Di passaggio, aggiungo una noterella sull'approntamento.
L'impulso SERIO alla progettazione dei lavori difensivi costieri fu dato a seguito della ORMAI FAMOSISSIMA Circolare 3 C.S.M.
Si partì, insomma, con il 1942...anche se le postazioni costiere erano già* state tutte definite.
I lavori più importanti furono condotti da "imprese di fiducia" che però, in alcuni settori, lucrarono sui materiali (come accadde anche sul Vallo).
I problemi principali riguardarono
- il cemento (ma in misura relativa)
- i lubrificanti e le gomme per i mezzi di trasporto
- la mancanza di idonei macchinari da cantiere (impasti a mano, trasporti con carrette animali, ecc)
- la manodopera civile.
LA PRECEDENZA fu data agli sbarramenti stradali, ai posti di blocco costieri e ai lavori degli archi di contenimento. Teoricamente anche ai "fronte a terra", che però furono cominciati con gravi ritardi.
Sulla costa, solo dal maggio 1942 si determinarono le postazioni da trasformare alla prova del piccolo calibro... cioè in pratica, le piazzole campali da trasformare in bunker.

GUERRA D'ARRESTO
Le mine non bastavano mai, così impiegammo tutto quello che ci capitava (prede belliche) e che ci passavano i Tedeschi.

LOTTA ANTICARRO
per armare le opere si fece ampio ricorso ai "pezzi sfusi". Così, per esempio, nelle casematte usammo anche i 65/17, oltre ai 47/32.
Ad esempio, in Sardegna fu ampiamente impiegato l'ottimo pezzo francese da 47/50 APX, che non sempre andava bene per le postazioni esistenti, di norma progettate per il 47/32.
Nelle piazzole scoperte si usarò veramente di tutto: soprattutto i 75/27 (06 e 11), i 100/22 e numerosi pezzi di preda bellica, girati dai Tedeschi.
Ogni pezzo aveva in dotazione circa 1 UNFOC (E ANCHE MENO), il che dimostra che questi sbarramenti non erano certo pensati per FERMARE il nemico, ma SOLO per ritardarlo.

E' per questo che, leggendo nei dettagli della campagna di Sicilia, sono estremamente fiero (e commosso) di coloro che si fecero ammazzare in quelle bare di cemento per onorare il giuramento: bruciati dai lanciafiamme, falciati in disperati contrattacchi alla baionetta, pugnalati alle spalle, fatti a pezzi dai cannoni. Troppo spesso rimasti in 4 gatti, perché altri se l'erano svignata...e dimenticati dallo stato, perché caduti "scomodi".

ADORNO Luigi
Sottotenente - 146° rgt. fanteria costiero.
Comandante di posto di blocco costiero, benché circondato per varie ore da preponderanti nuclei di paracadutisti ed attaccato dopo da colonne nemiche, fedele alla consegna di resistere sino all`ultimo, combatté strenuamente senza lasciarsi sgomentare dalle gravi perdite subite dal suo plotone, infliggendone assai gravi al nemico, finché, più volte colpito mortalmente, cadde al grido di « Viva l`Italia », immolando la sua giovane vita. â?? Sicilia, luglio 1943.