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Imbastire Termine utilizzato per indicare la messa in opera di incastellature aggiuntive per la difesa del castello in caso di attacco imminente. Ci si serviva, per questo, di gattoni appositamente predisposti.
Incamiciatura Vedi Camicia.
Incastellatura Piattaforma provvisoria in legno di varia forma (coperta o scoperta) posta sopra la parte alta delle mura o delle torri, sporgente all’esterno per facilitare il tiro verticale dei difensori, aumentarne il volume e battere al piede la fortificazione.
Infermeria Temporanea Luogo di cura organizzato in caso di sosta prolungata, dai corpi e dalle sezioni di Sanità – di massima con mezzi di circostanza da requisirsi sul posto – per il ricovero e la cura di ammalati non gravi.
Infilata, fuoco di Fuoco lungo la linea di un muro , destinato a colpire sul fianco l'attaccante che si avvicina.
Ingegneria Militare Specializzazione sorta verso il XVII-XVIII secolo e avente come scopo lo studio e la realizzazione delle fortificazioni.
Ingresso a Baionetta Stesso andamento del Corridoio a Baionetta , serviva per evitare che il corridoio potesse essere preso d'infilata dai colpi.
Innesco Congegno che inserito in una spoletta determina l'accensione della carica di lancio.
Interruzioni Inutilizzazione di tratti di comunicazioni stradali o ferroviarie.
Intervallo Spazio che separa due opere fortificate , misurato nel senso del fronte.
Lato di gola E' la linea congiungente le due estremità della base di un bastione.
Linea arretrata Linea di raddoppio di un Sistema Difensivo.
Linea di Circonvallazione Vedi Circonvallazione.
Linea di sicurezza Margine anteriore della zona di sicurezza.
Linea Magistrale Vedi Magistrale.
Linee di Resistenza Margine anteriore della posizione di resistenza.
Lizza Terreno compreso tra due recinti di difesa concentrici. In caso di attacco, serviva per evitare l’avvicinamento di torri alla cortina interna e per “intrappolare” tra due muri il nemico che avesse scavalcato la prima cortina. In tempo di pace veniva utilizzato per tornei e gare. Di qui il detto “scendere in lizza”.
Logistica Branca della scienza militare che si occupa dei movimenti e dei rifornimenti dei reparti armati.
Lucchetta Riparto in legno che veniva posto tra merlo e merlo, a copertura del tiratore appostato. Detta anche mantelletta.
Lunetta Nella fortificazione bastionata era un'opera esterna avanzata ubicata al piede dello spalto in corrispondenza delle capitali del bastione e delle mezzelune.
Lupo Ferro a guisa di tenaglia o di gancio posta all’estremità di una corda e con il quale gli assediati, dall’alto delle mura, cercavano di afferrare l’ariete per rovesciarlo, o comunque per impedirne l’azione.
Magistrale Si indicava con questo nome, nel caso di cinte multiple, la cinta muraria principale (o primaria). Venne poi indicata con questo termine la linea congiungente il centro di una piazzaforte con la mezzaria della cortina, che indicava la presumibile direttrice d’attacco del nemico, e dunque il punto più esposto di quel tratto di mura.
Malloppo Costruzione in calcestruzzo a prova di bomba, allo scoperto o parzialmente interrata, che ospita la casamatta di un'arma, l'osservatorio o l'ingresso di un'opera fortificata.
Mangano Macchina con cui si scagliavano pietre o altri corpi nell’interno del castello o comunque al di là di una cinta muraria.
Mantelletta Riparo mobile incernierato tra merlo e merlo per proteggere il tiratore ivi appostato e definito, più appropriatamente, ventiera . Sulla sua falsariga venne elaborato il portello mobile in legno, rivestito talvolta di strisce di ferro e incernierato in alto, che chiudeva la troniera ricavata sulle fiancate delle navi a vela, che prese il nome di mantelletto; oppure indica un riparo in panconi, in alcuni casi rivestiti in lamiera, posto su ruote o su carrelli mobili e utilizzato come scudo per l’avvicinamento alle mura avversarie da parte di guastatori o minatori.
