Ciao Giampaoli, ti porto qualche considerazione personale alla luce di 30 anni di attività* sportiva nel settore (che qualificherebbe poco...) ed ancor più nella lettura e studio dei testi sul munizionamento delle armi portatili e sulla balistica in generale (specifico che non sono un professionista ma un appassionato).
Il proiettile del Carcano ha una densità* sezionale altissima, praticamente è un cilindro con una semisfera in testa e questo gli permette di applicare un carico di penetrazione ingente su una sezione di superfice ridotta, ovvero buca moltissimo. La distanza di ingaggio dei bersagli suppongo fosse ridotta a pochi metri per cui abbiamo l'energia posseduta dalla palla pari a quella rilevata sulla bocca dell'arma (la massima disponibile).
Anche se avesse incontrato delle ossa a quella distanza le avrebbe bucate come grissini e le suppongo ridotte distanze fra i corpi attinti non avrebbero comportato deviazioni degne di nota, ancor più se le ossa interessate erano di massa e consistenza esigue (come le costole).
Ritengo plausibile il fatto balistico, molto più problematico è invece spiegare come mai fosse stata camerata una cartuccia e come sia stato possibile azionare il grilletto del fucile tenendolo fra le ginocchia...
Devo documentarmi meglio sulla penetrazione del 6.5x53, ho vaghi ricordi di tabelle ma non in quale testo le abbia lette...
Comunque, buon lavoro!

Edit: volevo postare ieri sera ma il forum è andato in tilt e non sono più riuscito ad aprirlo....

Aggiungo da "Balistica Pratica" di Edoardo Mori e Lorenzo Golino:

Penetrazione del proiettile militare 30-06 (Vo 845 m/s; P. 9.7g) alla distanza di 180 metri (200 yards)
Quercia media 35 cm max 45.5
Terra sciolta media 50 cm max -


Proiettile cal 6.5x58 nel legno di abete (O. Rinkel, Karlsruhe 1934 - distanza sconosciuta)
Peso g 10.4 Vo 765 m/s penetrazione 111 centimetri