lo stemma in pietra del Genio Militare per la Marina.

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