Manubalista Vedi scorpione.
Martello (Torre) Nome dato in epoca napoleonica dagli Inglesi a una particolare torre costiera, che costituì la base delle loro difese. La dizione derivò dal nome particolare di una “torre saracena”, o torre anticorsara, della Corsica, la torre della Mortella, che presidiata dai Francesi resisté assai efficacemente a ogni assalto britannico, dimostrando l’efficienza di questo tipo di fortificazioni.
Mascheramento Utilizzazione di mezzi regolamentari o di circostanza che sfruttino il mimetismo per ostacolare l`osservazione avversaria, aerea e terrestre. Si distingue tra interventi di "mascheramento artificiale palese" (es. mascheramento di un fortino in casa, rudere, ecc), mascheramento "artificiale occulto" (reti mimetiche) o mascheramento "naturale" (masse coprenti di terra riportata, vegetazione, cespugli).
Melanite Esplosivo composto principalmente da polvere pirica , inventato dal chimico francese Turpin.
Mensola Struttura sporgente da una parete, nella quale è incastrata, e che, nella parte libera, sostiene elementi sovrastanti, in aggetto. Nei castelli questa struttura è, per solito, in pietra o in marmo. Quando regge la merlatura in aggetto dell’apparato a sporgere la mensola prende il nome specifico di beccatello.
Merlatura Insieme dei merli disposti sulle torri o sulle cinte murarie di una fortificazione.
Merlo Si tratta di ciascuno dei rialzi in muratura eretti a intervalli regolari che coronano le mura perimetrali di castelli, torri difensive, palazzi.
Merlone Ampio parapetto arrotondato situato, nelle fortificazioni bastionate, tra due troniere o cannoniere poste in barbetta. Si distingueva dal merlo per il suo spessore e per essere stondato così da offrire una superficie sfuggente ai proiettili di artiglierie avversarie. Era detto anche dado e melone.
Metapirgio Secondo il teorico antico Filone di Bisanzio rappresentava il tratto di cortina “ottimale” compreso tra due torri contigue usate per il tiro di fiancheggiamento con archi: corrispondeva a 40 braccia (m. 16,20). Il termine viene spesso usato nel significato generico di distanza intercorrente tra due torri o bastioni di una cinta difensiva.
Mezzacaponiera Elemento difensivo per poter battere i fossi dai fianchi e che quindi agiva solo da un lato. Vedi Caponiera.
Mezzaluna Nel sec. XV veniva chiamato così un rivellino (v.) a pianta semicircolare; nel XVI sec. il termine passò a indicare un rivellino a pianta triangolare, ma semicircolare nella parte interna, rivolto verso il nemico; successivamente finì per indicare qualsiasi rivellino anteposto alla cortina di un sistema bastionato.
Miccia Corda fatta di stoppa e di vecchie corde battute che si faceva bollire in acqua con zolfo e salnitro polverizzati, per cui prendeva fuoco facilmente e lo manteneva. Con questa corda si dava poi fuoco alle mine e alle artiglierie.
Milizia Artiglieria Contraerei (DICAT) Specialità della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (MVSN) incaricata della difesa contraerei territoriale.
Milizia Artiglieria Marittima (MILMART) Specialità della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (MVSN) incaricata della difesa costiera e contraerei delle piazze marittime, basi e settori militari marittimi, dipendente dalla Regia Marina per l`impiego e le materie tecniche.
Mina Carica di esplosivo fatta esplodere sotto il livello del suolo per danneggiare uomini o manufatti soprastanti. Se ne è fatto largo impiego nell’attacco e nella difesa di fortificazioni troppo solide o ben difese per essere assalite frontalmente. Mediante l’apertura di cunicoli e gallerie si tentava di evitare l’ostacolo opposto dalle difese, arrivando al coperto fin sotto alle mura e poi facendole saltare in aria.
Minatore Nella nomenclatura relativa all’architettura fortificata colui che sapeva fare gli scavi necessari per il buon esito della mina.
