Per me una delle pagine di storia più triste.
Queste immagini e ringrazio Cesare di averle postate mi hanno fatto tornare a mente quei terribili fatti
Da ragazzo uno dei miei primissimi libri letti fu "Sull'arma si cade ma non si cede" edizione 1963 del Cappellano militare Luigi Ghilardini.
Sono oggi ricordi assopiti ma mai dimenticati.
Mi scuso delle mie piccolissime integrazioni, ma non ho resistito allo spunto che mi ha dato questo topic per ricordare le migliaia di caduti/trucidati.
Intenzionalmente non metterò immagini di ufficiali perchè voglio ricordare in un unico abbraccio tutti i caduti, anche il semplice soldato.
Poche righe tratte dalla testimonianza del generale di Corpo d`Armata (ausiliario ) Renzo Apollonio
............la Aqui, si sa fece spontaneamente la propria scelta, nel segno dell`obbedienza al comandamento della Patria e a testimonianza di dignità .
L`ordine governativo, se pur non esauriente, era inequivocabile: reagire ad eventuali attacchi.
La intimazione tedesca di consegnare le armi nella principale piazza di Argostoli era inequivocabilmente: umiliare il soldato italiano.
Questa scelta spontanea, tuttavia, non fu determinante.
Il generale Comandante ne dispose, mediante referendum, la verifica.
Anche la risposta plebiscitaria di opporsi ai tedeschi non fu determinante.
Il generale Comandante, infatti, decise di resistere in ottemperanza al citato ordine governativo e a due ordini consegutivi del Comando Supremo, il secondo dei quali diretto alla Persona.
1° (11.IX.43) "considerate le truppe tedesche come nemiche"
2° (11.IX.43) "comunicate at generale Gandin che deve resistere con le armi at intimazione tedesca di disarmo...."
La Aqui combattè con slancio e generosità per otto giorni consecutivi: dal primo all`ultimo istante.
I morti non parlano.
Gli italiani non sanno.
Ma le battaglie a livello Raggruppamento Tattico, di Monte Telegrapho, di Ponte Kimoniko (Kardakata), di Capo Munta e di Divinata sono ricordate dai tedeschi come "aspre" e "sanguinose" .
Anche della rappresaglia si sa.
Anzi questo atto subito, peraltro con immensa dignità e fierezza, assunse maggior rilievo, nella pubblicistica, rispetto alla scelta cosciente e libera, foriera del solenne ed eroico comportamento collettivo sul campo di battaglia.
Concludendo, pendo di poter affermare che i soldati della Aqui, nel segno dell`obbedienza all`estremo appello della Patria, affrontarono consapevolmente una lotta senza scampo, cui nessuno si sottrasse.
La maggior parte di essi pagarono il prezzo più alto, quello della propria vita.
[attachment=6:2qqtacee]volantino.jpg[/attachment:2qqtacee]
[attachment=5:2qqtacee]tedesco.jpg[/attachment:2qqtacee]
[attachment=4:2qqtacee]i luoghi del sacrificio.jpg[/attachment:2qqtacee]
[attachment=3:2qqtacee]il numero dei caduti.jpg[/attachment:2qqtacee]
[attachment=2:2qqtacee]casa rossa.jpg[/attachment:2qqtacee]
[attachment=1:2qqtacee]ulivo.jpg[/attachment:2qqtacee]
[attachment=0:2qqtacee]monumento.jpg[/attachment:2qqtacee]
Rispondi citando
