Nel 1940 fu introdotto del "vestiario speciale" per il personale che costituiva la cosiddetta artiglieria d`assalto, ovvero quella branca composta essenzialmente di cannoni semoventi e creata per assicurare alle unita di fanteria un suppporto continuo di fuoco, fianco a fianco. Con il progredire della guerra tale uniforme andò ad equipaggiare tutte le unità* dei carri d`assalto semoventi, dell`artiglieria corazzata, dei treni blindati e anche di alcune unità* di fanteria. Senza addentrarci in discorsi tecnicamente complessi e per brevità* di descrizione diremo che tale uniforme venne creata su modello del II tipo ( mod 36 ) dell`uniforme nera destinata agli equipaggi dei corazzati, identica ma con la sola variante del colore, in questo caso feldgrau, maggiormente idoneo ad operazioni allo scoperto e di tipo campale.
Essendoci solo un modello di questa uniforme, non ci furono particolari evoluzioni di tipo manufatturiero ( eccezion fatta per i primi esemplari che recavano un collo verde blu scuro poi dismesso ) ma varianti dovute all`impiego di materiali differenti dal consueto panno feldgrau che subi` negli anni il consueto deterioramento e impoverimento con alterazioni di tinta che possono variare dal feldgrau classico al feldgrau brunastro e che possiamo riscontrare sugli esemplari di tarda produzione.
La mostreggiatura presente in queste giacche poteva variare notevolmente anche all`interno delle stesse unita e il discorso è assai complesso. Si componevano essenzialmente ( ma esistono numerose varianti ) di mostrine rettangolari in panno feldgrau bordate di rosso ( o del colore appropriato dell`unita`) con all`interno la "testa di morto " tipica degli equipaggi corazzati o in alternativa le doppellitzen della feldbluse come nel caso presentato.
L`emblema nazionale subisce la stessa evoluzione della giacca feldbluse a 4 tasche, ad eccezione del modello triangolare mod.44 non previsto per queste tenute. Le spalline sono identiche a quelle della giacche a 4 tasche, con farbe rosso vivo ( hockrot ) dell`artiglieria.
L`uniforme presentata cui seguirà* il consueto commento esplicativo delle immagini è un interessante esemplare di medio-tarda produzione, con attributi in patina e quel senso di vissuto estremamente gradito e accattivante per un effetto uniformologico di questo genere.
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non era infrequente per gli equipaggi della "Sturmartillerie" il porto di un "Panzerkampfabzeichen" in bronzo che indicava l'aver preso parte a tre assalti in giorni differenti.
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una vista d'insieme del petto, dove si puo osservare la mostreggiatura del collo
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Nel cinturone è presente una fondina per pistola Sauer 38H in 7.65, particolarmente prediletta dai reparti dei corazzati
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vista frontale; il "giacchino"era attillato ai fianchi e presentava un'abbottonatura a doppio petto.
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vista posteriore
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particolare della fessura di passaggio prevista per far passare all'esterno i ganci reggicinturone
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particolare del collo e del berretto, qui un "Einheitsfeldmutze mod.43"
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il taglio attillato in vita del giacchino si può apprezzare anche senza cinturone
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particolare del fondo manica, della stessa tipologia presente nelle feldbluse a 4 tasche, con spacchetto e bottoni per agevolare un eventuale avvolgimento della manica
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particolare dell'emblema nazionale di mod.40, cucito a zigzag
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particolare delle spalline che presentano un usura nella tresse opaca da sottufficiale in prossimità* dove ricade il bordo del collo
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la spallina aperta ci mostra la manifattura tarda ( tipo 44 ), e la riga di cucitura che attraversava la spallina stessa e che la fissava alla giacca, pratica abbastanza comune presso gli equipaggi dei carri che serviva ad impedire l'eventuale impigliarsi delle stesse su parti metalliche o sporgenti
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particolare della mosterggiatura da collo
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il retro del collo, con la cucitura della mostrina e lo zigzag del sottocollo, nel sottocollo si evidenziano due tipi di panno differenti impiegati
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vista d'insieme dell'interno; tali giacchini sono identici all'analogo modello nero utilizzato adalle truppe corazzate
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l'interno presenta alcune piccole riparazioni d'epoca della fodera a l'aggiunta di una tasca supplementare realizzata in rasatello argenteo
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all'interno nel petto parte sinistra è presente di fabbrica una tasca interna, la fodera interna è presente nel petto e non nella parte della schiena, ed è realizzata in rasatello di colore verdastro; si notano le provvigioni per i ganci reggicinturone
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particolare delle provvigioni atte al trattenimento dei ganci reggicinturone e qui realizzate con tela beige
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in questi giacchini è sempre presente una cinta interna con fettuccia doppia in stoffa che serviva per poterlo stringere in vita, tale "cinta" è cucita all'altezza della vita nella parte posteriore
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dettaglio del giro manica con il "frisillo" di rinforzo tutt'attorno e particolare di come si diparte dal giromanica la striscia di stoffa che origina, all'altezza delle reni, le bande munite di occhielli atte al trattenimento dei ganci reggicinturone
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si evidenzia in questa immagine la serie di "pinces" che servono a rendere attillato il giacchino
in vita
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particolare del collo, parte interna, è presente una fettuccia che serve per poter appendere l'effetto. Da notare i bordini di risvolto della cucitura mediana della schiena composta in due pezzi
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la bottoniera presenta bottoni grandi e piccoli, qui in metallo utilizzati maggiormente nel periodo fine guerra in luogo di quelli di corno
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particolare di un asola "piccola"
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vista esterna dell'asola passante per far fuoriuscire il gancio reggicinturone
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dettaglio dei marchi interni con i consueti numeri indicanti le taglie. é presente in alto il codice RB identificante il fabbricante.
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e come sempre...un saluto cordiale. K.d.G.

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