Mitragliatrice Arma da fuoco , portatile o fissa , a tiro rapito. Il suo calibro può essere tra i 15 e i 45 mm.
Montone Sinonimo di Gatto.
Mortaio "Artiglieria con la canna corta, caratterizzata da una traiettoria di tiro molto curva, atta a colpire bersagli posti dietro ad ostacoli.
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Moschetto Arma da fuoco portatile, caratterizzata dalla canna più corta del fucile e, generalmente, da un calibro maggiore.
Motta Tumulo, naturale o artificiale, sormontato da una fortificazione (una torre, meno frequentemente un castello) e contornata da un recinto o da una palizzata.
Muro Elemento costitutivo del castello e delle cinte fortificate.
Muro alla Carnot Un muro alla Carnot è costituito da un spesso muro edificato al di fuori della costruzione che si intende difendere, situato a pochi metri dalla scarpa e provvisto di nicchie interne dove possono alloggiare fucilieri allo scopo di permettergli di battere il fossato mediante feritoie nella muratura. Dal nome del suo ideatore , ingegnere del genio militare Francese Nicolas Carnot.
Muro Antisbarco Fortificazione passiva di elevata altezza inserita lungo le coste utile a impedire lo sbarco del nemico. Normalmente in cemento cemento.
Musculo o Muscolo Piccola macchina da guerra che serviva per tenere al riparo coloro che colmavano di terra, pietre o fascine i fossati intorno ai castelli.
Musone Vedi Orecchione.
Nitroglicerina E' un composto chimico esplosivo, sintetizzata dall'italiano Ascanio Sobrero. È assai instabile: quindi per motivi di sicurezza non è mai usata pura, né trasportata, ma sempre mescolata con sostanze stabilizzanti e costituisce la base delle varie dinamiti.
Noce Particolare proiettile di legno, a forma ovale, che veniva lanciato con le balestre.
Nucleo Anti Paracadutisti (NAP) Nuclei mobili contro aviolanci ed aviosbarchi, alle dipendenze del comando di Settore costiero.
Nucleo fisso costiero (NF) Postazione prestabilita, avente compito di opporsi agli sbarchi col fuoco. E` elemento della sistemazione costiera avanzata. Di giorno aprono il fuoco dopo le regolamentari intimazioni; di notte aprono il fuoco contro natanti che si dirigano alla spiaggia, o contro elementi in sosta o in movimento sulle spiagge "in atteggiamento sospetto". I Nuclei Fissi erano di norma costituiti da squadre mitraglieri delle apposite Compagnie Mitraglieri e da squadre dei plotoni mitraglieri delle Compagnie costiere. IN alcuni casi e settori, potevano essere armati da personale della Regia Guardia di Finanza, della Regia Marina o della MVSN.
Nucleo mobile di copertura Forze dei settori di copertura aventi essenzialmente compito di contrattacco. Nei settori costieri, i Nuclei Mobili hanno compito di sicurezza negli intervalli tra i Nuclei Fissi: perlustrano, concorrono a sostegno dei Nuclei Fissi, ricercano nemici eventualmente sbarcati, isolatamente o in gruppo.
Obice Artiglieria con la canna lunga da 13 a 22 volte il calibro con caratteristica di tiro intermedia tra quella del cannone e del mortaio, che la rende particolarmente adatta per i territori montani. Permette sia tiri a traiettoria tesa che curva.
Occultamento Utilizzazione di tutti gli elementi offerti dal terreno senza modificarli, allo scopo di ostacolare la osservazione nemica aerea e terrestre.
Onagro Antica macchina da guerra per il lancio di pietre e altri proiettili simili, più potente e distruttiva della catapulta.
Opera Complesso di strutture resistenti, atte a conferire protezione contro le offese avversarie, alle postazioni delle armi ed al relativo personale, in relazione al loro impiego.
