Mi potresti citare la norma che impone di non far uscire dal luogo di detenzione un'arma in collezione?Originariamente Scritto da butiok
Mi potresti citare la norma che impone di non far uscire dal luogo di detenzione un'arma in collezione?Originariamente Scritto da butiok
Ciao, questa non fa parte delle imposizioni previste dalla legge ma di quelle lasciate al libero arbitrio del funzionario di turno. Logicamente e conseguantemente queste variano da questura a questura, secondo la "sensibilità*" di ogni responsabile.Originariamente Scritto da garand
Dato che sono mascherate quali "norme per la sicurezza" diventano perfettamente legali anche se in qualche caso sono assurde.
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
E' scritto sulla licenza a chiare lettere. Quando mi sono informato mi è stato spiegato che si intende per vietarne l'uso non per impedirne i movimenti. Se fosse rotta e da portare in armeria sarebbe un discorso diverso. Questa logica illogica credo sia legata al fatto che le armi in collezione non figuravano sulla normale denuncia andando a cadere in una specie di zona grigia.Originariamente Scritto da garand
La logica sarebbe che "tutte" le armi fossero sulla normale denuncia con quelle in collezione inserite in una riga a parte.
Certo che con collezioni di 3 pezzi il lavoro è facile con quelle grandi no e gli errori di trascrizione si sprecherebbero.
Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.
Ciao Andrea, non è permesso nemmeno farla usicre di casa per eventuali riparazioni: volevo infatti portarne una in armeria e per mia fortuna mi sono informato prima di farla uscire da casa.Originariamente Scritto da Andrea58
Avrei dovuto presentare domanda specificando modalità* e tempi, attendere che con tutto comodo mi rispondessero, poi, a riparazione effettuata, ripresentare nuovamente domanda per riportarla in collezione.... alla fine ho lasciato perdere.
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Nella mia licenza è scritto:"E' vietato usare le armi in collezione per offesa e per difesa.", a parte sono le norme per la custodia, ma da come la vedo, visto che al poligono non offendo (se non verbalmente) e non mi difendo mai.....
Questo ragionamento non fà* una piegaOriginariamente Scritto da RubinSchmidt
![]()
![]()
![]()
Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.
é quello che dalle mie parti si è sempre fatto...Originariamente Scritto da Andrea58
Io ho l'elenco delle armi detenute normalmente (comuni, caccia, sportive ecc.) e in seguito quello delle armi in collezione, tutto sulla stessa denuncia...
Da voi non è così?
Ciao Artmont, anche dalle mie parti la procedura è questa.
Per semplificarmi la vita ho preparato uno schema di denuncia con il computer, con già* elencate tutte le armi che ho, divise ta comuni, caccia, collezione, con tutti i calibri ed i numeri di matricola, il tutto ricontrollato sul computer mille volte.
Nonostante questo l'ultima volta è successo un mezzo guaio ugualmente: la stampante mi ha trasformato uno 0 in un C. Non ti dico cosa ho sudato per spiegare che non volevo imbrogliare nessuno e che la pistola era sempre la stessa....
Non vediamo la storia per come è ma per come siamo.
Dalle mie solo recentemente e per la buona volontà* del maresciallo. Priima se uno aveva 100 pezzi in collezione ed uno comune in denuncia compariva solo quello in denuncia. Quello poi che viene fatto negli uffici preposti è da paura. Ogni volta che torna la licenza la ricontrollo perchè gli errori o le dimenticanze sono facili. Tanto poi sono io che vado nelle grane non loro.
Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.
A proposito del -tema originario-, la DISATTIVAZIONE, suoi certiifcati e riconoscimenti,.. Chiedo:
Qualcuno ha notizia su nuove ed eventuali circa "l'allineamento" dell'Italia sulle ormai diffuse norme -europee- (!!!) relative ai criteri di disattivazione di un'arma?
Il problema è il solito e ben più che noto e trattato: dal 2002 -saldano tutto-, ti fanno spendere 100/150 Eu, ti impongono un -certificato italiano- e STOP.
Ovunque giri nel mondo le disattivate o inertizzate che dir si voglia, scarrellano, 'smanettano', -scattano.
Chiaro che le canne (salvo negli USA... ) sono un blocco di acciaio insolubile e percussori e masse sono segate via... ma almeno "il gioco" del -ta-clack- resta.
Non solo: in tutta Europa (forse salvo certe aree ex-patto di Varsavia..??) i vari certificati europei sono vicendevolmente riconosciuti e/o quanto meno non valgono un sequestro dell'oggetto o un rischio penale.
Diverse le "condizioni" * di detenzione e porto fuori casa: in alcune nazioni vanno 'denunciate' (con semplice deposito di 'notizia' alle FFOO) e se le porti fuori (tipo reenactment) dai anche in questo caso notizia o vale il "giustificato motivo" evidente (raduni, fiere.. ).
Il 'dramma italiano' stà* e resta nel -modus- tecnico dell'inertizzazione post 2002 (non a caso le inertizzate pre 2002 hanno costo molto più alti in quanto hanno le parti 'mobili'); ho sentito che l'Italia non ha partecipato alla commissione europea in merito ove si davano le indicazioni circa l'inertizzazione 'mobile' (e si lasciava appunto al singolo paese la forma 'conoscitiva' da parte delle polizie,.. come dicevo sopra: "condizioni" *).
L'assenza partecipatva a tale commissione europea ha automaticamente posto l'Italia all'auto regolamentazione in materia... e siamo a questi punti: discrezionalità* dei funzionari, catorci saldati in tutto e per tutto, forati ovunque si può, appesantiti, marchi rossi indelebili su bocche di volata ecc... (e costi assurdi !!).
Come mai, ad esempio, in Spagna, dove l'allarme terrorismo interno è purtroppo pressocchè ENDEMICO -!!!!!- (baschi...), l'inertizzazione ed addirittura la vendita e l'uso scenico di ex-armi (anche a salve e a raffica !!!!) è libero (ferme restando le dovute informative alle polizie) cosicchè spagnoli e 'ospiti' possono 'giocare' a ricostruire battaglie, per la gioia del pubblico e per la -libidine- degli appassionati?
Ritengo, interpretando senz'altro il desiderio ovvio di tutti gli appassionati, che 'mettersi' a regime europeo non solo ci 'farebbe contenti' ma incentiverebbe DI GRAN LUNGA IL MERCATO !!!!
Scusate la lunghezza e l'ovvietà* delle considerazioni ma, se qualche realtà* associativa importante si facesse 'latrice' di tali questioni, magari un giorno non lontano potremmo essere europei... almeno in questo.
(Se qualcuno ha notizie... )
Grazie e Ciao.
"La Victoire en chantant, nous ouvre la barriere... " (La Chant du Depart -Chenier-)
![]() |
![]()
|
![]()
|