Per rispetto di tutti i caduti e delle vostre idee non intendo entrare in merito nel giudicare i tedeschi o gli attentatori.
Trascrivo quanto è stato scritto a proposito del termine rappresaglia così ognuno di noi potrà* farsene una idea.
Rappresaglia : misura con la quale uno Stato reagisce ad una lesione dei suoi diritti infertagli da un altro Stato, violando a sua volta la sfera giuridica di detto Stato.
Con questa definizione il Dizionario Enciclopedico Treccani inquadra, nell`ambito dell`odierno diritto internazionale, il diritto di rivalsa esercitato, specie in caso di conflitto armato, da una potenza che in determinate circostanze, si ritenga offesa dall`azione di militari appartenenti ad un governo nemico.
Al di là* dell`arido linguaggio giuridico, non sempre il concetto di quello che in realtà* è la rappresaglia è chiaro.
Spesso esiste solo una generica conoscenza di alcuni tristi avvenimenti che, durante le guerre hanno insanguinato il mondo, hanno lasciato una scia di orrendi ricordi.
Innanzitutto la rappresaglia è un diritto ufficialmente riconosciuto da alcuni articoli della Convenzione dell`Aja sul diritto internazionale bellico.
Questa convenzione, ufficialmente accettata dalle principali potenze mondiali, applicata durante il processo di Norimberga, portò il tribunale militare americano a stabilire che nessun crimine poteva essere attribuito agli accusati per la fucilazione di membri delle forze della resistenza, in quanto, data la particolare struttura della lotta partigiana e alcune sue particolari configurazioni (segretezza, mancanza di divise o di segni che permettevano al soldato di individuare il nemico) la rappresaglia è l`unico metodo di difesa.
D`altronde, allo stesso processo contro Kappler, principale accusato della strage delle Fosse Ardeatine, in quanto responsabile della sua esecuzione materiale, la sentenza del tribunale stabilì che " Secondo il diritto internazionale (Articolo Primo della Convenzione dell`Aja ) ...si può affermare che l`attentato di via Rasella, qualunque sia la sua maternità*, è un atto illegittimo di guerra...ne deriva che lo Stato occupante (cioè quello tedesco) aveva il diritto di agire in via di rappresaglia"
Kappler non venne infatti condannato per l`esecuzione dell`atto, ma per aver mandato alla morte un numero di ostaggi superiore a quanto era stato stabilito secondo le direttive di Hitler e, cioè 10 italiani per ogni tedesco(335 invece di 330).
Non bisogna stupirsi, a questo punto, se il tribunale non condannò il criterio proporzionale con il quale si era stabilito di far pagare con la vita 10 persone contro ogni tedesco caduto.
In effetti la legge di guerra non fissa alcuna regola o alcun limite nello stabilire il numero delle vittime.
Prova ne è che durante l`ultimo conflitto, in questo campo avvennero le cose più varie e soggettive.
Il generale Clark, per esempio, dopo la presa di Strasburgo, ordinò che, in caso di attentato venissero fucilati immediatamente se possibile gli attentatori e i loro favoreggiatori.
In più dovevano essere fucilati 5 prigionieri tedeschi per ogni americano caduto.
In un altro caso ad Annecy, nell`Alta savoia, i francesi fucilarono 80 prigionieri tedeschi perché era giunta la notizia che truppe della Wehrmacht avevano ucciso un francese.
Il generale Montgomery, a Bendasi aveva deciso di adottare un rapporto più modesto: 10 italiani contro ogni inglese.
Più duri i sovietici: a Soldin avevano scelto un rapporto di 120 a 1.