Opera 15000 Opera fortificata costruita secondo le prescrizioni della Circolare 15000, identificata di norma con il termine «Opera» seguito da un suffisso numerico o letterale. Con dimensioni maggiori rispetto alle 200. Munite di fossati diamante e caponiere per la difesa ravvicinata sia degli ingressi che dei malloppi.
Opera 200 Opera fortificata costruita secondo le prescrizioni della Circolare 200, identificata di norma con il termine «centro di resistenza» o «centro di fuoco» o, più semplicemente, come «Centro» seguito da un suffisso numerico o letterale.
Opera 7000 Opera fortificata costruita secondo le prescrizioni della Circolare 7000, identificata di norma con il termine «Postazione» seguito da un suffisso numerico o letterale. Sono dette anche Appostamenti Pariani dal nome del Capo di Stato Maggiore che firmò la Circolare 7000.
Opera campale Opera organizzata sul campo di battaglia con mezzi di circostanza.
Opera in Caverna Opera fortificata costituita esclusivamente da locali in caverna e da postazioni in cui il rivestimento in calcestruzzo delle casematte non fuoriesce dal profilo della montagna.
Opera permanente Opera organizzata fin dal tempo di pace con materiali non suscettibili di degradazione da parte degli agenti atmosferici ed atti a resistere alle presumibili offese avversarie.
Orecchione Denominazione del tratto del bastione tra faccia e fianco quando il tracciato è arrotondato. In artiglieria ciascuno dei perni che collegano la bocca da fuoco o la culla dell'affusto oppure indicava un terrapieno aggiunto all'esterno del bastione.
Ostacolo Elemento passivo, naturale o artificiale, tenuto sotto l`azione degli elementi attivi della difesa, destinato a fermare o ritardare l`attaccante e, talvolta, a convogliarlo in direzione favorevole alla difesa.
Otturatore L'otturatore è quella parte di qualsiasi arma da fuoco a retrocarica, che serve per chiudere la culatta e resiste alla forza di espansione dei gas nello sparo
Pak Abbreviazione della parola tedesca "PANZERBWEHRKANONE" indica un cannone controcarro.
Palandra Mortaio fuso insieme con il basamento e installato su navi, particolarmente idoneo per bombardare dal mare le città scavalcandone le fortificazioni.
Palizzata Opera di difesa (generalmente di carattere provvisorio o supposto tale) ottenuta con una o più file di pali di legno infissi nel terreno ed appuntiti verso l’alto, legati tra loro in modo da costituire una cinta consistente.
Palla Il nome tradizionale del proiettile lanciato con le artiglierie, rimasto fino alla metà del secolo scorso di forma sferica. Inizialmente di pietra, poi di ferro, si distingueva per il peso, di solito indicato in libbre.
Paradorso o Paradosso Riparo in terra, parallelo alla linea di difesa, che aveva il compito di proteggere i difensori dai colpi di rovescio.
Parallele Metodo di attacco all’architettura bastionata consistente nel praticare successive trincee fortificate parallele alle cortine del castello o del forte da espugnare e corrispondenti ad altrettante linee di artiglieria. In genere ne occorrevano almeno tre per portarsi a ridosso della fortificazione da assalire. L’andamento delle trincee era tale da non esporre mai gli occupanti al fuoco d’infilata dell’artiglieria della piazzaforte.
Parapetto E' una massa di muri o di terra alzata sulla estremità dei terrapieni per riparare i soldati.
Parianetta Traversa sistemata sulle cortine per proteggere i difensori dagli effetti dei tiri d’infilata del nemico.
Pattuglia o.c Nucleo di artiglieri specializzati e attrezzati per l`impianto e il funzionamento di un osservatorio di artiglieria o per il collegamento tra comandi di artiglieria e di fanteria cooperanti.
Pavese Scudo che veniva infisso in terra per riparare l’arciere o il balestriere isolato.
PCO Posto comando e osservazione, cioè una postazione destinata al coordinamento del tiro delle altre postazioni e all'osservazione dei movimenti nemici.
Piano di radunata Disposizioni che regolano i trasporti di radunata e definiscono lo schieramento delle grandi unità in una determinata ipotesi di guerra.
