... si Kanister, confermo...
in tutte le convenzioni di resa che ho letto era contemplato che agli ufficiali venissero lasciate le armi, il bagaglio e i cavalli di loro proprietà*. A questo proposito riporto una lettera scritta al generale Bixio che nel 1866 comandava la 7.a divisione, che insieme alla 16.a, faceva parte del III corpo del generale della Rocca:

«Generale ! La notte della sanguinosa battaglia di Custoza, quando dopo essere passato in mezzo ai vari quadrati e sotto la mitraglia delle vostre batterie, situate all`entrata di Villafranca, io caddi unitamente al mio cavallo ucciso sotto di me; quando combattendo contro i vostri bravi soldati io ebbe perduti tutti i miei e rimasi io stesso gravemente ferito, m`arresi prigioniero, e rimisi a Vostra Signoria la sciabola che in tutta quella sanguinosa giornata avevo onoratamente tenuto in pugno; la Signoria Vostra ebbe non solamente la generosità* di restituirmi la mia arma ma ancora il nobile e cavalleresco pensiero di farmi trasportare e scortare fino alla parrocchia di Villafranca, dopo avermi onorato di una stretta di mano. Sarò fiero per tutta la mia vita che la Signoria Vostra abbia voluto Ella stessa rendere omaggio al compimento di un sacro dovere, che qualunque bravo e fedele soldato avrebbe in luogo mio al pari di me rigorosamente compiuto. Come riebbi i sensi, il mio più vivo desiderio, fu quello di sentire a pronunciare il nome di colui al quale io andava debitore del mio onore e della mia vita. I soldati che mi accompagnavano mi dissero il nome del generale Bixio. Io la ringrazio, mio generale; La conservi il Signore lungo tempo, assai lungo, assai lungo tempo per la salute e l`onore della sua Patria bella e gloriosa.
Si degni accordarmi l`onore di nominarmi. Devoto e per sempre riconoscente
Stefano Krisztiagi
Primo luogotenente 3° I.R. Reggimento Ussari, conte di Cranneville.
Klangenfurt di Carinzia, 11 febbraio 1867.»


Un caro saluto

Furiere Maggiore di Fanteria