Ciao Ermes, sarà* anche un album "farlocco".....ma direi che ha cmq riservato più di qualche piacevole sopresa...almeno a noi...lo so che tu sei "preciso" in questa tematica e che la cosa probabilmente ti da fastidio,ma nonostante tutto penso che in fondo in fondo tu sia sodisfatto....
Il bello degli album è che sono come dei film, dove ogni foto rappresenta un fotogramma che unito agli altri racconta una storia. Un album fatto con materiali eterogenei è come una pellicola montata con spezzoni di film diversi: le singole sequenze possono essere interessanti, ma il film nel suo complesso è incomprensibile e impossibile da guardare.
In generale ogni foto che troviamo si presenta come un enigma che suscita molte domande. Cosa stiamo osservando? O meglio: cosa osservava il fotografo? Perché ha scattato quella foto? Che significava per lui e cosa ci mostra? Che accade nell`immagine? Dove siamo? Quando? E` nella risposta a questi quesiti che l`immagine inizia a parlarci e diventa documento, un frammento di storia.
Il singolo fotogramma di un film ci può dire molte cose. Me se lo vediamo nel contesto dell`intero film acquista tutta un`altra ricchezza di significati. Facciamo un esempio? Questa foto da sola ci dice niente? Anche con tutta la buona volontà* riesce ad emozionarci?Chiunque di noi, trovandola sul banco di un mercatino, mischiata con altre a caso, non la degnerebbe di uno sguardo. Giustamente!
Ermes
Ora inseriamola nel giunto contesto narrativo. Essa rappresenta, in lontananza, la prima, fatale visione di Stalingrado per come apparve ad un soldato della 79° Infantrie Division mentre l`unità di cui faceva parte stava correndo dritta verso quella città e verso il proprio tragico destino: è il 10 ottobre 1942.
Tra poco più di un mese la 79 I.D. sarebbe stata circondata e completamente distrutta nel calderone di Stalingrado.
L`autore ha annotato "Das brennen de Stalingrad": la fornace di Stalingrado.
Ermes
Ora che sappiamo tutto questo, questa foto, in sé brutta e banale, forse è in grado di emozionarci.
E' l'annuncio di una tragedia, la prima confusa apparizione del mostro che sterminerà* gli ignari protagonisti del film.
Stranamente, per quelle fortunate circostanze che talvolta accadono il nostro protagonista, autore delle foto e dell'album, stavolta ce l'ha fatta.
Aggiungo un altro paio di foto che ritraggono questo soldato di sanità* aggregato alla 79. I.D. La prima lo mostra su un camion dove si vede il simbolo a doppia croce che ci testimonia che si tratta proprio della sfortunata 79a. Siamo ancora sul Don, è il 30 giugno 1942.
La seconda, una delle ultime dell'album, ce lo mostra in salvo e decorato. E' il 24 febbraio 1943.
Ciao!
Ermes
Ermes.....hai perfettamente ragione su quanto detto.....ho letto e riletto per bene letue riflessioni su foto e contesto, sono perfettamente d'accordo con te.
La tua ultima sequenza, emozionante, ne è la tangibile riprova
Tiè...ciapa...
Passo il tempo cercando gocce di storia, fili di verità e tracce di me stesso.
Molto belle queste Marco
Pietro
Cerco foto, documenti, Soldbücher e Wehrpasses di soldati della Wehrmacht che hanno combattuto in Italia soprattutto nel settore toscano.
Una nuova anche qui...
Passo il tempo cercando gocce di storia, fili di verità e tracce di me stesso.
Marco....N°1
Una sigaretta in compagnia.......
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