Piazza d'armi Anticamente ( Bassa corte ). Era recinto fortificato, alle volte anche di notevole estensione, annesso al castello vero e proprio e al cui interno erano sistemati alloggiamenti, scuderie, magazzini, ricoveri di fortuna. Serviva soprattutto, in caso di pericolo, come rifugio della popolazione delle terre circostanti. In epoca moderna quando è riservato solamente a funzioni militari viene indicato come piazza d’armi.
Piazza o piazzaforte Nel gergo militare è termine generico per indicare luogo fortificato.
Piazzaforte Località soggetta a giurisdizione militare , difesa da opere di fortificazione permanenti poste sotto un comando militare.
Piazzola Piattaforma per la collocazione di un pezzo di artiglieria.
Picrato di ammonio Comunemente conosciuto come "esplosivo D". Molto usato durante la seconda guerra mondiale, il picrato di ammonio trovava impiego nel caricamento delle testate di munizioni di diametro inferiore ai 30 mm, ma anche nel caricamento di bombe a mano in sostituzione dell'acido picrico.
Piedritti Struttura o elemento verticale con funzione di sostegno.
Pignatta Recipiente pieno di catrame o di altro che veniva usato per illuminare i fossi e le mura durante la notte in maniera da impedire improvvisi assalti dei nemici.
Pill-box Sinonimo di fortino a forma circolare dalla parola inglese che significa "scatola di pastiglie".
Pinne Così erano chiamati i merli degli àggeri romani: il nome derivava probabilmente dall’uso, per questa funzione, di travi appuntite, delle quali restò traccia del nome, anche a evoluzione tipologica avvenuta.
Piombatoie Elemento centrale dell’apparato a sporgere , cioè del coronamento aggettante della cortina che consentiva di far cadere attraverso apposite buche (le piombatoie, appunto) proiettili di ogni genere sulla testa del nemico sottostante.
Pionbante Sinonimo di ficcante.
Pistola Il termine pistola indica comunemente un'arma da fuoco di tipo convenzionale. Rientra nella categoria delle cd. armi da fuoco "corte", che sono state inizialmente concepite per essere impugnate con una sola mano.
Platea Terrapieno o bassa muraglia o gradino lungo il basamento della cinta muraria, per impedire che le macchine di assedio potessero accostarsi alle mura.
Pluteo Scudo o mantelletta semicilindrica leggera, montata su ruote, utilizzata come protezione di piccoli nuclei di guastatori avanzanti verso il muro difeso.
POA Posto d’osservazione e allarme, situato in posizione elevata.
Poligono Località delimitata e controllata , in cui si eseguono tiri di prova e addestramento con armi da fuoco.
Polvere da Sparo Mistura esplosiva di salnitro, carbone e zolfo utilizzata come propellente per le armi da fuoco e come esplosivo per le mine.
Polveriera Detta anche "Magazzino a Polvere". E' il locale adibito a deposito di esplosivi.
Ponte fortificato Ponte generalmente munito di una o più torri od altri elementi di difesa o di controllo de passaggio.
Ponte levatoio Ponte mobile ideato per garantire maggiore sicurezza all’accesso di una fortificazione. Incernierato in basso, veniva sollevato in posizione verticale con un sistema di travi, detti bolzoni , impedendo il passaggio nel fossato e mascherando il portone vero e proprio.
Ponte volante Passerella lanciata dalle torri d’assedio verso le mura; veniva così chiamato anche quello che, consistente in una semplice tavola, collegava alcuni settori interni del camminamento di ronda, o questo col mastio o con torri periferiche. Per la sua limitata consistenza, poteva essere rimosso agevolmente, interrompendo così le comunicazioni interne del castello.
Porta fortificata Varco d’ingresso di una città murata, di una fortezza, di un castello o di una costruzione fortificata, protetto in varie maniere; con torri fiancheggianti, o con una torre soprastante, o con altri accorgimenti (rivellini, cortili d’arme).
Portata Vedi Gittata.
