Il comandante fece continuare il fuoco, anche se le navi nemiche si tenevano fuori della portata dei suoi pezzi. Lo Zenta fu colpito ripetutamente. Scoppiarono incendi in varie parti della nave finchè una granata provocò una falla nel compartimento caldaie prodiero. Dappertutto erano morti e feriti, che non era possibile soccorrere, visto che anche l'ospedale era stato distrutto.
Il comandante, constatato che la fine era ormai prossima, fece gettare in mare i documenti segreti e diede l'ordine di abbandonare la nave, che stava ormai affondando.



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