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Discussione: [FRANCIA] Fort Schoenenbourg

  1. #1
    Utente registrato L'avatar di cacciatore di draghi
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    [FRANCIA] Fort Schoenenbourg

    Approfittando del camper, dell`estate e del fatto che era sulla via della meta delle nostre vacanze, qualche tempo fa sono andato, moglie al seguito, a visitare il Fort Schoenenbourg, costruzione appartenente alla Linea Maginot, ubicata nelle vicinanze di Colmar, in Alsazia.
    Al di là* degli aspetti storici, comunque interessantissimi, dato che l`opera è stata trasformata in museo, consiglio caldamente a chiunque ne abbia la possibilità* di fare un passo in quelle lande.
    I motivi sono almeno un paio: moltissimi delle postazioni sono visitabili e mantenute in condizioni eccezionali. Secondo, e non ultimo, è che i posti sono veramente bellissimi.
    Nessuna moglie, garantisco, potrebbe resistere al fascino di un giro per le vie di Colmar.
    L`accesso al Forte è ubicato in una fitta boscaglia che, a giudicare dalle fotografie presenti all`interno dell`opera, è frutto di rimboschimenti successivi. Tutto è veramente bello e ben tenuto. Come prima impressione sono stupito che le strutture esterne siano in così buone condizioni. Vedendo alcune foto dell`epoca, appese alle pareti delle camerate interne, capisco solo più tardi che molto è stato fatto per tappare le ferite che ha lasciato la guerra. A fine combattimenti il terreno circostante, che ora è quasi levigato e curato con un prato inglese, si presentava con un aspetto lunare, completamente stravolto dalle esplosioni, così come parte della struttura in cemento armato.
    Varcato il portone di ingresso, veramente ci si rende conto di cosa voglia dire vivere dentro un bunker. Il mondo cambia.
    Pago il biglietto e leggo il cartello scritto in varie lingue: più o meno, sconsiglia la visita a cardiopatici o a chiunque soffra di claustrofobia. Ci siamo.
    Parcheggiata, se così si può dire, subito li, la motrice del trenino che collegava l`esterno (alcuni tratti di rotaia sono ancora visibili nel piazzale antistante) con gli interni e che era destinata al trasporto delle munizioni.
    Più avanti, la seconda porta stagna, superata la quale si è definitivamente dentro.
    Non sapevo cosa avrei trovato, ma non certamente quello che ho visto: scale. Una rampa di scale che si avvolgeva intorno all`ascensore che scende per sette piani, se ricordo bene. Neanche la macchina fotografica riesce a vederne la fine.
    Inizio la discesa, poi arrivato in fondo inizia il bello. Sembra realmente di essere tornati 70 anni indietro. I corridoi sono perfetti, l`illuminazione crepuscolare non infastidisce, è fresco ma non freddo.
    Infermerie, camerate, centrali di tiro, depositi e ripostigli è tutto in ordine.
    Le rotaie del trenino passano lungo tutti i corridoi. Ad un certo punto un attimo di panico: suona una campanella e..... nel silenzio dell`opera, in lontananza.... Il rumore di un treno! Rumore che si avvicina! Anche gli altri turisti davanti a me drizzano le orecchie, il rumore continua ad aumentare e poi un treno fantasma sferraglia vicino a noi. No, nessun treno. Solo una registrazione. Per rendere più veritiera l`ambientazione, periodicamente viene diffusa negli interni!
    Bellissimo ed estremamente adrenalinico.
    La visita, interessantissima, dura almeno un paio di ore, sempre a camminare. La testa è sempre in movimento, a destra e sinistra, a guardare i mille dettagli. Alcuni mi sono rimasti particolarmente impressi: una delle uscite di emergenza, per arrivare alla quale occorre salire una quindicina di metri di una scala con i pioli infissi a muro. Le nicchie ubicate ai lati delle gallerie che portano ai blocchi armati, destinate a contenere le cariche per la distruzione dei passaggi. Non ultimo, mi è rimasta impressa una targa su cui erano ricordati i nomi degli ufficiali e graduati della guarnigione, che presero parte alla difesa del forte. Molti dei loro cognomi erano di chiara origine tedesca.