Posizione di resistenza Striscia di terreno della posizione difensiva su cui si combatte ad oltranza per infrangere l`attacco nemico. La sua profondità risulta dalla profondità di schieramento dei battaglioni di primo scaglione e dei mezzi di fuoco ad essi dati in rinforzo.
Postazione M Postazione di tiro per mitragliatrice.
Postazione P Postazione di tiro per cannone.
Postierla o Pusterla Era un vano praticato nelle mura delle fortezze medioevali che comunicava con il fossato ( a pelo d'acqua ). Nei forti moderni indica una porta di servizio.
Posto di Blocco Costiero (PBC) Hanno compito di sbarramento delle rotabili. Agiscono col fuoco, in posto, con armi automatiche (e controcarro). Svolgono servizio H24.
Posto di medicazione Località organizzata in prossimità della prima linea (di massima una per battaglione) con personale e mezzi dei corpi allo scopo di assicurare una sommaria medicazione dei feriti e il loro eventuale sgombero o ritorno in linea.
Posto di Osservazione Costiera (POC) Posti fissi (e numerati in serie) di vigilanza, scoperta e allarme contro convogli e natanti nemici, o contro tentativi di sbarco. Comandati di norma da un graduato. Ciascun POC era presidiato da 5/6 uomini armati, se in località isolata, di un fucile mitragliatore, dotati di pistola Very per segnalazioni, di strumentazione per determinare l`azimut degli obiettivi marini e di collegamento telefonico con i reparti retrostanti.
Posto di osservazione e di allarme per la copertura "Posto di osservazione e di allarme per la copertura
Nuclei fissi dislocati dai reparti confinari in località adatte per l`osservazione, allo scopo di segnalare la presenza e l'attività del nemico."

Poterla Detto anche Postierla. Era una porta di limitate dimensioni , destinata alle comunicazioni ad uso militare. Alcune, opportunamente occultate , corrispondevano a passaggi segreti.
Poterna Apertura praticata sotto le mura per comunicare con le postazioni poste all'esterno.
Presidiare Occupare con la truppa un luogo o una fortezza.
Presidio L’insieme dei soldati posti a guardia o a difesa di un luogo (anche non fortificato); il distaccamento che presidiava un luogo fortificato prendeva il nome di guarnigione.
Profilato Si indica in tal modo tutto ciò che è al riparo del tiro avversario, in quanto riparato da una trincea, una fortificazione o una muraglia; vedi anche defilato.
Profilo Sezione normale di un'opera permanente o di appostamento campale che considera sia la parte interna ( postazioni , ricoveri ecc.) sia quella esterna ( terrapieni , fossi ecc ).
Proiettile Protezione esterna anteposta a un ingresso. È un accorgimento adottato per difendere ulteriormente la porta di una fortificazione smorzando il primo impeto dell’assalitore.
Proietto Corpo metallico lanciato da un'artiglieria : quando è sparato da un'arma portatile lo si indica con la parola proiettile.
Protegisma Nome greco talvolta ancora impiegato per indicare l’antemurale di una fortificazione.
Prova ( alla ) E' la capacità di una copertura o di una struttura di resistere agli effetti dei proiettili.
Puntone Torre sporgente dal filo delle mura, generalmente a pianta pentagonale; segnò così frequentemente un’opera di transizione tra la torre e il baluardo. Nel XV secolo assunse già i caratteri che sarebbero poi stati tipici del bastione .
Pusterla Dal tardo latino “pusterola”, diminutivo di porta. Si trattava di una apertura pedonale praticata lungo le mura di un castello o di una città o a fianco del ponte levatoio carraio. In questo caso anche la p. era munita di un ponte levatoio di dimensioni adeguate e azionato da un solo bolzone con forcola.











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Messaggio Originale di Blaster Twins

Non è una domanda stupida, anzi, hai fatto un' ottima richiesta, Gianca. Sono convinto che sarebbe utilissimo per tutti e permetterebbe a molti di avvicinarsi a questo mondo meraviglioso fatto di ferro e cemento.