Hai sollevato un interessantissimo argomento che spero sarà* portato avanti con la giusta pacatezza da tutti
Direi che prima di tutto si devono considerare tre caratteristiche differenti di riassemblamento. Il fissaggio di quanto presente a scopo restauro, quello a scopo di completamento ed ultimo quello meno simpatico, a scopo vendita. Tutte e tre comunque vanno ad agire sull'originalità* del pezzo e trovo dipendano molto dalla moralità* del riparatore.
l primo è il più giusto e fatto con i giusti materiali direi che sia un peccato veniale se non lo si fa passare come "riparazione sartoriale d'epoca"
Diciamo che se cambio le mostrine perchè preferisco un corpo all'altro non vedo niente di strano nel farlo ma se il cambio di mostrine ne aumenta il valore?
Aggiungo delle decorazioni, niente di male dato che sono asportabili a patto di non attribuirle a xxx
Se poi la rielaborazione è per il nostro esclusivo piacere perchè negarcela, ci sono vizi ben peggiori
Riparo le buffetterie o le completo. Questo lo ritengo giusto perchè il mauser senza cinghia non sta su e la borraccia nemmeno. Consideriamo poi che la realtà* era che il soldato non era un manichino griffato ed a lui la cinghia serviva. Se è rotta sostituirla con quella di un caduto era la norma seppur macabra in particolare negli ultimi 2 anni di guerra.
Il terzo caso rientra tra quelli dove l'onestà* fa la differenza. Ho visto Mulon dichiarare la riparazione ed altri dichiarare l'assoluta originalità* di Frankenstain
Se poi il riparatore è un puro commerciante e non te lo dice.........................