Ciao Teller, a volte quando scrivo penso che tutti conoscano le mie passioni e non specifico bene di cosa parlo. Chi mi conosce sa che sono uno di quelli che quando si parla di disattivati precisa sempre la necessità* di certificati italiani e evidenzia la pericolosità* dell'importazione di simulacri dall'estero.Originariamente Scritto da TELLER67
L'amico di cui parlavo colleziona come me simulacri d'arma, con la sola differenza che la sua passione si rivolge anche ai fucili a ripetizione manuale che io non considero.
Le nostre ex-armi sono tutte accompagnate da certificati di varia natura, alcuni del vari armaioli autorizzati ma anche , per le disattivazioni più vecchie, dal certificato del Banco di Prova.
E sono proprio questi i certificati che non sono stati esaminati proprio perchè "tanto sono tutti falsi". Ed allora cosa servono?
Comunque, a parte questo comportamento assurdo, la cosa più "divertente" è stata il sequestro anche di una copia giapponese in metallo di un UZI acquistato secoli fa quando ancora si trovavano nei negozi di giocattoli. Anzi, da quello che mi raccontava l'amico, visto che li qualcosa si muoveva, era stato considerato il pezzo più pericoloso, dimostrazione della preparazione tecnica dei verificatori, che avevano anche affermato che i superiori "avrebbero provveduto a correggere eventuali eventuali errori.
Che poi nessuno, superiori o magistrati, si sia preso la responsabilità* di annullare tutto, mi pare faccia parte del naturale corso delle cose.
Vorrei precisare, a scanso di equivoci, che le mie lamentele sono generate non da un latente disprezzo per le forze dell'ordine, ma dalla delusione per certi comportamenti. Ho vissuto nell'ambiente per molti anni e penso che sia più nociva alla reputazione una dimostrazione di impreparazione e menefreghismo che non tante altre occasioni.