    In generale una visita che consiglio, sia per la bellezza dei luoghi sia perché aiuta molto a comprendere quale dovesse essere, nella realtà*, la vita degli "equipaggi" di stanza all`interno delle fortificazioni. Di qualsiasi nazionalità*. Così, è decisamente più facile immaginare come potessero essere allestite e quale potesse essere la vita delle opere Italiane, che siamo abituati a vedere spoglie.
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    [center:3zu90lv0]Storia, Cultura, Ambiente:
    Il progetto di valorizzazione della batteria costiera di Monte Moro è
    sul web www.progettomontemoro.it
    su Facebook www.facebook.com/pages/Progetto-Monte-M ... 159?ref=hl
    su YouTube www.youtube.com/user/ProgettoMonteMoro[/center:3zu90lv0]

  2. #2
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    Re: Fort Schoenenbourg

    quando c'è cervello, passione e voglia di fare, questi sono i risultati, a differenza dell'Italia

  3. #3
    Utente registrato L'avatar di Andrea58
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Beh, direi che come biglietto da visita non è male. Complimenti per il reportage e le foto.
    Homo homini lupus. Draco dormiens nunquam titillandus
    lo spirito di Cesare, vagante in cerca di vendetta, con al suo fianco Ate uscita infocata dall'inferno, entro questi confini con voce di monarca griderà "Sterminio", e scioglierà i mastini della guerra, così che questa infame impresa ammorberà la terra col puzzo delle carogne umane gementi per la sepoltura.

  4. #4
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    Re: Fort Schoenenbourg

    complimenti belle foto e bella gita.

    Nota integrativa.

    Schoenenbourg venne attaccata dalle truppe tedesche per sfregio alla linea fortificata senza mai essere espugnata. la guarnigione del presidio permanente si arrese dietro ordine del governo provvisorio di Vichy.
    Una cosa che la wermacht non poteva sepere è che una parete di ogni opera è stata progettata per essere abbattuta dallle cannonate. Ovviamente francesi nel caso fosse necessario riacciuffare l'opera.

    L'uscita di emergenza era stata concepita in maniera geniale:
    due canali di cui uno riempito per metà* di ghiaia. facendo cadere la ghiaia nella metà* sosttostante si guadagnava l'uscita.

    l ingresso che vedete in origne era diverso infatti ricostruito in clima cold war e presidiata fino agli anni 60.
    Entrata uomini ed entrata munizioni sono su posizioni differenti e una linea ferroviaria ridotta fu costruita per rifornire di munizioni le opere del settore.
    HUBI HOSTESS IBI EST

  5. #5
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Ciao, bellissime foto, impeccabile ingegnieria militare ma da sola non è bastata, qundo i Panzer avanzarono non trovarono quella resistenza che potenzialmente avava la linea Maginot, sprecandone l'esistenza.

  6. #6
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Ottimo reportage, complimenti

  7. #7
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Citazione Originariamente Scritto da maverik
    Ciao, bellissime foto, impeccabile ingegnieria militare ma da sola non è bastata, qundo i Panzer avanzarono non trovarono quella resistenza che potenzialmente avava la linea Maginot, sprecandone l'esistenza.
    E io penso invece che la linea Maginot ha brillantemente fatto il suo dovere d'impedire ogni via d'accesso all'invasore - ma i tedeschi hanno trovato l'altra via d'attacco...Esattamente come e' la filosofia delle linee fortificate: forzare il nemico di trovare le altre vie d'attacco - ma i Francesi non erano preparati per la risposta tedesca.
    I tedeschi, pero', non hanno mai preso nessun opera d'artiglieria (gros ouvrage) della linea Maginot nel combattimento, e qui l'esercito italiano ha avuto (quasi) piu' successo: nell'esempio della grossa opera Maginot del Cap Martin, i soldati italiani hanno "toccato la parete" dell'opera, mentre i tedeschi non sono mai arrivati cosi' vicino. Cio' nonostante, le forze italiane erano respinte con fuoco dei altri forti Maginot.

