C'erano gruppi provenienti da Austria, Polonia, Cechia, Italia e Slovenia.
C'erano gruppi provenienti da Austria, Polonia, Cechia, Italia e Slovenia.
Ha preso la parola, tra gli altri, il console d'Austria e rappresentante in Italia della Croce Nera austriaca.
La cerimonia si è conclusa con la deposizione di corone d'alloro davanti al monumento centrale.
Su uno dei muri che circondano il cimitero una lapide, posta nel 2007, ricorda i Caduti dell'87° reggimento.
La scritta in sloveno e in tedesco dice "Agli Eroi del Monte San Gabriele".
Trasferimento sul Monte Santo/Svata Gora, dove alle 16 si sono ritrovati i gruppi.
Sono riuscita a fare un'ultima foto e poi la mia macchina fotografica ha ceduto.
Una giornata splendida! Dal piazzale della chiesa si poteva vedere da una parte il mare e dall'altra i monti spruzzati di neve.
Nonostante il sole, faceva freddo.
Sul piazzale un maggiore austriaco, con l'elmetto ha fatto mettere in fila tutte le bandiere, accompagnate da un uomo. Ed è riuscito a farsi capire anche da chi non parlava tedesco, prima urlando ordini e poi spostando di peso chi doveva andare via.![]()
Le bandiere sono entrate in chiesa, al suono dell'Inno imperiale e si sono schierate ai due lati dell'altare, una a destra e una a sinistra, come aveva detto il maggiore.
La Santa Messa è stata concelebrata da un arcivescovo e quattro sacerdoti.
Verso la fine è stata benedetta la nuova bandiera del gruppo che rievoca il K.u.K. Infanterie Regiment N. 87.
Finalmente le bandiere sono uscite, schierandosi ai due lati del portone d'ingresso della chiesa e sono state consegnate le Fahnenbande (non conosco il loro nome in italiano, sono delle fasce che vengono appese all'asta della bandiera) a tutte le bandiere presenti, compreso il gonfalone del Comune di Nova Gorica.
L'atmosfera era wagneriana. Le bandiere si stagliavano contro il cielo, nero in alto e infuocato in basso da un magnifico tramonto. Tremavamo dal freddo, ma nessuno si è mosso.
E alla fine..... essen und trinken! (mangiare e bere)
Abbiamo chiesto dove si andava a mangiare. Dopo vari giri e inversioni di marcia, seguendo la macchina di quello che aveva chiesto indicazioni e si era puntualmente perso, Plinio ha preso in mano la situazione ed è riuscito miracolosamente a portarci a una casina dispersa nel nulla, dove era stato predisposto il rancio.
La scena che ci si è presentata: numerosi soldati austriaci che giravano per l'aia, un caos di automobili che non riuscivano a trovare dove parcheggiare, una stradina stretta fangosa e in fondo luci e fumo: una cucina da campo come quelle che si vedono nelle cartoline d'epoca.
Ci siamo messi in fila e abbiamo avuto il nostro piatto di non si sa bene cosa. Era una via di mezzo tra la minestra e il goulasch, con fagioli bianchi, cipolle intere e costine di maiale affumicate. Sarà* stata la fame o l'atmosfera, ma era buonissima. Il vino poi, un malvasia di quelli che si trovavano una volta dai contadini, senza intrugli chimici. Solo uva e basta. Che buonoooooooo!!!!!!
All'interno della casetta c'erano due stanze con tavole e panche. Siamo finiti vicino a un gruppo di Linz e ci siamo messi a chiacchierare un po' in tedesco e un po' in inglese.
Uno sloveno ha tirato fuori una fisarmonica e si sono messi a ballare nella stanza vicina.
Poi abbiamo anche scambiato due parole col maggiore che aveva diretto le cerimonie. Abbiamo fatto un figurone. Plinio ha individuato il suo distintivo di specialità* e io ho chiesto se la stelletta in argento indicava il grado di "Major". E lui, tutto contento: "Ja, ja, Major!"
Non sarei più venuta via. Mi sentivo veramente a casa!
Che bei momenti, mi pento di non essere venuto.....Originariamente Scritto da serlilian
Spero di non mancare il prossimo anno.Originariamente Scritto da serlilian
Grazie per lo splendido racconto Lil, il prossimo anno spero di esserci anche io....
Franz
scavare è bello!
E’ un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto...
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