  8. #8
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Citazione Originariamente Scritto da lappino
    Citazione Originariamente Scritto da maverik
    Ciao, bellissime foto, impeccabile ingegnieria militare ma da sola non è bastata, qundo i Panzer avanzarono non trovarono quella resistenza che potenzialmente avava la linea Maginot, sprecandone l'esistenza.
    E io penso invece che la linea Maginot ha brillantemente fatto il suo dovere d'impedire ogni via d'accesso all'invasore - ma i tedeschi hanno trovato l'altra via d'attacco
    non è esatto. Era voluta di proposito e calcolata che l'invasione passasse dal belgio. L'intento era quello di portare il grosso della battaglia in Belgio avendo il tempo di completare la mobilitazione che a quei tempi era di due mesi. Intanto che la linea fortificata resisteva all attacco frontale l'esercito francese dimezzato di uomini rispetto ai tedeschi avrebbe dovuto confrontarsi in un area piu ristretta calcolando che a nord della Francia la morfologia del terreno è pianeggiante collinare dunque difficilmente difendibile.allora cosa è andato storto? I francesi avevano una concezione medievale del conflitto fatta di teorie della posizione e del sacrificio cavalleresco. L'avversario preparava da tempo il modo di combattere tipicamente tedesco: accurato precisissimo organizzato nei minimi dettagli. Questo insieme di elementi da vita alla "guerra lampo"In 40 giorni arrivano a Parigi con stupore degli alleati.(gli Inglesi trasferiscono oro e documenti della real Casa in Canada nella sciagurata evenienza) Ricordiamoci che la nuova guerra che vediamo nei telegiornali di oggi, è la guerra moderna che gia applicavano i tedeschi verso il 40 fino al 45.
    HUBI HOSTESS IBI EST

  9. #9
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Sono d'accordo con Claudio, tra la prima guerra e la seconda, dal punto di vista tecnico tattico c'è un abisso. La seconda guerra fu davvero un conflitto moderno.
    La Maginot fu di fatto aggirata, ma appunto l'esercito francese era ancora legato ai vecchi schemi di combattimento da posizione; si pensava ancora che bastasse trincerarsi dietro una linea fortificata per arrestare il nemico. Mentre i tedeschi avevano messo a punto le tecniche dinamiche di attacco con fanterie meccanizzate e mezzi corazzati (Guderian). Ritengo che queste linee permanenti avessero una durata limitata nel tempo (anche perchè con le tattiche di attacco aeree e di aviolancio tutto si complicava), cioè prima o poi sarebbero comunque state superate dal nemico,come di fatto è successo in altre situazioni, oppure al Vallo Atlantico seppur ubicato in un 'area morfologicamente diversa.

  10. #10
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    Re: Fort Schoenenbourg

    Citazione Originariamente Scritto da FestungMessina
    dal punto di vista tecnico tattico c'è un abisso.
    avevano messo a punto le tecniche dinamiche di attacco con fanterie meccanizzate e mezzi corazzati (Guderian). (anche perchè con le tattiche di attacco aeree e di aviolancio tutto si complicava), cioè prima o poi sarebbero comunque state superate dal nemico,come di fatto è successo in altre situazioni, oppure al Vallo Atlantico seppur ubicato in un 'area morfologicamente diversa.
    hai detto bene infatti in gran segreto venne addestrato uno speciale corpo di genieri aviotrasportati da alianti specialmete istruiti all uso della carica cava quella che è chiamata minenteller. Capace di forare una corazza di acciaio di 30 cm sia carro armato che torretta corazzata
    se pensiamo che l'idea e la realizzazione fu di una donna ...
    il Belgio era anch esso dotato di opere fortificate ma messe fuori uso da queste azioni inaspettate fulminee e praticaente perfette. Tant è che la sporadica resistenza anti aerea di certo non potè molto contro questi aggurriti commandos.
    basta o ancora una medaglia o non vi dico piu nulla
    HUBI HOSTESS IBI EST

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